Ecologia digitale. Per una tecnologia al servizio di persone, società e ambiente

Cinzia Picchioni

Aa. Vv., Ecologia digitale. Per una tecnologia al servizio di persone, società e ambiente, altreconomia, Milano 2022, pp. 160, € 16,00, stampato su carta FSC misto

«Il libro perfetto
per chi vuole davvero capire
che cosa sta facendo quando manda una mail,
guarda un video
o usa i social».

Ecologia digitale è un’idea dei soci dell’editore Altreconomia, da cui è nata quest’opera, a più voci e partecipata. Gli autori* di questo libro sono docenti universitari, studiosi, attivisti, esperti di tecnologia, imprenditori green, giornalisti. Dal padre nobile di Internet in Italia a chi si batte per una «rete» più sociale.

E no! Per un libro come questo una recensione proprio non basta! Una recensione non può essere troppo lunga perché nel web i tempi di lettura sono diversi eccetera, quindi ho deciso di scrivere qui sotto le parole che l’editore stesso ha utilizzato per illustrare il libro e scrivere le mie riflessioni in un articolo che in qualche modo è «collegato» alla recensione (e viceversa).

Chi voglia approfondire l’argomento dunque – oltre a leggere il libro, che è anche disponibile presso la Biblioteca del Centro Studi Sereno Regis di Torino – potrà trasferire qui la sua più lunga attenzione:

Dal sito dell’editore di Ecologia digitale, altreconomia:

Il digitale è fisico. Questo libro spiega in che modo la rivoluzione digitale impatta su clima, ambiente, lavoratori e società. Un manifesto per il digitale sostenibile.

Spegnete il computer! Il mondo digitale è meno verde di quello che sembra. Se non sapete che cos’è uno zettabyte […] o se siete stufi di essere «profilati», questo libro fa per voi. Perché:

Spiega in modo chiaro che il cloud non è tra le nuvole ma in data center che consumano energia e producono CO2 ogni volta che spediamo una mail.

Dice nero su bianco che il dominio delle Big Tech minaccia non solo l’ambiente, ma anche i diritti dei lavoratori, la nostra riservatezza, la trasparenza del mercato e delle elezioni.

Denuncia la «monetizzazione» della nostra attenzione e del nostro tempo.

Racconta come i «dati» siano diventati il petrolio del nostro tempo e perché invece dovrebbero essere dei «beni comuni».

Affronta il rapporto tra politica e web […]

Ultimo ma non meno importante, permette di conoscere e praticare un «consumo critico» di tecnologia, di ribellarsi – senza essere hacker –, di progettare un web a basso impatto e di prevenire l’e-waste: per un mondo digitale pulito, aperto, rigenerativo.

«Pensavo che il digitale fosse sempre la scelta migliore per l’ambiente. Ero convinto fosse decisamente meglio mandare un email che una lettera. Una lettera di carta emette circa 29 grammi di CO2. Un email ne produce circa 4 di grammi. Avendone la possibilità, dovremmo quindi inviare email. [Ma] ogni giorno mandiamo circa 400 miliardi di email di cui la grande maggioranza è spam. E questo è il problema che sta al cuore del digitale: si tratta del più grande motore di consumo estremo e di sovra-produzione mai inventato. […] Il problema è che gli esseri umani non sono in grado di gestire […] quella velocità. Con il digitale, ci troviamo intrappolati in un mondo di pensatori a breve termine che vendono ininterrottamente desideri superficiali. Non abbiamo bisogno di muoverci così velocemente. Non ci fa bene. E non fa sicuramente bene alla vita sulla Terra»

(Gerry McGovern)


*Gerry McGovern, Carlo Gubitosa, Francesco Cara, Giuseppe Palazzo, Alberto Prina Cerai, Alessandro Cillario, Stefano Onofri, Giacomo Venezia, Stefana Broadbent, Dario Pizzul, Stefano Trumpy, Tommaso Goisis, Stefania Paolazzi, Maurizio Napolitano, Giulia Monteleone, Matteo Spini, Nicola Bonotto, Savino Curci, Antonio Alessio Di Pinto, Gauthier Roussilhe, Massimo Acanfora, Duccio Facchini, Andrea Siccardo, Marianna Usuelli, Stefano Zoja.

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