Lo zen e l’arte di salvare il pianeta

Lo zen e l’arte di salvare il pianeta

Cinzia Picchioni

Thich Nhat Hanh, Lo zen e l’arte di salvare il pianeta, Garzanti, Milano 2022, pp. 290, € 18,60

«[…] dobbiamo trovare il modo per essere più lucidi,
più compassionevoli e più coraggiosi.
Dedicarsi a un intenso esercizio della meditazione
e della consapevolezza non è un oppiaceo per evadere da quanto accade intorno a noi,
ma un modo per placare davvero la mente,
guardare in profondità
e vedere chiaramente noi stessi e il mondo», p. 8

Lo zen e l’arte di salvare il pianeta

La copertina del libro “Lo zen e l’arte di salvare il pianeta”

Applausi al titolo, evocativo di un altro libro-culto amatissimo, Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta; altri applausi alla bella – e altrettanto evocativa – foto di Thay (in quarta di copertina), di profilo, una mano atteggiata in una mudra, sullo sfondo, all’orizzonte, quello che sembra un mare… tutto esteticamente gradevole, compreso il carattere di stampa del titolo.

E anche dell’interno, in verità, perché permette l’individuazione e la differenziazione delle parole dette da Thay (e trascritte, e tradotte) da quelle di Sorella True Dedication, una discepola che lungo le pagine commenta (in qualche modo facilitandone la comprensione) i concetti esposti dal Maestro vietnamita negli ultimi 10 anni. Tanto è durato il progetto di questo libro che, grazie alla cura degli allievi di Thich Nhat Hanh

«raccoglie gli insegnamenti più stimolanti e attuali che Thay ha offerto alle nuove generazioni e illustra le sue indicazioni su come riuscire davvero a sostenere il nostro sforzo per aiutare la società e il pianeta senza esaurirci. […] siamo entusiasi di aver finalmente raccolto in un volume i suoi autorevoli insegnamenti zen sull’ecologia profonda, l’azione impegnata […] e il risveglio collettivo, dopo averli selezionati dai suoi scritti, dai discorsi, dalle interviste e dalle sessioni di domande e risposte che ha tenuto nel corso degli anni. Thay propone una serie di principi etici estremamente pratici per la vita di tutti i giorni, che possono guidare le nostre decisioni e le nostre azioni, trasformare le abitudini quotidiane che ci condizionano […].», pp. 8-9.

t.d., la firma in minuscolo

True Dedication Sister firma in minuscolo i suoi commenti e le sue testimonianze, stampati in corpo minore e molto interessanti a volte: è come se fossimo noi lettori/lettrici a provare quelle cose, come allievi/e di ciò che leggiamo. Le parole di Thay diventano reali.

Tra le testimonianze di t.d. sister ce n’è una particolarmente interessante per chi legge la «newsletter» del Centro Studi Sereno Regis e lo frequenta virtualmente tramite il sito o dal vivo durante le attività proposte tutto l’anno. Si tratta della vicenda di Cheri Maples, un’ufficiale di polizia che ha diffuso le pratiche di consapevolezza tra le forze dell’ordine di Madison, nel Wisconsin. Tali pratiche, i Cinque addestramenti alla consapevolezza, li troviamo, ben spiegati da p. 117, per coltivare la nonviolenza nella vita quotidiana:

«Non è un riflessione filosofica, ma un vero e proprio esercizio che ci addestra e ci prepara. […] Il testo è concepito come oggetto di meditazione: va riletto di tanto in tanto e inteso come una sorta di specchio che riflette la nostra quotidianità e le nostre azioni e ci aiuta a metterle a fuoco. Possano queste frasi aiutarti a testare e a rafforzare le tue intenzioni, dandoti l’ispirazione occorrente per sviluppare una maggiore riverenza per la vita», p. 117.

 

Alcune delle frasi riguardano la Semplicità profonda: quello che sei è abbastanza e Riconsidera la tua idea di felicità (a proposito della Semplicità volontaria e Gandhi, in Il potere della vita semplice); Per essere zen non occorre vivere in una caverna (a proposito dell’impegno e del «buddhismo impegnato»); Il coraggio di mettersi a sedere (a proposito della pratica della meditazione).

Ricordare cosa? Da copiare

Se acquisterete (o prenderete in prestito alla Biblioteca del Centro Studi Sereno Regis di Torino) il libro, vi prego di ricopiare Le 5 Rimembranze, per ricordarle e per frequentarle, perché occorre tornarci e ritornarci sopra, nel cammino zen per salvare il pianeta. Prima di tutto dobbiamo superare le nostre paure, così non reagiremo con violenza e potremo sperare in una pratica e in un impegno nonviolenti. Le Cinque rimembranze sono toste, anche solo da leggere, ma sono rivoluzionarie. Non svelo altro, però. Cercatele, nel paragrafo Affronta le tue paure, a partire da p. 51. Alla fine

«acquisiremo la consapevolezza che ogni azione del corpo, della parola e della mente ha davvero un effetto; qualunque cosa che facciamo ha delle conseguenze, molto più vaste di quanto solitamente immaginiamo. E questa consapevolezza ci dà un’enorme motivazione per prestare attenzione alle conseguenze più remote delle nostre azioni: tutto ciò che pensiamo, diciamo e facciamo conta», pp. 55-56.

A proposito di azioni che contano, segnalo anche il paragrafo Mangiare in modo nonviolento, a partire da p. 170, affinché non sia casuale la scelta di ciò che facciamo entrare in bocca. Invece per quel che facciamo uscire dalla bocca è utile riflettere sul fatto che abbiamo due orecchie e una bocca (il che suggerisce che dovremmo ascoltare il doppio e parlare la metà?). All’arte di ascoltare è dedicato un lungo capitolo – Dialogo coraggioso: il potere dell’ascolto – a partire da p. 174, con paragrafi sui temi della nonviolenza come Parole che guariscono; L’arte di non odiare.

Gli ultimi saranno i primi

Scherzo un po’ su questo detto evangelico, permettendomi di usarlo per ribadire un fatto che ho notato in molti libri: le ultime pagine sono le più interessanti. È il caso anche di questo libro. Nella Parte 3 si conclude con un capitolo dal titolo commovente: Comunità di resistenza, dove, come nelle altre due Parti, si trova una calligrafia di Thich Nhat Hanh: wake up together, Risvegliarsi insieme, che introduce a una riflessione sui temi comunitari. Fondamentali i sei princìpi della vita in comunità (1. presenza fisica; 2. condividere le risorse materiali, 3. i princìpi morali, 4. le intuizioni e i punti di vista, 5. condividere con il cuore, 6. comunicazione compassionevole), ma anche le domande impegnarsi o meditare? e è etico insegnare la pratica della consapevolezza ai militari? 

Cercare le risposte

Per non perdere i contatti e continuare a riflettere su domande come quelle qui sopra, nell’ultimissima pagina del libro troviamo informazioni e indirizzi utili.


 

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