Processi partecipativi a confronto: uno sguardo internazionale
Il Centro Studi Sereno Regis e il Comune di Settimo Torinese, grazie al sostegno del Programma Civic Europe, hanno avuto la possibilità di prendere parte alla XXI Conferenza dell’Osservatorio Internazionale sulla Democrazia Partecipativa (OIPD). Una vetrina dei processi partecipativi nel mondo, dal tema: “Passa all’azione! Verso un rinnovamento democratico di fronte alla crisi ecologica, sanitaria e sociale”.
La conferenza si è svolta dal 7 al 10 dicembre 2022 ed è stata ospitata simbolicamente a Grenoble, poiché è la città scelta dalla Commissione Europea come capitale verde d’Europa. Un titolo assegnato alle città europee particolarmente attente nel loro impegno contro il cambiamento climatico e per la preservazione della biodiversità.
Cos’è l’OIDP?
L’OIDP è stata fondata nel 2001 nell’ambito del programma URBAN-AL della Commissione europea per la cooperazione decentrata. È una rete internazionale aperta a tutti i governi locali e regionali, centri di ricerca, organizzazioni e realtà associative della società civile interessati a conoscere, promuovere, scambiare e applicare esperienze di democrazia partecipativa. Inoltre, dal 2006 collabora con la United Cities and Local Governments (UCLG), la principale rete globale volta a dare voce alle città e ai governi locali, i cui principi fondamentali sono la prossimità, il decentramento e la leadership politica.
La XXI Conferenza: aree tematiche e linee d’azione per il futuro
Nel corso delle quattro giornate di conferenze, workshop e tavole rotonde sono state molte le personalità, più o meno note nel campo dei processi partecipativi, che hanno preso la parola. Inoltre, sono stati numerosi i temi affrontati e discussi: dai bilanci partecipativi alle convezioni cittadine sul clima, dal municipalismo alla transizione democratica, sociale ed ecologica, dalla cultura per tutti agli orti urbani.
Tuttavia, si può riconoscere in tale eterogeneità la complessità delle sfide alle quali oggi sono chiamat* a rispondere l* cittadin* del mondo.
La conferenza dell’OIDP, infatti, altro non è stata che lo specchio delle sfide del XXI secolo e delle risposte che, seppur parziali, imperfette e in via di definizione, sono state date da alcuni governi locali in dialogo con la cittadinanza, la quale ha scelto di avere un ruolo attivo nel processi decisionali.
In particolare, le tematiche più ricorrenti nelle esperienze di democrazia partecipativa, condivise nel corso della XXI Conferenza: il ruolo della partecipazione dell* cittadin* di fronte all’emergenza climatica e alle sfide ambientali, come la progressiva perdita della biodiversità, e la prospettiva di genere e intergenerazionale nella partecipazione dell* cittadin*, con particolare attenzione al coinvolgimento dell* giovani nei processi partecipativi. Due tematiche che, non a caso, costituiscono le priorità per l’anno 2023 dell’OIDP.
Insieme a queste due aree tematiche, vi sono però altre linee d’azione perseguite dai membri dell’OIDP e dalla sua rete di realtà governative e associative.
Nello specifico, secondo quanto è stato detto nella cerimonia di chiusura della Conferenza, esse sono:
- Il rafforzamento della rete tra gli attori parte dell’OIDP;
- Il monitoraggio e l’analisi delle pratiche degli stessi;
- L’istituzione di un gruppo di lavoro di professionisti che faciliti i processi partecipativi;
- Lo sviluppo di strumenti e metodologie per la misurazione della qualità dei processi di democrazia partecipativa.
Dunque, si è delineato un quadro ambizioso nelle quattro giornate trascorse a Grenoble. In un contesto, quello della XXI Conferenza dell’OIDP, che però, proprio perché pensato come “vetrina” dei processi partecipativi a livello mondiale, si è presentato poco incline a far emergere gli aspetti più critici e ambigui della democrazia partecipativa. Questo, ad ogni modo, non toglie la rilevanza delle diverse esperienze che sono state condivise nel corso della Conferenza e di cui, con sguardo critico, si possono approfondire le metodologie e gli strumenti usati, i processi di implementazione, di valutazione e così via. Un approfondimento che può dare la possibilità di arricchire la “cassetta degli attrezzi” di cui già dispone tanto il Centro Studi Sereno Regis, quanto il Comune di Settimo Torinese.
In ultimo, la molteplicità delle iniziative presentate non possono che dare speranza in chi scrive, perché, seppur con le loro imperfezioni, evidenziano l’esistenza di una rete di attori con background eterogenei, e di cittadin*, che hanno scelto di non essere indifferenti alle sfide poste dal presente. I protagonisti dei processi partecipativi, difatti, hanno scelto di impegnarsi a progettare coraggiosamente il futuro più e meno prossimo, non solo proprio, ma delle collettività di cui fanno parte, dando così linfa vitale alla democrazia, intesa nel suo significato più sostanziale.
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