Immanuel Wallerstein su sinistra e destra globali

Johan Galtung

Immanuel Wallerstein è unico. Nessun altro ha presentato una teoria così coerente su quanto chiama il moderno sistema-mondo –World-Systems Approach– dal “lungo 16° secolo” fino ad oggi; essenzialmente capitalista. Durante questi quattro secoli ci sono alti e bassi. I.W. si trova del tutto a suo agio con i cicli economici di Kondratiev – A = su, B = giù, ma non poi tanto – e nei cicli egemonici politico-militari degli aspiranti egemoni nello stesso periodo. Leggere Wallerstein per diventare più saggi.

Ammonisce contro la “tattica di [Tomasi da] Lampedusa” della Destra Globale di “cambiare le cose in modo che restino le stesse”. E insiste su Libertà, Uguaglianza e Fraternità per la Sinistra Globale – ma vede la Rivoluzione Francese più come un cambiamento normalizzante che un’[affermazione di] sovranità popolare. Come la fede nei ceti medi: che stanno effettivamente aiutando la Destra Globale, quando siano in minoranza vengono ampliati dalle classi lavoratrici in maggioranza; quando in maggioranza, trascurano la casse lavoratrice di minoranza lasciata indietro.

Attualmente Immanuel Wallerstein vede il capitalismo in crisi senza rimedio – del che non sono così sicuro –e l’egemonia USA anch’essa in crisi senza rimedio – opinione che condivido – come la caduta di un impero le cui élite locali solevano uccidere e dominare; mentre ora gli tocca per lo più di provvedere esso stesso.

La Destra Globale, al potere da lungo tempo, adesso sta tentennando. Che sia ora di una Sinistra Globale? Ovale la brillante formula di Zizek “la sinistra non manca mai occasione di mancare un’occasione”?

Wallerstein: Sì, è così! E offre sei proposte di Sinistra Globale:

  • Usare, promuovere, lo Spirito di Porto Alegre, del Forum Social Mondiale;
  • Usare tattiche elettorali almeno per difendere quanto conseguito;
  • Esigere sempre più stato assistenziale – istruzione, sanità, reddito vitale gratuiti;
  • Rendere liberali i liberisti: aprire i confini, far pagare le aziende per i [propri] fallimenti;
  • Combattere il razzismo (e potremmo aggiungere: sessismo, centrismo, discriminazioni in base all’età etc.)
  • Demercificare istruzione e sanità in quanto diritti umani, non compra-vendita.

Nessun problema a concordare con tali principi generali. Ma possono essere più problematici casi concreti di avanzamento della Sinistra: la rivolta zapatista nel Chiapas dal 1-1-1994 (giorno d’entrata in vigore del NAFTA (accordo nordamericano di libero scambio – ndt]), e il primo convegno a Porto Alegre nel 2001; casi entrambi in cui fui attivo.

Chiapas: La “Rivolta Zapatista” fu commercializzata da un abile professore esterno; la “rivolta” importò alta cultura dal Messico centrale; non una rivolta Maya in Chiapas-Yucatan-Guatemala-Belize-Honduras per l’uguaglianza.

Porto Alegre: una parata imponente della diversità nel messaggio “un altro mondo è possibile”; molti mondi in cerca di temi ed azione unificanti: come il tema della disuguaglianza e l’azione di boicottaggio di aziende con rapporti retributivi inaccettabili fra amministratori delegati e lavoratori.

TUTTAVIA, più basilare: la panoramica mozzafiato di Wallerstein è limitata e limitante; all’Occidente e per un solo periodo, la “modernità”. Non Globale; e destra contro sinistra, pro-contro il capitalismo, è roba moderna. La Modernità favorì Stato, Capitale e Popolo: il capitale produsse altro capitale e soddisfaceva le esigenze di gente che poteva pagare; lo stato cooperava col capitale, ne fu comprato, proteggendo anche la gente; il popolo  era in lotta per i bisogni basilari – sopravvivenza, benessere, libertà, identità.

Vedo la storia Occidentale come espansione/contrazione – anche prima dell’espansione greco-romana – adesso in contrazione, in un mondo con civiltà islamica, hindu, buddhista, cinese, giapponese, per citarne alcune, trascurate dall’arroganza universalista e l’ignoranza occidentali. Subito appresso è l’islam, che soffre dello stesso universalismo, l’unica vera fede per tutti in tutti i tempi, e controciclico rispetto all’Occidente: quando uno si contrae, l’altro s’espande; e proprio adesso, l’islam s’espande, l’Occidente si contrae.

“Destra” sta per crescita del capitale per richieste materiali, corporee; “sinistra” per una cooperazione di stato e popolo contro il capitale, per la distribuzione. MA, per la distribuzione di che cosa? Delle stesse cose? Di più cose che conducono a vite più vuote sciupate da solitudine egocentrica? Con l’islam in espansione, che offre una condivisione solidale noicentrica per i bisogni basilari?

Crisi, davvero. La soluzione è un nuovo discorso, meno materiale, più spirituale; qualcosa per cui, non solo di cui, vivere. Potrebbero essere causes aldilà della soddisfazione egocentrica; le religioni offrono risposte, e così pure cause come la pace, lo sviluppo, l’ambiente – il tris ONU.

Potrebbe essere l’incredibile creatività dello spirito umano, oltre la Creazione di Dio, nel consumare arti e scienze prodotte da altri, o nel divenire produttori creativi. O, semplicemente, la ricerca, da monaci vaganti e inquirenti che non permettono al materiale d’essere d’impaccio.

Nuovo Medio Evo. Ma tutti gli evi sono “medi”, fra l’uno e il successivo. Una nuova fase di contrazione è più indicativa, verso vite interiori, più spirituali, insiemi più piccoli, Forse in Europa e USA con 500 anziché 50 entità autonome? Tessute assieme, cooperanti per il beneficio reciproco e uguale; meno esigenti, quindi meno in lotta?

E l’economia? Si tratti di “terra, manodopera, capitale” o di “Natura, Umani, Capitale”, natura e umani sono indispensabili, e non solo come mezzi, immissioni in un’economia per la crescita, la distribuzione o entrambe, bensì come fini assoluti in sé stessi. L’economia deve equilibrare naturismo, umanesimo e capitalismo, e così pure la teoria economica. Quella odierna si focalizza su capitale e crescita. La si butti via, si produca una scienza economica focalizzata su umano-natura.

La modernità con il proprio discorso e realtà dominante Stato-Capitale-Popolo adesso sta sfumando. Che cosa subentra? “Postmodernità” è un’espressione sciatta, null’altro che “dopo la modernità”. L’ipotesi offerta qui è una contrazione, in una storia oscillante; determinate in ambo le fasi in Occidente da meno senso d’equilibrio che in altre civiltà. Quanto più grossa è l’esagerazione, tanto maggiore è il potere, ma maggiore è anche la caduta – Germania, Russia, Turchia, Spagna, Francia, Inghilterra, USA.

Sia quel che avverrà, ma aggiungiamo alle Sei [Raccomandazioni alla] Sinistra Occidentale di Immanuel Wallerstein sei umaniste-naturiste per più equilibrio nella contrazione in arrivo:

  • Sollevare l’umanità sofferente al suo infimo, per una piena partecipazione;
  • Sollevare la natura sofferente al suo infimo, per una piena partecipazione;
  • Promuovere una cultura occidentale del noi, di solidarietà e condivisione;
  • Promuovere una vita creativa, materialmente più semplice, spiritualmente più ricca;
  • Promuovere equivalenti dei monasteri, con libertà di aderire e di andarsene;
  • Promuovere un’uscita da questo ritmo a favore di un sia-sia equilibrato.

E quanto “globali” sarebbero le altre civiltà? Eccetto l’islam sono molto più vecchie che la “modernità”, e sono sopravvissute. Forse per maggiore diversità, simbiosi, equilibrio. Magari l’Occidente può imparare da ciò.


EDITORIAL, 16 Jan 2023 | #779 | Johan Galtung – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis


 

 

1 commento
  1. ROSA DALMIGLIO
    ROSA DALMIGLIO dice:

    Condivido il suggerimento di Galturg, per la precisione 6 proposte
    voglio ricordare che curo le Relazioni Internazionali dei MEDIA CINESI, nel 2003 ho presentato al Congresso Mondiale EUROPEO dei MEDIA, organizzato in collaborazione con UNESCO-EDUCATION e tutti i RAPPRESENTANTI delle RELIGIONI sul tema “LE RELIGIONI nei MEDIA in CINA” il ruolo delle RELIGIONI nell’ ERA di INTERNET, con un mandato ufficiale del MINISTERO della CULTURA e TURISMO CINESE.
    desidero informare l’amico e MAESTRO GALTURG che noi stiamo già lavorando a questi progetti con alcune delle più importanti UNIVERSITA’, come la YALE FORUM on RELIGION and ECOLOGY, online il prossimo 26 Gennaio,molti documenti alla HARVARD UNIVERSITY e ultimo non meno importante ad ASSISI il 28 Gennaio, giorno che presenterò il mio personale ricordo di PAPA BENEDETTO XVI e la CINA

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