Salute e ambiente in Val di Susa

Enzo Ferrara

Sono passati più di 4 mesi dall’incontro del 23 novembre 2022 svoltosi a Torino alla presenza dei componenti del Tavolo di pilotaggio per la Valutazione di impatto sanitario (VIS) necessaria per i cantieri della nuova linea ad alta velocità Torino Lione. In quella sede l’Unione montana e diversi sindaci e amministratori della Valle di Susa hanno espresso le loro perplessità sul protocollo operativo utilizzato per la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS).  Si evidenzia un completa disattenzione ai problemi del territorio: siccità, clima, rischio idrogeologico, e si constata il mancato coinvolgimento della popolazione nel processo di stesura, come è invece richiesto dalle leggi nazionali e internazionali in tema VIS.

Nello stesso tempo risulta in fase di perfezionamento l’iter di trasmissione dei dati sanitari tra il CSI Piemonte e TELT, propedeutico alla ripresa dei lavori di verifica previsti in ambito VIS. In questa situazione riprendiamo, riassumendole e aggiornandole, le controversie prioritarie da affrontare e risolvere nel più breve tempo possibile:

  1. la mancata partecipazione della popolazione interessata ai lavori del tavolo di pilotaggio VIS;
  2. il mancato inserimento del rischio idrogeologico fra le tematiche considerate dalla VIS;
  3. l’assenza nella VIS di valutazioni sull’incombente siccità e sul consumo/spreco d’acqua associato ai lavori del Tunnel di base, oggetto in Francia di interrogazione al parlamento;
  4. il chiarimento sulla destinazione finale di bonifica delle rocce amiantifere a Salbertrand;
  5. la situazione di sicurezza all’interno del tunnel/cunicolo della Maddalena;
  6. aggiornamenti sul finanziamento e situazione dei cantieri per il rischio d’interruzione lavori;
  7. l’assenza nel monitoraggio ambientale di misure di radioattività nelle acque in uscita dagli scavi;
  8. le crescenti difficoltà di accesso a strutture dei servizi sanitari territoriali in Val di Susa.

Osservazioni dell’Unione Montana Val di Susa in relazione alla VIS dei cantieri della nuova linea Torino Lione: salute e ambiente in Val di Susa

Rif. protocollo operativo Valutazione di impatto sulla salute sui cantieri della nuova linea ferroviaria Torino-Lione TELT presentato a Torino il 23 novembre 2023

Discussione

  1. La partecipazione. Le linee guida per la VIS dell’ISS affermano che “La procedura di VIS, come proposta e promossa dalla Conferenza di Gothenburg, si ispira ai principi di trasparenza, etica, eguaglianza, partecipazione, sostenibilità e democrazia (p.1)” e che è fra gli obiettivi delle VIS “includere una forma di partecipazione degli stakeholder secondo modalità e tempi opportuni e interagire con le figure amministrative e politiche ai fini della migliore definizione del progetto e delle raccomandazioni (p. 2)”, infine che “per la corretta predisposizione di una VIS è quindi necessario che il proponente coinvolga, dalle fasi iniziali, esperti del settore ambientale e sanitario, istituzioni locali e altri attori della comunità, facilitando anche la partecipazione della popolazione (p. 3)”. Non risulta a oggi alcun coinvolgimento nella VIS – se non nel ruolo di spettatori o come ‘oggetto’ di valutazione – dei rappresentanti della società politica e civile interessata dai lavori dei cantieri TAV; ciò costituisce un grave difetto di credibilità dell’intero tavolo di pilotaggio. L’impegno per una maggiore rappresentatività dei sindaci e della cittadinanza interessata alla VIS, è necessario e urgente. Ricordiamo che i sindaci devono svolgere le proprie valutazione in aree considerate “Sito Strategico di Interesse Nazionale” ovvero militarizzate e interdette al controllo pubblico: Bruzolo, Bussoleno, Giaglione, Salbertrand, San Didero, Susa e Torrazza Piemonte – Decreto Legge 121/2021, comma 9-ter, articolo 3.
  2. Nonostante la preoccupante situazione climatico-ambientale che ha già colpito la valle di Susa negli ultimi anni con siccità anche in alta quota, vastissimi incendi, frane e allagamenti, gli impatti idro-geologici dell’opera, che sono certamente previsti e che possono incidere pesantemente su salute e benessere della popolazione, non sono stati presi in considerazione dalla VIS. Il documento VIS attuale è centrato sugli aspetti epidemiologici di impatto dei cantieri e punta a costituire informazioni di base e d’interesse per lo studio della salute della popolazione residente. Manca tuttavia ogni riferimento al rischio idrogeologico e all’impatto delle variazioni climatiche correlati a lavori di cantiere che saranno pluridecennali. Si tratta di una progettualità centrata sulla misura di eventuali e/o attesi danni alla salute, non sulla loro prevenzione primaria che tende a eliminare ogni forma di rischio (la vera prevenzione) ma sulla prevenzione secondaria, che tende a individuare ex post danni sanitari emergenti, p.es. attraverso diagnosi precoci e, appunto, valutazioni epidemiologiche.Tuttavia, le linee guida ISS indicano la VIS come “fortemente integrata nella valutazione dell’impatto ambientale” attraverso una previsione dell’impatto che gli stessi eventi monitorati per il rischio ambientale possono avere sulla salute umana, per esempio valutando gli impatti cumulativi dell’inquinamento ambientale, perché un grave danno alla salute può derivare dalla somma di emissioni che rientrano singolarmente nei parametri di ammissibilità ambientale. Ribadiamo quindi la necessità e l’urgenza di valutare e integrare gli impatti indiretti sulla salute della popolazione che “potranno generarsi dovuti ai cambiamenti che subisce il territorio a causa dell’inserimento dell’opera, che andranno attentamente valutati per evidenziare una potenziale relazione con altri esiti sanitari” (p. 27 Linee guida VIS, ISTISAN).
  3. Intanto, sul territorio della Val di Susa – e non solo – si aggrava la situazione ambientale, con un periodo di siccità prolungata inusitato (in Piemonte il dato ufficiale di Arpa conferma un’anomalia delle piogge fino a < 85%esclusa l’area del Cuneese; nella rilevazione del 9 febbraio scorso sono risultati già 19 i comuni piemontesi con livello massimo di severità idrica: Armeno, Cannero Riviera, Piedimulera, Pieve Vergonte, San Bernardino Verbano, Pettinengo, Strona, Valdilana Soprana, Zumaglia, Demonte, Moiola, Roccabruna, Macra, Isasca, Venasca, Brossasco, Melle, Peveragno e Perlo). In questo contesto, il problema delle “venute d’acqua” dalle pareti di scavo, provenienti da una falda o da una sacca, va attentamente valutato e considerato dalla VIS sia dal punto di vista dell’impoverimento delle falde, sia per la potenziale instabilità conseguentemente arrecata ai versanti montani, oltre che per l’inquinamento che sarà dato dalle acque fossili emunte. Ricordiamo che nel luglio 2022 il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per la crisi idrica in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, fino al 31 dicembre 2022. La situazione di siccità prolungata nel 2023 sta peggiorando sull’intero arco alpino mentre il progetto TAV NLTL minaccia di divorare enormi volumi di acqua. Il solo tunnel della Maddalena di Chiomonte ha provocato 245 venute d’acqua, con una portata media complessiva di 102,6 litri al secondo, ovvero 3,2 milioni di metri cubi annui, pari al fabbisogno di 40.000 persone. Riportando questi volumi all’intera galleria di 57 km prevista per la realizzazione della nuova linea, da parte del Comitato per l’acqua pubblica si ipotizza, al termine dello scavo, la fuoriuscita di un volume d’acqua pari a 24.590.500 metri cubi l’anno. Tenendo conto della doppia canna prevista dal progetto, il dato potrebbe raddoppiare (Si veda il dossier Montagna scavata, acqua sprecata, redatto il 23 febbraio 2022, a cura del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua).
  4. Siamo sempre in attesa di visionare la documentazione attestante la destinazione finale di stoccaggio e bonifica delle decine di migliaia di metri cubi di rocce amiantifere rimaste a lungo esposte presso il deposito/discarica di Salbertrand. Si tratta di una essenziale e banale questione di trasparenza e condivisione delle informazioni con il Tavolo di Pilotaggio. Chiediamo per questo scopo l’intermediazione della Regione Piemonte mentre Itinera SPA ha finora rifiutato la consegna di ogni attestato, anche di fronte a richiesta di accesso agli atti, sostenendo non essere società destinataria della normativa sull’accesso civico generalizzato.
  5. Il 21 marzo 2023, l’assessore regionale Marco Gabusi, rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata (n. 1345) su “Qual è la reale situazione che si sta verificando all’interno del tunnel della Maddalena di Chiomonte”, oltre a fornire rassicurazioni su lavori e sicurezza, ha affermato che sono in atto controlli periodici e monitoraggi messi a disposizione per le valutazioni di competenza. Riportiamo un passaggio del suo intervento: “La Regione Piemonte segue con attenzione l’avanzamento del cantiere e tiene incontri regolari con Telt per approfondire le varie tematiche connesse ai lavori, tra cui l’ambiente e la sicurezza. Il coordinatore della sicurezza del cantiere svolge sopralluoghi settimanali con il responsabile sicurezza dell’impresa e lo Spresal territoriale fa sopralluoghi periodici nel sito senza aver mai riscontrato criticità. L’impresa poi svolge monitoraggi ambientali diffusi nel cantiere su tutte le componenti, che sono messi a disposizione di Arpa per le valutazioni di competenza”.Si richiede che gli esiti di tali azioni di monitoraggio già a disposizione di ARPA vengano puntualmente e continuativamente resi pubblici e/o comunicati alle amministrazioni dell’Unione Montana e/o a Enzo Ferrara quale delegato al Tavolo di Pilotaggio per la VIS.
  6. Rischio di interruzione dei lavori. Ai fini di una corretta valutazione preventiva del loro impatto sanitario, seguendo le indicazioni dell’UE, è fondamentale l’indicazione e il continuo aggiornamento del cronoprogramma dettagliato dei cantieri e dei finanziamenti associati di Italia, Francia e UE previsti per l’intera opera e delle garanzie sulla sostenibilità economica (oltre che ambientale e sanitaria) dell’opera. Il Piemonte ha già subito fallimenti epocali di imprese ‘strategiche’ tanto da essere la regione italiana con il maggior numero di Siti di Interesse Nazionale (SIN) per le bonifiche – Pieve Vergonte, Serravalle Scrivia, Balangero, Casale Monferrato, Cengio; due di questi legati alla estrazione e lavorazione dell’amianto – che coprono il 4 % del territorio, rispetto a una media nazionale dello 0,6 %. L’ultimo rapporto dello studio Sentieri sui SIN (SENTIERI – Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento. Sesto Rapporto, E&P 2023, 47, 1-2 gennaio-aprile, supplemento 1, DOI: https://doi.org/10.19191/EP23.1-2-S1.003) ha confermato che per la popolazione esposta la percentuale dei decessi in eccesso è costante nel tempo: 2,7 % nel 2006-2013 (Quinto Rapporto SENTIERI), 2,6% nel periodo più recente (2013-2017); i tumori malignicontribuiscono per oltre la metà (56 %) degli eccessi osservati.Nel frattempo, a ingresso valle l’amministrazione comunale locale ha annunciato che a partire dal 6 marzo 2023 tornano a svolgersi sul territorio di Rivalta trivellazioni propedeutiche alla costruzione della tratta nazionale della nuova Torino-Lione: un progetto che, con una duna di scavo prevista lunga oltre due chilometri e alta fino a diciotto metri, si preannuncia impattante per l’ambiente, il paesaggio, la salute e il benessere umano e di tutte le altre forme di vita.L’amministrazione comunale di Caselette ha inoltre ora sul proprio territorio una nuova cava di ghiaia in località Grangetta, visibile dalla strada provinciale 24 del Monginevro, in mezzo al verde dei prati ai piedi del Musinè e di fronte alla Sacra di San Michele. Un’area che risulta vincolata dal punto di vista ambientale e tutelata per la presenza di un sito di interesse archeologico. Non è chiaro se arriverà in questa sede parte dello smarino estratto dal cantiere dell’autoporto di San Didero. Sulla situazione della cava di Casellette – non inserita nel progetto TAV NLTL – è sull’origine dello smarino che potrà esservi accatastato si chiede chiarezza, come sulla situazione dei cantieri – quali sono aperti, quali no – a Bruzolo, Bussoleno, Chiomonte, Giaglione, Salbertrand, San Didero, Susa e Torrazza Piemonte in relazione al cronoprogramma 2021 o ‘Masterplan TELT’.
  7. Rischio radiazioni ionizzanti. Dai risultati del monitoraggio ambientale, non risulta valutata la dose di radioattività nei corsi idrici in prossimità delle aree di cantiere. Il rapporto COWI 2005/2006 Analyse des études faites par LTF sur le projet Lyon – Turin section internationale¸ includeva numerose indicazioni per mitigare i rischi per la salute legati alla presenza di gas radon e amianto suggerendo, per il radon:En ce qui concerne le radon, nous jugeons que vu la préoccupation publique, il serait avantageux d’identifier les zones les plus touchées par le radon émanant du tunnel ou le déblai sur le long terme et d’établir un suivi des niveaux de radioactivité, surtout près des zones résidentielles, bien avant le démarrage des travaux. Ceci enlèverait certaines ambigüités lors de discussions ultérieures concernant les impacts du tunnel et les travaux (…) – COWI Final-report-FR-rev2 avril 2006, p.11, Études d’impacts et de mitigation liées à la présence de radon et d’amiante.E per i rischi legati ad esposizione all’amianto:Il est recommandé qu’une description plus détaillée des travaux comprenne aussi des mesures à mettre en œuvre en ce qui concerne la manipulation et le traitement de l’eau utilisée pour la maîtrise de la poussière, de la poussière des filtres à air, etc. (…). Reconnaissant la préoccupation élevée parmi la population locale sur la possible présence d’amiante au long du tracé de la nouvelle ligne, et le volume de rapports et informations contradictoires qui circulent à ce propos, il est fortement recommandé que LTF développe un seul document synthétique compréhensif sur ce thème. Ce document devrait s’adresser au grand public et être facilement compréhensible, mais au même temps, il doit permettre de consolider les données disponibles et présenter l’information d’une manière scientifique et professionnelle – COWI Final-report-FR-rev2 avril 2006, p.11, Études d’impacts et de mitigation liées à la présence de radon et d’amianteIl possibile impatto sulla salute delle radiazioni ionizzanti – come per la gestione del rischio legato a estrazione, trasporto e stoccaggio di rocce metamorfiche contenenti serpentiniti – non è affrontato in dettaglio nel protocollo operativo, nonostante la Val di Susa sia zona soggetta ad attenzione sanitaria rispetto alle patologie asbesto-correlate e per le radiazioni ionizzanti. Per entrambi i rischi, facciamo riferimento all’ordinanza n. 2, 5 maggio 2022, con la quale il Presidente dell’Osservatorio per la realizzazione dell’asse ferroviario Torino-Lione impegna RFI a progettare la tratta Avigliana-Orbassano imponendo che “dovrà tenere conto delle prescrizioni contenute nel parere n. 1391 del 6 dicembre 2013 espresse dalla Commissione Speciale VIA”; quest’ultimo parere, al punto 20 recita: “Sviluppare la documentazione relativa alla Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS), definire il quadro di riferimento e prevedere le misure compensative ad hoc da utilizzarsi in caso vengano riscontrati superamenti dei valori limite nelle campagne di monitoraggio previste (comprensive delle misurazioni dei contenuti in aria di [particelle N.d.C.] gamma e/o di concentrazioni di radon, nel caso in cui gli scavi coinvolgano particolari litologie con contenuti potenzialmente più elevati di radioattività naturale), in corso e post operam, per verificare la correttezza dei valori derivati dalle simulazioni. La metodologia da adottare dovrà essere preventivamente concordata con ASL e ARPA”.
  8. Come al punto 3) osserviamo che si aggrava in Val di Susa, riducendosi, la possibilità di accesso a servizi sanitari territoriali, dopo il tardato rinnovo dell’accordo di cooperazione franco-italiana con l’ospedale francese di Briançon – al cui punto nascite si rivolgono famiglie dell’alta Val di Susa – e l’affido a RSA private di “punti prelievo dell’ASL 3”. Risulta dal 1 marzo 2023 affidato a ‘Casa Nazareth’ il Punto prelievi in precedenza presente a Oulx. In precedenza era stato affidato il Punto prelievi di Cascine Vica-Rivoli alla RSA ‘Bosco della Stella’, mentre parte dei prelievi di Collegno risulta affidata alla “Clinica della Memoria”.Sono stati inoltre segnalate:
  • La chiusura del consultorio di Grugliasco;
  • La chiusura del Poliambulatorio di via Piave a Rivoli.La popolazione della Valle auspica un rapido rafforzamento delle strutture sanitarie pubbliche in Val di Susa – sovente evocato insieme ai benefici attesi dal Nuovo TAV, o prospettato (sciaguratamente) tra le ‘opere di compensazione’, nonostante la Costituzione italiana definisca la tutela della salute diritto primario fondamentale dell’individuo e interesse della collettività – soprattutto puntando a evitare che i cittadini di aree montane di una delle Regioni italiane che vanta la funzionalità e l’eccellenza dei propri Servizi Sanitari debbano affidarsi in situazioni di bisogno alle strutture e all’ospitalità di un paese straniero confinante.

Enzo Ferrara, delegato tecnico al Tavolo di Pilotaggio VIS dell’Unione Montana Val di Susa, in collaborazione con Medicina Democratica e Pro-Natura.


 

 

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