Torino spaziale!

Elena Camino

Torino, la capitale italiana dello spazio

Tra pochi giorni – dal 4 al 7 maggio – si svolgerà nella città di Torino il primo Festival dello spazio proposto in Italia. Una manifestazione di 4 giorni dedicata alla città e ai cittadini, alle imprese dell’aerospazio, agli studenti e ricercatori universitari, alle famiglie e agli appassionati. Il sito ufficiale propone 100 eventi, 16 laboratori, 56 ospiti. Ci saranno conferenze con astronauti e astrofisici, laboratori, storia del volo e le sue origini, la scienza e la fantascienza, i droni e la realtà virtuale, l’astrofisica, la Luna, le missioni Apollo, show di realtà virtuale con robot e droni, mostre stellari e cene stellate per fare dello spazio uno spettacolo incredibile.

Da dove nasce questa iniziativa, che proietta Torino dal suo ruolo, ormai in fase di esaurimento, di capitale dell’automobile, verso lo scenario nuovo e stimolante di ‘capitale dello spazio’?

A organizzare e finanziare questo evento, che coinvolgerà il pubblico torinese su tantissimi temi, è stato l’Assessorato alle attività produttive della Regione Piemonte con il suo supporto economico, a cui si aggiunge il contributo dell’Unione Industriali Torino, mentre a rappresentare l’industria di settore, in qualità di sponsor, vi sono Thales Alenia Space e Altec.

Sarà presente anche il Politecnico di Torino, che offre il suo contributo al festival con docenti, ricercatori e ricercatrici e ospitando numerosi eventi negli spazi di Ateneo. Nel sito dedicato al Festival   si sottolinea che “La città ospita un ecosistema di più di 300 aziende e poli di ricerca sull’aerospazio tra i più importanti al mondo, capace di affermarsi a livello internazionale come uno dei principali player nella progettazione e costruzione di tutto ciò che orbita intorno al nostro pianeta”.

Riassumendo, quindi, l’evento è stato ideato e finanziato dalla Regione Piemonte (Assessorato alle attività produttive) in collaborazione con il Politecnico di Torino, ed è patrocinato da Comune di Torino, ASI – Agenzia Spaziale Italiana, Distretto Aerospaziale del Piemonte e API Torino – Associazione Piccole e Medie Imprese.  Torino cambia look?

Spazio da ammirare, da conoscere, da colonizzare, da difendere…

La direzione artistica di Marco Berry, showman e autore televisivo, punta ad attirare curiosi, famiglie e appassionati di ogni età sottolineando il fascino delle stelle, i segreti dell’Universo, le imprese umane.

Oltre agli aspetti culturali e divulgativi, nei quattro giorni di Festival sono previsti alcuni momenti di incontro che riguardano aspetti più concreti: vi è un forte interesse del mondo produttivo piemontese a sviluppare settori che riguardano la conquista e la colonizzazione degli spazi extra-terrestri, alla ricerca di materie prime e di risorse che sempre più scarseggiano nel nostro pianeta. E sono in fase di grande espansione le iniziative – anche a livello internazionale – rivolte a sviluppare progetti di competenza militare, dato che lo spazio aereo è sempre più coinvolto nell’ escalation di conflitti armati.

L’industria aerospaziale sarà la protagonista di una serie di incontri previsti nella prima giornata del Festival, con il coinvolgimento diretto della Regione Piemonte. Tra i soggetti presenti ci saranno anche rappresentanti del Distretto Aerospaziale del Piemonte: una Associazione i cui ‘Key players’ sono Leonardo, GE AVIO, Thales Alenia Space Italia, Mecaer e Microtecnica – Gruppo UTC Collins.

Dal civile al militare?

Il clima festoso che accompagna la presentazione del Festival dello spazio lascia dunque trapelare l’intenzione di fare di questa città un polo industriale aerospaziale importante, grazie alla sinergia che si sta realizzando tra ministeri, università, centri di ricerca, imprese, start up. Sta consolidandosi una serie di accordi tra aziende del settore aerospaziale (Leonardo, Thales Alenia Space, Altec), i centri di formazione (Politecnico e Università), la pubblica amministrazione, le piccole e medie imprese, le start up.

Di grande rilievo è la presenza dell’azienda Leonardo, che secondo uno studio pubblicato di recente da Prometeia, contribuisce al rafforzamento della filiera regionale tecnologica e ad alto contenuto di conoscenza, ed è il fulcro di una filiera che complessivamente contribuisce al PIL regionale con circa 1,3 miliardi di euro, pari all’1,1% del totale (+36% rispetto al 2018).  Leonardo. Prometeia sottolinea l’efficacia delle attività innovative (come il Lab Future Aircraft Technologies di Torino, dedicato alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni tecnologiche per le prossime generazioni di velivoli), che sono inserite in un ‘ecosistema composto da imprese, istituzioni ed Università’.

Dall’Acceleration Initiative al ‘sistema di sistemi’

C’è ottimismo, dunque, in questa città che faceva fatica a trovare nuove strade di sviluppo dopo la lunga avventura dell’automobile.  Tuttavia la difficoltà – per cittadini e cittadine non espert* su temi di economia e tecnologia – a capire quali sono i ‘prodotti’ che dovrebbero scaturire dai nuovi progetti, e quali obiettivi si vorrebbero conseguire, scoraggia molte persone che sarebbero interessate a contribuire anche personalmente alla rinascita della nostra città, con il loro lavoro professionale e con l’impegno civile, o incoraggiando figli/e e nipoti a  scegliere certi indirizzi di studio piuttosto che altri.  Il Festival dello spazio ha suscitato curiosità, ma non ha fornito informazioni utili. La filiera dell’automobile era comprensibile al pubblico: ma quali oggetti si possono (e si vogliono) costruire con la filiera dell’aero-spazio?

Proviamo allora a cercare chiarimenti, consultando qualcuna delle numerose fonti informatiche a disposizione. E fissiamo l’attenzione su un progetto che sembra promettente: la  GCAP acceleration initiative. Magari ha a che fare con i progetti spaziali? Come leggiamo sul web si tratta di un progetto nazionale innovativo aperto, che ha  l’obiettivo di accelerare l’innovazione tecnologica, coinvolgendo start up, imprese, centri di ricerca e università chiamate a proporre soluzioni che potranno trovare applicazione nelle diverse componenti che caratterizzeranno il sistema di sistemi realizzato nell’ambito del GCAP.

Una apposita piattaforma informatica, Foresight AP, è stata messa a disposizione per raccogliere le proposte di team di ricerca, PMI, startup o grandi aziende e promuovere, attraverso una crescita collaborativa, la creazione di una rete di eccellenze, e il rafforzamento dell’intero ecosistema economico nazionale.  E’ stata allestita di recente, consente di accedere agevolmente per cercare opportunità ma anche per offrirne: ad oggi ha consentito l’attivazione di 28 collaborazioni con università e centri di ricerca e 73 con startup, PMI e grandi imprese in settori tecnologici di rilevanza strategica.

Il ‘sistema di sistemi’

D’accordo: c’è innovazione, c’è una rete collaborativa, una crescente varietà di aree tecnologiche coinvolte… ma che cos’ è questo ‘sistema di sistemi’? Qualche ulteriore ricerca in rete aiuta a fare chiarezza su alcuni punti. Mentre l’iniziativa di ‘accelerazione’ è recentissima, risale invece al 2022 la spiegazione di GCAP, grazie alla firma di un accordo internazionale che vede schierati la Gran Bretagna, il Giappone e l’Italia nella progettazione condivisa del programma GCAP.

9 dicembre 2022 Dichiarazione Congiunta GCAP (Global Combat Air Programme)

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Come Capi di Governo di Italia, Giappone e Regno Unito, siamo impegnati a sostenere l’ordine internazionale libero e aperto basato sulle regole, più importante che mai in un momento in cui questi principi vengono contestati e in cui crescono minacce ed aggressioni .[…]

Annunciamo il Global Combat Air Programme (GCAP), un ambizioso progetto volto allo sviluppo di un aereo da caccia di nuova generazione entro il 2035.

Attraverso il GCAP, svilupperemo ulteriormente i nostri rapporti di lunga data in materia di difesa. Il GCAP accelererà le nostre capacità militari avanzate e il nostro vantaggio tecnologico.  Approfondirà la nostra cooperazione nel campo della difesa, la collaborazione scientifica e tecnologica, le catene di fornitura integrate e rafforzerà ulteriormente la nostra base industriale della difesa. […]  Fornirà opportunità per la nostra prossima generazione di ingegneri e tecnici altamente qualificati. […].

8/02/2023. Torino. Il Segretario di Stato per la Difesa, Ben Wallace, ha visitato la divisione aeronautica di Leonardo a Torino, dove ha incontrato l’amministratore delegato Alessandro Profumo per discutere della collaborazione in corso, compreso il programma Global Combat Air. Foto di Rory Arnold / No 10 Downing Street (CC BY-NC-ND 2.0).

Quello che viene chiamato ‘sistema di sistemi’ si concretizza in realtà in un oggetto, un aereo da combattimento, Il Tempest. Il progetto GCAP (Global combat air programme) prevede infatti lo sviluppo di un sistema di combattimento aereo integrato, nel quale l’oggetto da costruire, l’aereo più propriamente inteso, è al centro di una rete di velivoli a pilotaggio remoto con ruoli e compiti diversi, dalla ricognizione, al sostegno al combattimento, controllati dal nodo centrale e inseriti in un ecosistema capace di moltiplicare l’efficacia del sistema stesso.

Contemporanemente il Tempest dovrà essere in grado di comunicare efficacemente e in tempo reale con gli altri dispositivi militari di terra, mare, aria, spazio e cyber: per questo motivo dovrà essere fin dalla sua concezione progettato per coordinarsi con tutti gli altri assetti militari schierabili, consentendo ai decisori di possedere un’immagine completa e costantemente aggiornata dell’area di operazioni.

È la complessità di questo aereo a farlo definire ‘sistema di sistemi’: sono almeno una sessantina infatti i settori tecnologici impegnati nella ricerca e nella sperimentazione di caratteristiche che rendono questa macchina da guerra molto innovativa e complessa.

Il Tempest affiancherà l’altro aereo da caccia italiano, l’F-35 e sostituirà l’Eurofighter Typhoon.

Le previsioni di spesa avanzate al momento della firma dell’accordo non sono state finora aggiornate: dal 2021 al 2023 è stato messo in conto dal ministero della Difesa un costo di 20 milioni l’anno per poi salire, in un arco temporale di quindici anni, fino ad un totale di 6 miliardi, per la sola fase di progettazione. Per l’acquisto degli aerei si dovrà stanziare altro denaro.

 Accelerare la realizzazione

Dopo la firma dell’accordo con Gran Bretagna e Giappone, passano alcuni mesi di silenzio: del GCAP non si parla più. Poi, a metà aprile 2023 il Ministero della Difesa comunica l’avvio del Programma GCAP con l’attivazione della  “GCAP Acceleration Initiative”.

In collaborazione con la Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza (Aiad), le quattro aziende del consorzio italiano che lavorano sul GCAP (Leonardo, Avio Aero, Elettronica, MBDA Italia), e il Cefriel del Politecnico di Milano, il Ministero si rivolge al mondo imprenditoriale e accademico:  Università, centri di ricerca, imprese e startup sono interpellate e progressivamente coinvolte per condividere idee, competenze e tecnologie di frontiera, e per lavorare insieme a soluzioni innovative che possano essere applicate nel processo di maturazione tecnologica del GCAP: in termini più espliciti, per contribuire alla costruzione di un aereo da combattimento che si preannuncia estremamente complesso, di difficilissima operatività, e di costo non ancora quantificabile.

Sono attualmente in corso, fino al 19 maggio, oltre 40 ‘calls’ di esplorazioni tecnologiche tramite le quali è possibile proporre soluzioni innovative per la GCAP acceleration initiative.

Torino città dell’aerospazio

Torino è in ottima posizione per assicurarsi una posizione di rilievo e ottime prospettive di sviluppo in questo settore, perché si accinge a diventare la ‘Città dell’aerospazio’: contribuiranno alla sua realizzazione in primo luogo Leonardo (che metterà a disposizione anche degli spazi), la Regione Piemonte, l’Unione Industriali e il Distretto Aerospaziale Piemonte.  L’avvio ufficiale dei lavori è previsto per il mese di novembre 2023: a darne l’annuncio è stato l’assessore alle Attività produttive della Regione Piemonte nel corso di un recente convegno su “La filiera dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza in Piemonte” organizzato dall’Unione Industriali di Torino in collaborazione con Leonardo. Nell’area di 1 km quadrato tra corso Marche e Collegno sono già previsti spazi per le aziende del settore, laboratori, campus universitari, un museo della scienza e della tecnologia aeronautica, uno Space Center e anche una zona residenziale.

Già a febbraio il sito di Spaceeconomy360 segnalava che il progetto ha un budget complessivo 1,15 miliardi di euro, finanziato per il 49% con fondi Pnrr e per 450 milioni da risorse private. In questa fase è intervenuta anche la Regione Piemonte con un finanziamento di 15 milioni di euro.  A marzo Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e la Ricerca, ha confermato lo stanziamento di 20 milioni di euro per il Centro di ricerca per l’intelligenza artificiale del capoluogo piemontese.  Tuttavia, sugli aspetti finanziari non è facile acquisire dati ufficiali, né trovare dettagli sulle voci di spesa.

Alcuni finanziamenti sono già arrivati, alcuni sono promessi: il mondo imprenditoriale e accademico stanno ricevendo sollecitazioni affinché propongano le loro competenze per affrontare le nuove esigenze tecnologiche richieste dal Ministero della Difesa. In prospettiva, questo significa che sono in fase di avvio nuovi progetti di ricerca, saranno banditi posti di dottorato e borse di studio, e i giovani avranno a disposizione nuove opportunità di formazione e di lavoro nella nostra città.  Ma con quali obiettivi? Chi si occuperà di quali parti, e con quali ruoli e responsabilità, nella costruzione del ’sistema di sistemi’ – il Tempest? E dove opererà, e al servizio di chi, questo super aereo da combattimento?

Aerospace and defence meetings

Proprio mentre inizieranno i lavori per la costruzione della ‘Città dell’aerospazio’, si svolgerà a Torino – dal 28 al 30 novembre 2023 –  la nona edizione degli Aerospace and Defence Meetings (A&DM):  la nostra città si è ormai riconosciuta  a livello internazionale come sede privilegiata di incontri in Italia dedicata all’industria dell’aerospazio e della difesa. Nell’arco di tre giorni le aziende partecipanti avranno la possibilità di incontrarsi, costruire relazioni commerciali mirate e sviluppare nuovi progetti con partner provenienti da tutto il mondo.

Torino spaziale!

Il programma prevede, nella sede prestigiosa dell’OVAL Lingotto, oltre ai numerosi incontri e meeting privati già programmati tra i responsabili delle Aziende partecipanti, anche eventi collaterali, workshop, sessioni sulla politica in materia di acquisiti e della subfornitura, seminari sull’innovazione e conferenze di alto livello inerenti tematiche di rilievo per il settore aerospaziale.

Ma non sarà consentito l’accesso al pubblico: l’ingresso sarà riservato a produttori che sono alla ricerca di know-how, prodotti o soluzioni innovative, e a fornitori che offrono prodotti, servizi o competenze.

I cittadini e le cittadine che nei prossimi giorni gireranno per la città, godendosi le opportunità offerte (gratis!) dal Festival dello Spazio, rimarranno forse stupit* venendo a sapere che il prossimo incontro di Torino spaziale sarà rivolto solo a pochi privilegiati. Il pubblico non avrà l’autorizzazione a girellare tra gli stands, per soddisfare le tante curiosità sorte grazie al Festival…


 

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