L'impero americano sta crollando

USA in declino fanno i prepotenti con Cina/Russia, Terra, spazio extra terrestre, sé stessi: letture per aprire gli occhi

Autore Jan Oberg


Mentre scrivo (2 dic. 2021), una grave tensione si forma, di nuovo, attorno a Ukraina, Iran e Taiwan mentre potremmo vivere in un mondo molto più pacifico e prospero. Chi e che cosa sono i costanti distruttori di pace?

Voi siete oggetto di una operazione psicologica per far sì che abbiate solo opinioni negative sulla Cina. E’ il più importante conflitto al mondo. Leggete il Sommario esecutivo TFF in 15 punti:

“Dietro la cortina di fumo. Un’analisi della distruttiva Agenda Occidentale per la Guerra Fredda alla Cina e del perché deve cessare”  *

Non sta andando così bene per l’Occidente a guida USA. La brutalità della crisi in aumento minaccia di minare i valori superiori su cui si basa(va), perciò deve incolpare altri per il proprio malessere auto-procurato.…

Un’opportunità d’imparare un po’ di più riguardo le teorie e le culture della democrazia di tre autorevoli studiosi occidentali della Cina: Charles Hampden-Turner, Peter Peverelli e Fons Trompenaars (la versione occidentale non è la sola):

La Cina porrà fine alla democrazia?

Altre letture essenziali per prepararvi al futuro:


Jan Oberg


TRANSCEND MEMBERS, 6 Dec 2021 | Jan Oberg, Ph.D. | The Transnational – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis


* ESTRATTI:

Che cosa è avvenuto alla percezione USA della Cina?

Flashback 2011: Guardiamo l’alora vice-presidente USA Joe Biden parlare in un’aula cinese, con il presidente Xi in attento ascolto, di quanto fosse bene per Cina e USA la crescita della Cina, di come entrambi non avessero da temere dall’altro e di quanti benefici reciproci ci si aspettassero dai programmi di cooperazione e di scambio educativo.   E neppure dieci anni dopo gli USA hanno cominciato a sviluppare un’Agenda di Guerra Fredda alla Cina (CCWA), feroce e sbrigativa.   Domanda: Perché? Che è successo agli USA e a J.Biden?

Questo secondo rapporto TFF amplia la prospettiva rilevata nel primo ad aprile ’21, La determinazione di genocidio per lo Xinjiang come agenda, cioè la torsione di fatti e sospetti, a danno della verità e della complessità, in uno schema ormai abituale, anzi programmatico, di buoni (noi) / cattivi (loro) e quindi in arma propagandistica come unico approccio ai conflitti in generale e con la Cina in particolare (CCWA).   Che deve cessare, per il bene comune dell’umanità: una nuova Guerra Fredda pluridecennale è un progetto irresponsabile tanto più di questi tempi. Chi la promuove deve perdere il diritto di guida perché fuorvia l’umanità.

Equilibrio e simmetria: Perché in un confronto bilaterale complesso focalizzarsi sulla negatività dell’Agenda occidentale? Perché s’impone l’evidenza di un’asimmetria di urgente riconoscimento, in quanto la Cina pur nella sua assertività non mostra segni di una campagna sistematica anti-USA o anti-occidentale orchestrata, ma anzi un’insistenza non solo retorica sulla cooperazione globale, su soluzioni win-win,sul diritto internazionale, il non-intervento negli affari interni di altri paesi e un’aderenza globale ai princìpi incorporati nello statuto ONU.

In generale la Cina alza la voce reagendo a vari aspetti della più vasta CCWA occidentale. Non pare avere un bisogno interiore di confronto o esibizione di potere verso altri antagonizzandoli o sminuendoli.

Dove ci situiamo?

Nulla nei nostri resoconti dev’essere letto come avallo di ogni politica cinese o come posizione solo critica ”anti-americana”. Qui non entriamo in valutazioni sul rispetto dei diritti umani – peraltro TFF non è un’organizzazione specifica in tal senso. Quel che mettiamo in questione è la qualità dottrinale delle accuse occidentali alla Cina; e la ”politicizzazione” ossia ”uso come arma” delle argomentazioni sui diritti umani per promuovere una politica estera USA indiscutibilmente aggressiva.   Inoltre, contestiamo il diritto degli USA / dell’Occidente di puntare dita d’accusa alla Cina in quanto così ovviamente un sistematico – e per molti aspetti ben peggiore – violatore di diritti umani. Contestiamo pure che gli Usa possano essere giudici o che la definizione occidentale di diritti umani sia la sola possibile da applicarsi senza alcuna comprensione della cultura, storia, società e modi di pensare della Cina. Verosimilmente USA/ Occidente troverebbero inaccettabile essere giudicati solo secondo gli standard cinesi.   Crediamo fermamente che se anche la Cina fosse il maggior violatore di diritti umani come vuol farci credere l’Occidente, sia necessario che il mondo esperisca atteggiamenti e politiche più intelligenti di gestione dei conflitti rispetto al confronto, alla demonizzazione, al ritiro dalla cooperazione, e alle conseguenti politiche radicate in una delle idee razziste più pervasive nella cultura occidentale: il Pericolo Giallo; che peraltro non inducono all’aiuto alle vittime di abusi e omissioni nei diritti umani ovunque.   Comunque, già prima di preoccupazioni globali, anche genuine, USA e Occidente dovrebbero riordinare la propria situazione e tendenze appunto nei diritti umani, invece di deviare l’attenzione su carenze altrui.

Consideriamo queste motivazioni del tutto conformi a uno studio accademico e un’educazione pubblica decente e qualificata. Pertanto non c’impegneremo in dibattiti o risposte a critiche e attacchi basati su presunte intenzioni e intenti a spargere fango in giro – come sovente avviene contro chi si occupa di analisi dei conflitti e loro pacifiche risoluzioni in assonanza allo statuto ONU per cui “si stabilirà la pace con mezzi pacifici” anziché col militarismo.

Perché Cortina di fumo nel titolo?

La definiamo tale – nel senso di “qualcosa inteso a oscurare, confondere, fuorviare” – perché i nostri studi ci hanno convinto che chi orchestra la preoccupazione occidentale per i diritti umani e l’accusa [impropria] di genocidio di vari paesi occidentali miri in primo luogo a confondere per costruire un’agenda aggressiva, specificamente la CCWA, e anche per dissimulare il declino [geopolitico e interno] USA/Occidente, diversivo per continuare anche a servire i propri interessi interventisti del complesso militar-industriale-mediatico.   Infine, nel nostro report si mostra come la CCWA serva anche a oscurare/minimizzare le violazioni di diritti umani e altre violenze decennali consuete da parte degli stessi accusatori USA/NATO/Occidente.

Inoltre si può estendere il concetto di cortina di fumo addirittura a un parziale auto-inganno, in quanto la CCWA ha meno a che fare con quel che la Cina è e fa che con le dinamiche psico-politiche interne agli USA in declino e all’Occidente stesso; non del tutto comprensibili con teorie razionali, ad es. di scienze politiche e rapporti inter-nazionali, ma con l’assetto culturale, teorie psicologiche e altro ancora per interpretarle in ambito irrazionale; pericoloso  – come per tutti gli imperi in declino di fronte alla loro debolezza e ininfluenza. Dato il militarismo estremo USA, [già temuto da D.Eisenhower! ndt], la situazione è estremamente preoccupante e in contrasto netto con qualunque interpretazione ragionevole dello stesso mantra NATO sulla stabilità, sicurezza e pace.


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