Dopo le religioni. La riforma di religione di Aldo Capitini

Antonino Drago

Riepilogo. Negli anni ’30 Aldo Capitini suggerì una religione del tutto nuova, ma non del tutto definita, poiché l’ha presentata in termini prevalentemente soggettivi. Ora è necessario uno studio dettagliato e completo per definirne i contenuti principali. Ma ci sono grandi difficoltà. Non si può analizzare la sua nozione di religione secondo un insieme di tratti caratteristici necessariamente propri di una religione perché la nozione di religione manca di una definizione comunemente condivisa.

Inoltre, la sua proposta legava la sua religione alla non violenza, nozione che ancora una volta manca di una definizione comunemente condivisa. Per superare le ultime due difficoltà analizzo la religione di Aldo Capitini sullo sfondo delle analoghe riforme della religiosità promosse dai più grandi maestri della nonviolenza (Tolstoj, Gandhi, ecc.). Si ottiene un nuovo insieme di tratti caratteristici della sua religione. Tuttavia, la religione di Capitini così definita appare ancora una volta incompiuta. Ma solleva una domanda fondamentale che è di grande attualità per il tempo presente del “dopo le religioni”, nel quale le persone vogliono passare da una spiritualità generica a forme più profonde di religiosità autosufficiente: si può costruire un’intera religione solo sui rapporti umani?

Concludo che egli è stato il profeta delle religioni del “dopo le religioni” per aver compiuto il primo tentativo di ricostruire la religione sia in senso moderno, perché l’ha fondata sull’infinito e sulla globalità, sia in modo palesemente fraterno, perché l’ha fondata sulla risoluzione non violenta di tutti i conflitti.

  1. Non ricostruire la sua religione in una forse impossibile unità, ma ripartire dal suo problema fondamentale

Nei cinquant’anni dalla sua morte, molti hanno cercato di ricostruire la sua religione per renderla un sistema unitario. Ma si è visto che questo obiettivo richiede un grande lavoro. Per prima cosa occorrerebbe chiarire fino in fondo i punti 1-4 del paragrafo precedente. E cioè:

1) Mentre tutti gli altri hanno cercato di riformare la maniera di vivere la propria religione, storicamente data, egli ha voluto fondare una intera religione.

2) Mentre gli altri si rifanno all’idea di Dio della propria religione, Capitini sembra superare anche questa idea.

3) Mentre ogni altro maestro della non violenza ha riformato la sua religione originaria e poi ha avuto un atteggiamento interreligioso verso le altre religioni, Capitini ha proposto una nuova religione che superasse tutte le istituzioni religiose precedenti.

4) Mentre gli altri volevano collegare la loro religione rinnovata con la politica, secondo Capitini si può giungere alla congiunzione: la religione al massimo grado è politica; e viceversa la politica al massimo grado è religione.

Inoltre, occorrerebbe precisare il suo concetto di “aggiunta” così da chiarire a quale sistema etico essa introduca; e poi includere l’avanzamento che il pensiero non violento ha compiuto negli ultimi cinquanta anni: una teoria della risoluzione non violenta dei conflitti interpersonali e sociali; e infine precisare in termini oggettivi, comprensibili a tutti, le pratiche intersoggettive della sua religione: il realizzare “il divino tu”. il “tutti”, la “coralità”, la “compresenza dei morti e dei viventi”, fino ad indicare come poter praticare collettivamente la politica della “omnicrazia”. Il fatto che ancora non sia stata presentata una tale ricostruzione indica quanto sia difficile quest’opera.

Piuttosto ritengo che il fatto che quasi un secolo fa Capitini abbia lanciato la sua proposta di “riforma di religione” debba essere considerato in modo diverso: come la profezia di un metodo per incominciare una ricostruzione personale e sociale di una nuova religione. Questa sua profezia è oggi valorizzata dall’attuale dibattito sul “dopo le religioni”. Infatti, oggi una nuova religione non può fare a meno di essere nuova perché “moderna”, cioè; proprio come ha fatto Capitini, fondarsi sull’infinito e sulla globalità quali sue caratteristiche essenziali. Inoltre, essa non può fare a meno di finalmente mettere in atto quanto tutte le religioni del passato hanno sempre predicato, ma raramente attuato collettivamente: la fraternità verso gli altri; dopo che Gandhi ha dimostrato che un uomo, qualsiasi uomo, può superare tutti i conflitti senza sopprimere o opprimere l’altro, la nuova religione deve adottare il metodo insegnato da Gandhi, la non violenza; proprio quello Capitini ha fatto (per primo in Europa).

Perciò, piuttosto che tentare di ricostruire in un sistema unitario il lascito di Capitini, oggi è sicuramente molto più importante riprendere e fare avanzare la sua profezia, ricominciando dal problema cruciale dal quale è nato il suo progetto e che è tempo di enucleare per riproporlo come basilare anche per l’attuale dibattito.

Da quanto Capitini ci ha trasmesso della sua “riforma di religione” possiamo riconoscere facilmente che egli ha posto il seguente problema basilare. Nei conflitti l’agire non violento si basa sulla fede nella migliorabilità della persona. Questa fede suggerisce una capacità di vivere sia la religione che la politica in modo storicamente nuovo, così come è stato dimostrato dalle molte religioni riformate dai maestri della non violenza come pure dagli straordinari eventi popolari dei decenni passati, eventi avvenuti per aver attuato collettivamente metodi di lotta che univano politica e spiritualità (liberazione politica dell’India, rivoluzioni dei popoli dell’Est Europa nel 1989, primavere arabe del 2011). Ma allora, sulla base di questa nuova fede nei rapporti umani, così grande da portare alla risoluzione non violenta dei conflitti anche i più duri, ci si può ben domandare: si può forse arrivare a costruire sui soli rapporti umani una intera religione, o addirittura una super-religione?

O, più in generale: Come fondare una religione non con la potenza intellettuale delle idee (così come Feuerbach ha visto la nascita del Cristianesimo), ma con la potenza delle relazioni interpersonali? Queste sono diventate potenti al massimo grado da quando, avendo conosciuto la soluzione non violenta di tutti i conflitti, evitano sempre la violenza; e così concretizzano la caratteristica che ispira tutte le religioni: la fraternità.

In sintesi, concludo dicendo che il lascito più prezioso di Capitini è l’aver profeticamente individuato il metodo di rifondare il tipo di religione adatto ai tempi moderni, financo quelli del “dopo le religioni” e avere iniziato a praticarlo in un primo abbozzo di religione.


Articolo completo è pubblicato su Religioni e società, 102, 2022, 1. pp. 44-53. Qui se ne riportano il riassunto e la conclusione.

1 commento
  1. Rosa Dalmiglio
    Rosa Dalmiglio dice:

    l'articolo di Antonino Drago è una risposta al "Perchè avete scelto me"
    Governo Cinese e poi i LEADERS Religiosi ed in particolare un Senatore Italiano che per convincermi a collaborare (non sono una politica) mi parlava di Capitini….se avesse usato le parole di Antonino Drago avrei collaborato
    il programma di Xi Jinping per combattere la Povertà non è diverso da quello di Papa Francesco, ma il Vaticano è un mistero per me,
    forse io sono già oltre le RELIGIONI-piaccio ai 500 Leaders Musulmani più influenti nel MONDO ma dai CATTOLICI (sono cristiana) sono ignorata nonostante l'UNESCO firma le mie relazioni dal 2003 ed i LEADERS RUSSI mi abbiano scelta per esprimere il loro attuale PENSIERO spesso in contrasto con il mio.
    TOLSTOI-GANDHI su questo abbiamo collaborato, io vivevo accanto alla Casa Museo di Dostoieshky in San Petersburg è collaboravo con l'UNESCO, loro erano tutto cultura, io parlavo dei miei lavori con i disabili in CINA, non riuscivo a separare la RELIGIONE dalla POLITICA SOCIALE E CULTURALE, avevo progetti di 22 Ministri Culturali Asiatici , proponevo scambi culturali anche fuori dall'UNESCO, si doveva parlare di educazione di PACE come facevano i Cinesi con riforme Sociali (vedi video sulle donne musulmane che dirigono Moschee in Cina) da poco copiato dai FRANCESI, ma nella sede centrale UNESCO io ne parlavo e scrivevo nel 2006-viaggiavo a PARIGI su una macchina blindata,
    ho inviato l'ultimo rapporto lo scorso mese sulle Religioni in CINA a chi finanzia le false notizie sulle religioni in Cina, ora vogliono finanziare me
    forse si potrebbe fare uno studio dettegliato e completo su il DOPO RELIGIONE anche se in ritardo è la cosa più interessante

    Rispondi

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