Participation Needs Debate alla conclusione

Lucrezia Santus

Il progetto “Participation needs Debate”, finanziato con i fondi dall’Unione Europea, si è concluso.

Partito ormai un anno fa con la formazione dellɜ operatorɜ volontarɜ e dellə tirocinanti, il progetto è entrato nelle classi degli istituti superiori di Torino, più precisamente all’Istituto Tecnico Industriale Statale Pininfarina, al Liceo e Istituto Magistrale Domenico Berti, e all’istituto professionale ENAIP di Settimo Torinese, coinvolgendo circa 60 studenti e studentesse nella scoperta e sperimentazione del dibattito nonviolento e non polarizzato.

Dapprima lɜ volontarɜ del Centro Studi hanno portato le attività di Debate nelle classi, fornendo allɜ giovani gli strumenti per essere a loro volta facilitatori e facilitatrici, in vista dell’evento “Due giornate di Debate” organizzato presso il Centro Studi Sereno Regis, il 24 e il 25 novembre. Lɜ ragazzɜ hanno selezionato temi di loro interesse e hanno avuto modo di guidare i compagni e le compagne e sperimentarsi nel ruolo di facilitatori e facilitatrici.

Infine, l’ultima fase del progetto prevedeva un viaggio a Strasburgo alla scoperta delle istituzioni europee principali. Il gruppo in visita era composto da 24 persone, 9 accompagnatorɜ e 15 giovani delle scuole superiori coinvolte.

L’esperienza nella città francese è durata quattro giorni, durante i quali il gruppo ha visitato le principali istituzioni europee che la città ospita: il Parlamento europeo, il Consiglio d’Europa e l’European Youth Centre Strasbourg.

Al Parlamento europeo, Lucrezia, una giovane tirocinante italiana, ha guidato il gruppo all’interno della struttura, raccontando come funziona questa istituzione, chi ospita e quanto spesso, ma anche dettagli sulla sua costruzione, che richiama non solo aspetti della città che la ospita ma anche elementi che fanno riferimento alla nascita dell’Unione Europea, come i 12 pilastri che rappresentano le 12 stelle della bandiera.

Cesare Pitea, professore associato di diritto internazionale e attualmente program manager ha ospitato il gruppo al Consiglio d’Europa; Pitea ha raccontato ai e alle ragazzɜ cosa fanno per contrastare i discorsi d’odio e delle possibili ambiguità relativa al diritto alla libertà d’espressione.

Infine, l’European Youth Centre Strasbourg ha accolto lɜ giovani nei suoi spazi, guidati dalla youth worker Agata Stajer; lei ha proposto alcune attività di conoscenza del gruppo, raccontando poi che ruolo ha lo Youth Center e lɜ youth worker che ci lavorano.

Obiettivo di tale viaggio era, non solo approfondire il tema del dibattito, ma anche avvicinare lə giovani al mondo delle istituzioni, spesso distanti e poco conosciute.
Questa occasione ha anche permesso allɜ giovani presenti di conoscersi tra di loro, provenendo da contesti e scuole differenti.


 

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