Insicurezza alimentare: l’attenzione del Consiglio di Sicurezza ONU

René Wadlow

Il 23 maggio [p.v.] il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà un briefing speciale per trattare il tema dell’insicurezza alimentare con la presidenza di Alain Berset, presidente della Confederazione Elvetica. A maggio la presidenza a rotazione è detenuta dalla Svizzera sotto la guida della propria ambasciatrice all’ONU a NewYork, Pascale Baereswyl.

L’incontro avrà come riferimento di sfondo il rapporto dell’Organizzazione per gli Alimenti e l’Agricoltura (FAO) riguardante il preavviso su aree di fronte ad insicurezza alimentare acuta. Il rapporto evidenzia che circa 250 milioni di persone stanno vivendo in tale situazione d’insicurezza alimentare acuta, con in cima all’elenco la Repubblica Democratica del Congo con ben 27 milioni a causa della violenza armata e il fallimento delle strutture governative.

Al Congo segue l’Etiopia, in gran parte a causa dei combattimenti nell’area del Tigray. La guerra in Ucraina ha anch’essa un impatto negativo limitando produzione ed esportazione di beni alimentari – esportazione principale dell’Ucraina. Oltre al conflitto armato, c’è l’effetto crescente delle conseguenze del cambiamento climatico.

Attualmente c’è bisogno di cooperazione sull’insicurezza alimentare fra le varie agenzie ONU, i governi nazionali, le organizzazioni non-governative, e i milioni di produttori alimentari per reagire a questa crisi alimentare. Tali misure dovranno essere prese in modo olistico con azioni dal livello del singolo agricoltore locale al livello nazionale con nuove politiche governative, a misure al livello multi-stato delle regioni come dell’Unione Europea e dell’Unione Africana, nonché a livello mondiale con un’azione meglio coordinata mediante il sistema ONU.

C’è bisogno di azioni rapide a breve termine per aiutare la gente che sta ora soffrendo di mancanza di cibo e malnutrizione a causa di prezzi alimentari alti, distribuzione inadeguata, e situazioni di violenza. Tali azioni a breve termine richiedono finanziamento aggiuntivo al Programma Alimentare Mondiale ONU e la disponibilità di scorte nazionali. È tuttavia sui temi a lungo termine e strutturali che dobbiamo focalizzare la nostra attenzione.

Insicurezza alimentare

Somali Region, Ethiopia – IFAD:WB supported Pastoral Community Development Programme (PCDP III) – Human and Animal Health Post | Photo: FAO/IFAD/WFP/Michael Tewelde

Serve promuovere una politica alimentare mondiale coordinate con un’enfasi sui piccoli agricoltori e una nuova consapevolezza che gli umani sono parte della Natura con uno speciale dovere di accudire e rispettare il sistema correlato di sostegno alla vita della Terra.

Una tale politica alimentare mondiale deve essere più che la somma dei programmi di sicurezza alimentare nazionali. John Boyd Orr, primo direttore generale della FAO, ha proposto un consiglio d’Amministrazione Alimentare Mondiale per stabilizzare i prezzi e le scorte alimentari. Ha rassegnato le dimissioni alla mancata accettazione della sua proposta e poi dedicato molta della propria energia al movimento mondiale dei cittadini.

Oggi una politica alimentare mondiale bisogna che si strutturi migliorando l’auto-affidamento locale senza creare politiche nazionalistiche che nuocciano ai vicini. Gli alimenti sono un aspetto chiave di profondi temi strutturali nella società mondiale e devono pertanto essere visti in una cornice olistica. Briefing e dibattito del Consiglio di Sicurezza ONU può darci robusti elementi sui quali promuovere una politica alimentare mondiale.


EDITORIAL, 15 May 2023

#796 | René Wadlow – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis


 

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