Centrali nucleari – una ‘tassonomia’ controversa?

Elena Camino

Anniversari silenziati…

Pochi giorni fa, l’11 marzo, in sordina, ricorreva l’undicesimo anniversario della tragedia di Fukushima (in Giappone) Il 26 aprile prossimo saranno trascorsi 27 anni dal disastro di  Chernobyl (in Ucraina). Due centrali nucleari che – l’una a causa di errori prevalentemente umani, l’altra per un concorso di responsabilità umane e cause naturali – hanno ‘segnato’ il tempo umano e il tempo della Terra in modo incancellabile. Non sono ancora chiusi i conti dei morti e degli irradiati di allora, delle patologie che ancor oggi si manifestano, dei luoghi sottratti per sempre alla vita. Nel frattempo le sostanze radioattive emesse durante questi incidenti si sono diffuse in tutto il mondo, dall’atmosfera agli oceani ai viventi, marchiando con la loro presenza ogni angolo del nostro pianeta, e vi rimarranno per tempi ben più lunghi delle nostre personali permanenze nel mondo.      

Una inquietante leggerezza…

Nonostante la gravità degli eventi, nonostante le drammatiche conseguenze che ancora oggi producono effetti in seguito agli incidenti avvenuti nelle due centrali nucleari, e nonostante la consapevolezza dell’irreversibilità di quanto è accaduto, da qualche mese si è tornato a parlare di energia nucleare come a una prospettiva accettabile, addirittura positiva. La Commissione Europea da circa quattro anni sta lavorando a una definizione univoca di quali attività economiche – e quali investimenti – possano definirsi sostenibili, in grado cioè di facilitare la transizione a un’economia ‘low carbon’.

Per orientare imprese e investitori privati a contribuire a questa transizione, la Commissione europea ha elaborato una Tassonomia, cioè una classificazione delle attività economiche che possono essere definite, appunto, “sostenibili” o meglio, “ecosostenibili”. Due fonti energetiche che erano state inizialmente escluse dalla tassonomia ne sono state di recente reinserite, mettendo allo scoperto enormi interessi finanziari ed economici ad esse legati: il gas e le centrali nucleari.  Investita dalla propaganda delle lobbies e di molti governi l’opinione pubblica è disorientata. Le preoccupazioni dei cittadini, accresciute in queste settimane dai tragici eventi di guerra, vengono indirizzate sui rischi per l’economia, trascurando i problemi di sicurezza emersi con l’avvicinarsi dei conflitti armato alle centrali nucleari.  E dimenticando l’insostenibile lascito che la filiera dell’uranio consegna alle generazioni future.

Un passato che non passa

In occasione dell’anniversario dell’incidente di Fukushima, e in relazione alla preoccupante prospettiva di riprendere lo sviluppo della produzione di energia da fonte nucleare, l’Associazione Ponte fra Italia e Giappone (Tomo Amici) ha organizzato, proprio l’11 marzo, un’iniziativa in collaborazione con Oreste Magni, dell’Ecoistituto della Valle del Ticino, dal titolo “Fukushima, un passato che non passa“, con l’intento non solo di ricordare la catastrofe avvenuta in Giappone, ma anche di affrontare i problemi attuali in Italia.

Una serie di informazioni e di videointerviste registrate offrono alcuni ricordi dei tragici eventi passati, e propongono al pubblico le riflessioni di alcuni esperti italiani sul tema, tornato così inaspettatamente alla ribalta, dell’uso dell’energia nucleare per impieghi ‘civili’. Qui di seguito sono segnalati i punti principali illustrati nel video.

Immagini della catastrofe del marzo 2011 nel Nordest del Giappone.
Lettura del Saluto dell’ex primo ministro del Giappone (dal settembre 2010-settembre 2011) .
Intervento del produttore del Film “Un coperchio sul Sole”, Tamiyoshi Tachibana
Video  Trailer del film “Un coperchio sul Sole”
Video sui ‘Bambini di Fukushima’, ospitati in Italia, grazie all’ Associazione “Orto dei sogni”, con un saluto della presidente.
Conferenza 1. Angelo Tartaglia   
Conferenza 2. Giorgio Ferrari
Conferenza 3. Mario Agostinelli
Moderatore: Oreste Magni, co- moderatrice: Chie Wada
Traduttore del testo di Kan, traduzione in italiano dei sottotitoli del film “Un coperchio sul Sole”, e l’interprete per collegamento con Tachibana: Antoniomarco Gennaro
Lettrice dei testi: Nora Picetti

L’evento è stato realizzato l’11 marzo, e la sua videoregistrazione è liberamente accessibile al pubblico.

http://www.youtube.com/watch?v=MrVfWDi_2jk

Gli organizzatori e i relatori che sono generosamente intervenuti in questa occasione sperano di poter riprendere al più presto questo tema – così importante e così poco conosciuto al pubblico.

Per altre INFO:    

Ponte fra Italia e Giappone – TomoAmici   Home Page  Facebook 


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