Ucraina 2022. Ci sono alternative all’escalation della guerra? | L’opuscolo a più voci
L’opuscolo a più voci, Ucraina 2022. Ci sono alternative all’escalation della guerra? che raccoglie interventi contrari all’escalation bellica in Ucraina e che è qui a disposizione scaricabile in formato pdf, è nato da un incontro organizzato il 4 aprile 2022 dal Centro Studi Sereno Regis in collaborazione con Volere la Luna e con l’adesione del Coordinamento AGi-Te per esplorare possibili azioni alternative all’invio di armi in Ucraina – azione appoggiata dalla maggior parte dei paesi occidentali – per la soluzione del conflitto deflagrato con l’invasione Russa il 24 febbraio 2022.
È infatti nostra convinzione – e preoccupazione alla base dell’iniziativa – che più armi circolano, più aumenta la violenza e più le guerre si alimentano. Sappiamo che per ridurre lo spargimento di sangue e distruzione in corso non è sufficiente la buona volontà dei pacifisti né lo sono le migliori intenzioni e pratiche nonviolente già messe in campo dai dissidenti su entrambi i fronti; ma sappiamo anche che per perseguire una pace stabile e duratura occorrerà percorrere altre vie, come quelle della diplomazia e dell’apertura al dialogo fra le parti belligeranti – pur distinguendo fra il paese aggredito e quello aggressore.
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Soprattutto, a più di tre mesi dall’invasione, mentre la violenza diretta e devastante del conflitto non sembra minimamente attenuarsi, nemmeno dopo un sostegno in armamenti e tecnologie belliche fornite all’Ucraina (compresi droni, carri armati e satelliti militari) senza precedenti storici e con decisioni assunte in modo autoritario – cioè, senza votazioni né unanimità conclamate nei singoli parlamenti nazionali così come al parlamento europeo – constatiamo un aumento preoccupante anche della violenza culturale diffusa e propagata da gran parte dei media occidentali così come di quella strutturale, esemplificata dall’innalzamento della spesa militare fino al 2 % del PIL.
Allo stesso tempo, occorre mettere da parte le illusioni sulla superiorità del modello culturale che sostiene la resistenza armata in Ucraina. Le dinamiche narrative di questo conflitto, se confrontate con quelle di altre guerre in corso per esempio in Siria, Libia, Sud Sudan o Yemen, hanno in realtà messo in luce il vero retro-pensiero delle società occidentali: oltre la patina di disprezzo per il mondo russo ex sovietico, emerge non tanto la difesa dei valori e dei diritti che distinguono le democrazie liberali dai regimi autoritari, quanto la volontà precisa di selezionare chi abbia diritto e chi no di vedere applicati quagli stessi diritti e valori che si pretende di difendere e propagare.
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