Cosa significherà il governo di Giorgia Meloni

Claudia Torrisi

Come ha preso il potere Fratelli d’Italia – e come influirà l’elezione del partito sui diritti delle donne e delle persone LGBTIQ+? Ecco cosa osa significherà il governo di Giorgia Meloni

Il partito di estrema destra Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni è destinato a guidare il governo più di destra d’Italia dalla caduta del regime fascista di Mussolini nel 1943, dopo aver ottenuto il maggior numero di voti alle elezioni generali di domenica.

Il programma della Meloni è nazionalista e anti-immigrazione, e si oppone all'”ideologia del gender” e promuove la “famiglia tradizionale”. Si definisce “a favore della famiglia”, il che ha alimentato i timori per l’aborto e i diritti delle persone LGBTIQ+ in Italia.

Ma come siamo arrivati a questo punto e in che modo le posizioni estreme della Meloni si manifesteranno nel governo?

La vittoria della Meloni va vista nel contesto di un’oscillazione a livello mondiale verso la destra populista, di cui openDemocracy si è occupata a lungo attraverso una serie di inchieste sui diritti delle donne e delle persone LGBTIQ+. Per anni, Fratelli d’Italia “ha costruito assiduamente alleanze di estrema destra” con altri partiti in Europa: Vox in Spagna, Fidesz di Viktor Orbàn in Ungheria, il partito Diritto e Giustizia in Polonia.

Questi partiti condividono non solo programmi simili contro i diritti, ma anche amici ricchi e potenti, sia in patria che all’estero.

Secondo una recente ricerca del Forum parlamentare europeo per i diritti sessuali e riproduttivi, dal 2009 sono stati spesi più di 700 milioni di dollari in attività “anti-gender” contro i diritti sessuali e riproduttivi in Europa. Queste attività includono progetti per convincere le donne a portare avanti gravidanze indesiderate e campagne per un’educazione conservatrice nelle scuole. Non è noto se Fratelli d’Italia abbia beneficiato di questi fondi.

Circa 430 milioni di dollari provengono da fonti europee, tra cui fondazioni private, gruppi religiosi, ONG e partiti politici, con le principali fondazioni cattoliche di Francia, Germania, Italia, Polonia e Spagna tra i maggiori finanziatori. Il rapporto del Forum parlamentare europeo afferma che gli “estremisti religiosi” hanno anche “attinto ai finanziamenti pubblici”, ottenendo denaro dai governi.

Fratelli d’Italia ha firmato un manifesto di un gruppo anti-choice che condanna l’aborto e chiede restrizioni ai diritti delle persone LGBTIQ+.

Sebbene questi progetti stiano avendo un grave impatto sulle vite di coloro che vivono in Europa, gran parte del denaro che li sostiene proviene da altre parti. La destra cristiana negli Stati Uniti ha fatto passi da gigante nel promuovere la sua agenda in Europa, e l’Italia è uno dei suoi obiettivi principali.

Nel 2019, openDemocracy ha rivelato i legami tra politici europei di alto livello e il World Congress of Families (WCF), con sede negli Stati Uniti, un gruppo anti-aborto e anti-LGBTIQ che promuove il concetto di “famiglia naturale”, basato sull’idea che un uomo e una donna sposati e i loro figli biologici siano l’unica forma autentica di famiglia.

Quell’anno, un reporter di openDemocracy partecipò al summit annuale della WCF – che si tenne a Verona, nel nord-est dell’Italia – e vide in prima persona come la conferenza riunisse attivisti ultraconservatori provenienti da Stati Uniti, Russia e altri Paesi, e i loro alleati politici di estrema destra. La Meloni – insieme a Matteo Salvini, leader del partito di destra italiano Lega Nord – ha preso la parola e ha giurato di garantire “il diritto di una donna costretta ad abortire perché non ha alternative, di avere quell’alternativa”.

Un’altra organizzazione antiabortista americana con le tasche piene, Heartbeat USA, è attiva anche in Italia e sembra che abbia speso più soldi nel Paese che in quaFralsiasi altra parte d’Europa.

I reporter di openDemocracy hanno trovato volontari italiani che fornivano informazioni fuorvianti alle donne in cerca di aborto in un ospedale pubblico di Benevento, nel sud Italia. I volontari facevano parte di una federazione chiamata Movimento per la Vita, con legami con Heartbeat. Movimento per la Vita gestisce anche centri in tutta Italia che mirano a dissuadere le donne dall’aborto, che Heartbeat descrive come “affiliati” sul suo sito web.

A livello internazionale, il rovesciamento della Roe v Wade negli Stati Uniti ha dimostrato che i diritti sono a rischio – e gli esperti hanno riferito a openDemocracy di temere che la decisione della Corte Suprema rafforzi i gruppi anti-aborto in tutta Europa.

In Italia, la Meloni e il suo partito collaborano con i movimenti anti-choice e i cosiddetti “anti-gender” e sostengono le loro crociate. Poco prima delle elezioni, Fratelli d’Italia – insieme ad altri partiti della destra italiana, che presto faranno parte di un’alleanza di destra al governo – ha firmato un manifesto del gruppo anti-choice italiano ProVita e Famiglia, che condanna l’aborto e chiede restrizioni ai diritti di gay e transgender. Membri di questo movimento sono stati eletti come deputati di Fratelli d’Italia.

La Meloni ha dichiarato che non abolirà la legge del 1978 che consente l’accesso all’aborto. Ma nelle regioni in cui il suo partito Fratelli d’Italia è già al potere, come le Marche, le autorità locali hanno proposto di permettere agli attivisti anti-aborto di lavorare nei consultori familiari finanziati dal servizio sanitario, che danno consigli su aborto, contraccezione e salute sessuale.

Il consiglio regionale delle Marche ha anche deciso di non applicare una misura del ministero della Salute che aumenta l’accesso all’aborto medico e ha rifiutato di sponsorizzare una marcia del Pride locale – suscitando la preoccupazione che tali misure possano essere imposte a livello nazionale sotto un governo Meloni.

Altrove, a livello nazionale, la Meloni si oppone alla legalizzazione dell’eutanasia, alla regolamentazione della maternità surrogata e al diritto delle coppie omosessuali di adottare un bambino. Recentemente, Fratelli d’Italia ha protestato contro un episodio del cartone animato “Peppa Pig” che ritraeva una famiglia con due madri, sostenendo che ciò equivaleva a un indottrinamento per i bambini.

Cosa significherà il governo di Giorgia Meloni

Un fotogramma della puntata “incriminata” di Peppa Pig

È anche contraria alla legislazione che punisce i crimini d’odio contro le persone LGBTIQ+ – una proposta di legge in merito è stata bocciata l’anno scorso dopo essere stata votata da Fratelli d’Italia e altri – e alla cosiddetta “ideologia gender”, essendosi opposta all’insegnamento della sessualità e dell’affettività nelle scuole.

Già prima delle elezioni, openDemocracy ha parlato con donne e movimenti LGBTIQ+ che avevano previsto che una vittoria della Meloni sarebbe stata una cattiva notizia per loro. Molti temevano non solo una normalizzazione dell’omofobia e del sessismo come risultato della sua retorica, ma anche che i diritti sessuali e riproduttivi fossero in reale pericolo. Ora i loro timori sono un passo più vicini alla realtà.


Fonte: Cosa significherà il governo di Giorgia Meloni | OpenDemocracy, 28 settembre 2022

http://www.opendemocracy.net/en/5050/giorgia-meloni-far-right-government-policies-christian-right-funding/

Traduzione di Enzo Gargano per il Centro Studi Sereno Regis

2 commenti
  1. Paolo Indemini
    Paolo Indemini dice:

    Premetto che non sono un “cattolico integralista”, anzi, non sono neppure cattolico: sono invece approdato dopo anni di ricerca personale al cristianesimo che Rudolf Steiner ha svelato all’umanità circa cent’anni fa.
    Su queste basi ho potuto apprendere il vero significato di un’Etica ed il senso profondo della vera Libertà dell’Essere Umano: entrambe da costruire e conquistare a fatica nel corso delle nostre vite.

    Ho cercato di documentarmi in merito all’impostazione raggiunta a seguito delle numerose sessioni tenute a livello internazionale dalle organizzazioni che promuovono il “nuovo ordine mondiale” in tema di LGBTIQ+ e sulle conseguenti iniziative per l’educazione sessuale da intro
    durre nelle scuole.

    Leggo questo articolo e il suo allarmante titolo, in un momento storico estremamente drammatico per l’umanità intera, che da tempo ormai – ma particolarmente nei due ultimi anni e ancora nel tempo presente con la guerra in atto – ha in gran parte rinunciato alle più elementari “libertà”: prima fra tutte quella di poter conoscere la realtà nella quale stiamo vivendo, completamente oscurata dalla Menzogna nella quale siamo immersi e che in tutti i modi possibili cerca di impedire l’elaborazione di un pensare libero individuale.

    Se quello che Claudia Torrisi esprime è il suo concetto di “democrazia” e di “libertà”, se riferendosi all’elezione della Meloni (nel momento attuale – ripeto!) non sa far altro che mettere in guardia dalle possibili implicazioni del suo pensiero (un pensiero di “destra” – ammonisce! – ma perché, quello precedente era di “sinistra”?) rispetto a queste sigle di genere che sempre più si dilatano, pretendendo di incarnare una più elevata idea di libertà… ebbene, allora è sempre più comprensibile che da questa drammatica situazione non si possa uscire se non auspicando che nei prossimi millenni il livello di consapevolezza possa forse elevarsi almeno un poco. Voglio solo rilevare che certo con questi discorsi non si sta lavorando in quella direzione.

    E ne chiamo in causa anche il Sereno Regis, perché ritengo che rispetto al “politically correct”, che oggi impone di mettere in rilievo questa misera idea di “libertà”, sarebbe invece auspicabile che si accogliessero impostazioni eticamente un po’ più elevate.

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