Non un uomo né un soldo. Obiezione di coscienza e servizio civile a Torino

Massimiliano Fortuna

Marco Labbate, Non un uomo né un soldo. Obiezione di coscienza e servizio civile a Torino, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2022, pp. 239, € 16,00

Non un uomo né un soldoNella storia dell’obiezione di coscienza italiana il 2022 che ci siamo lasciati alle spalle ha coinciso con un anniversario importante, sono infatti trascorsi 50 anni dalla promulgazione della legge che ha riconosciuto l’obiezione di coscienza al servizio militare e istituito la possibilità di un servizio civile sostitutivo (legge Marcora, 772/72).

Per la storia dell’antimilitarismo italiano quella dell’obiezione è stata una lotta di indubbio rilievo, che ha preso avvio nei primi anni del secondo dopoguerra e nell’arco di un venticinquennio – scandito dai processi agli obiettori e dall’attivismo intellettuale di un gruppo, piccolo ma prestigioso, di uomini di cultura – ha condotto a un risultato legislativo concreto: permettere che l’impegno richiesto dallo Stato ai ragazzi giunti alla maggiore età potesse svolgersi non solo in forme militari ma anche nella modalità di un servizio civile.

Con Non un uomo né un soldo (Edizioni Gruppo Abele, 2022) Marco Labbate, ricercatore dell’Università di Urbino, ha provato a ripercorrere lo svolgersi di questa storia entro un ambito locale, quello torinese e piemontese. Questa scelta ha la sua ragion d’essere nella considerazione di William G. Hoskins che Anna Tonelli riporta nelle prime righe della Prefazione a questo libro: «Sempre più storici che lavorano su un quadro più grande hanno capito che per molte importanti domande nel loro campo le risposte dovranno essere ricercate negli studi al microscopio di regioni e luoghi particolari». Il caso di Torino nella storia dell’obiezione di coscienza italiana si adatta perfettamente a questo schema, perché il piano locale e quello nazionale si intrecciano di continuo e servono a illuminarsi reciprocamente.

Da un lato, Torino può essere definita una capitale dell’obiezione di coscienza, dal momento che alcuni fatti che lì si sono svolti hanno avuto di per sé un rilievo nazionale, un esempio su tutti il processo a Pietro Pinna, primo caso mediatico nel 1949 di obiettore di coscienza nell’Italia repubblicana, che portò l’obiezione al centro del dibattito pubblico.

Il Tribunale di Torino è stato poi teatro anche di altri importanti processi e dell’attivismo di Bruno Segre, che può ritenersi l’avvocato per antonomasia degli obiettori italiani. Dall’altro lato, aspetti, temi, istanze di carattere nazionale hanno avuto una ricaduta nel contesto della realtà torinese: la contestazione dei cappellani militari, ad esempio, svoltasi in tutta Italia ha registrato anche nel capoluogo piemontese manifestazioni di protesta locali, segno di un serrato confronto sui temi della pace e della guerra che si è giocato in quegli anni all’interno dello stesso mondo cattolico e che ha rappresentato un aspetto non secondario della storia in questione.

Ricostruendo dunque, con grande dettaglio e precisione, il microcosmo piemontese delle lotte per l’obiezione e degli attivisti e dei movimenti che le hanno portate avanti il libro contribuisce a chiarire questa vicenda nel suo complesso nazionale e rappresenta così una sorta di integrazione a un altro libro dello stesso autore uscito in precedenza, Un’altra patria (Pacini, 2020), che ha come oggetto la storia dell’obiezione di coscienza sull’intero territorio italiano, tra il 1945 e il 1972, e che al momento si può senz’altro ritenere lo studio più completo al riguardo. Nella sua prospettiva d’insieme la storia dell’obiezione al servizio militare può essere intesa come parte di un movimento più ampio di lotte per i diritti civili che hanno contribuito a consolidare le libertà individuali nel cammino dell’Italia repubblicana e a rafforzarne l’impianto democratico nel solco della Costituzione.


Una versione diversa è stata pubblicata nella rubrica Librarsi a cura del Centro Studi Sereno Regis sulla rivista «Missioni della Consolata», marzo 2023 (versione sfogliabile)

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