Guerra in Ucraina: le madri dei soldati russi

Jennifer Mathers, Natasha Danilova

Guerra in Ucraina: le madri dei soldati russi non stanno dimostrando la forte opposizione come nelle guerre precedenti

Guerra in Ucraina: le madri dei soldati

Incontro con le madri dei militari delle Forze di Difesa del Nord-Est, 25 novembre 2022 Regione di Mosca, Novo-Ogaryovo. Fonte: Cremlino (CC BY 4.0)


L’esercito ucraino ha lanciato un attacco devastante il giorno di Capodanno, colpendo un edificio che ospitava soldati russi recentemente mobilitati nella regione occupata di Donetsk.

La risposta ufficiale della Russia è stata sorprendente. Il Ministero della Difesa ha compiuto l’insolito passo di annunciare rapidamente la morte di 63 soldati (poi rivisti a 89) – il maggior numero di vittime finora riconosciuto in qualsiasi incidente dall’inizio dell’invasione di massa della Russia in Ucraina nel febbraio 2022.

Ma altrettanto sorprendente è stata la mancanza di un’opposizione pubblica organizzata a questo annuncio di morte militare di massa da parte delle madri dei soldati russi che combattono in Ucraina.

Il nostro progetto di ricerca in corso si avvale dell’analisi delle parole usate per la guerra sui media russi e sui social media per esaminare le risposte di genere alla guerra in Ucraina. Sebbene la nostra ricerca sia ancora in fase iniziale, stiamo scoprendo che le risposte delle madri dei soldati sono tutt’altro che semplici.

Quando è iniziata l’invasione di massa dell’Ucraina da parte della Russia, molti osservatori si aspettavano che le madri dei soldati russi guidassero l’opposizione di base all'”operazione militare speciale”, e a ragione.

Madri con potere

Una delle organizzazioni della società civile russa più note e rispettate, il Comitato delle madri dei soldati della Russia (CSMR) e la sua rete di comitati hanno rappresentato un punto di riferimento per l’opposizione alle impopolari guerre di Mosca in Afghanistan e in Cecenia, in particolare difendendo i diritti dei soldati di leva.

Il CSMR e i comitati di tutta la Russia hanno fornito consulenze gratuite sui modi legali per rinviare o eludere il servizio di leva e hanno persino portato il Ministero della Difesa in tribunale per costringere lo Stato ad adempiere ai suoi obblighi legali nei confronti dei propri soldati.

Ma questo movimento è cambiato molto dagli anni Novanta. Non è più “una forza coerente e unificata“, ma si è evoluto in una rete di organizzazioni. Alcuni comitati esprimono un forte sostegno ai valori tradizionali, al patriottismo e all’esercito, mentre altri si battono per i diritti umani progressisti e contro il militarismo.

Inizialmente molte madri si sono rivolte ai comitati locali per ottenere informazioni sui figli inviati in Ucraina. Tuttavia, con il proseguire della guerra, le madri dei soldati non hanno utilizzato i comitati per esprimere le loro preoccupazioni e amplificare la loro voce.

Si sono invece rivolte ai social media, inizialmente per cercare post che potessero fornire loro informazioni sui loro cari, e poi per creare comunità digitali come alternativa ai comitati delle madri dei soldati vecchio stile.

Senza il sostegno dei comitati delle madri dei soldati, con le loro preziose reti e la loro esperienza, le madri dei soldati russi che combattono in Ucraina non sono in grado di parlare con una sola voce. Si organizzano invece su scala molto più piccola, in genere intorno alle unità in cui i loro figli prestano servizio, a un particolare incidente militare o alle regioni da cui i loro figli sono stati reclutati. I loro messaggi sono quindi frammentati e spesso incoerenti, sebbene vi siano alcuni temi.

Si concentrano, innanzitutto, sul benessere dei loro figli, anche se le preoccupazioni delle madri non si traducono necessariamente in un’opposizione diretta alla guerra stessa.

Al contrario, le richieste delle madri sono spesso formulate con il linguaggio del patriottismo e sono contemporaneamente di sostegno al Cremlino e di critica alla leadership militare russa, ad esempio chiedendo allo Stato di preparare i loro figli in modo più efficace al combattimento.

L’esercito offre lavoro

In molte zone della Russia con alti livelli di deprivazione socio-economica, la sopravvivenza economica della famiglia dipende dal servizio militare dei figli. L’esercito offre un impiego e l’opportunità di una carriera rispettabile.

Per queste madri, un figlio soldato ucciso in combattimento è una doppia tragedia: la perdita della persona amata e la perdita del salario che sostiene la vita degli altri. Non c’è da stupirsi che alcune delle madri dei soldati caduti in Russia chiedano allo Stato di fornire loro un risarcimento economico.

La “mobilitazione parziale” annunciata da Vladimir Putin a settembre ha aggiunto un ulteriore livello di complessità, introducendo una nuova categoria di madri di soldati: le madri di uomini che potrebbero diventare soldati controvoglia.

La riluttanza dei loro uomini a essere mobilitati ha posto queste donne in opposizione diretta, anche se nascosta, allo Stato. Hanno protestato sui gradini degli uffici di reclutamento militare e hanno aiutato gli uomini a fuggire attraverso le frontiere.

Data l’opposizione molto limitata mostrata dalle madri dei soldati alla guerra, ci si potrebbe aspettare che lo Stato russo presti poca attenzione a questo gruppo. In realtà, è esattamente il contrario.

Lo Stato russo vuole l’approvazione delle madri dei soldati. Sente il bisogno di rispondere alle loro preoccupazioni perché, soprattutto in tempo di guerra, esse godono di grande rispetto pubblico e autorità morale. Allo stesso tempo, però, non si fida del fatto che possano esprimere spontaneamente le opinioni “corrette”.

La soluzione del Cremlino è quella di creare spettacoli accuratamente messi in scena che diano l’impressione dell’unità (vedi le foto). Un esempio lampante è stato l’incontro televisivo di Putin a novembre con un gruppo di donne che, pur essendo madri di soldati, sono tutt’altro che comuni.

Guerra in Ucraina: le madri dei soldati

Incontro con le madri dei militari delle Forze di Difesa del Nord-Est, 25 novembre 2022 Regione di Mosca, Novo-Ogaryovo. Fonte: Cremlino (CC BY 4.0)


Tutte sono state scelte con cura. Alcune per i loro legami con le élite politiche nazionali o regionali. Altre per la loro appartenenza a organizzazioni patriottiche che sostengono apertamente la guerra.

Che ne è delle madri dei soldati russi? La nostra ricerca è ancora in corso, ma non ci aspettiamo che le madri dei soldati guidino proteste di massa per condannare l’invasione russa dell’Ucraina. Tuttavia, vediamo forme di resistenza più sottili che, nel tempo, stanno contribuendo all’erosione del sostegno della società russa alla guerra in Ucraina.


Fonte: The Conversation, 6 gennaio 2023

http://theconversation.com/ukraine-war-why-russian-soldiers-mothers-arent-demonstrating-the-strong-opposition-they-have-in-previous-conflicts-196605

Traduzione di Enzo Gargano per il Centro Studi Sereno Regis


 

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