Coltano, l’ennesima base militare

Gianni D'Elia

Il 2 giugno 2022, Festa della Repubblica, con 2 bus dalla Val di Susa e da Torino e dintorni organizzati dal movimento Notav,  siamo andati a manfiestare a Coltano, vicino Pisa, contro l’intenzione di costruire una nuova base militare.

Una grande manifestazione colorata e vivace con persone di tutte le età che si è snodata, con un serprentone lunghissimo, per 7 km sui confini dei terreni in cui vorrebbero far sorgere la base.

La manifestazione a Coltano

Campi agricoli con diverse coltivazioni e campi lasciati a mangime per gli animali, un bellissimo paesaggio agricolo punteggiato da case coloniche e cascine, situato nel territorio del Parco Regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli.

La base in questione dovrebbe essere destinata alla difesa nazionale e avere procedure semplificate per la sua realizzazione.

Su quei campi il governo vorrebbe far sorgere due poligoni di tiro, una torre di ardimento, una pista per l’addestramento alla guida veloce, un eliporto, campo sportivo e piscina, fabbricati per utenti in transito, altri edifici e un ampio parcheggio.

Cementificazione di 73 ettari, cioè un suolo non più in grado di respirare, assorbire acqua e produrre cibo. La cementificazione è un danno ovunque ma tanto più se si cementifica per costruire logistica e attrezzature militari.

In giorni in cui si parla di crisi alimentare per le ripercussione della guerra in Ucraina sulle provvigioni di grano in tanti paesi che già normalmente hanno crisi alimentari, si prova amarezza a essere qui e vedere aree coltivate su cui si vuole allargare i perimetri di aree destinate a procurare nuove guerre.

Diciamo allargare i perimetri, perché siamo in un territorio in cui c’è già una base Nato, quella di camp Derby, un aereoporto civile e uno militare e una ferrovia per il trasporto di mezzi militari. Cioè tutta un’area, tra  La Spezia e Pisa, a disposizione delle forze militari.

Oggi qui, negli occhi il verde delle piantagioni di girasole, le mucche al pascolo, i campi gialli di erba medica… vedi al volo il nesso tra la Repubblica italiana che dovrebbe ripudiare la guerra, l’importanza di salvaguardare le aree protette e i campi agricoli, e la preparazione di nuove servitù militari che non vorremo né qui né altrove.

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