«Libertà per Emilio Scalzo»

Autrice
Bruna Consolini


Libertà per Emilio Scalzo

«Libertà per Emilio Scalzo», l’intervento del sindaco di Bussoleno, Bruna Consolini

Molto partecipato il corteo che è sfilato domenica sera, 19 settembre, per le vie di Bussoleno per denunciare l’arresto “internazionale” di Emilio Scalzo, attivista molto noto del movimento NoTav. Emilio è stato letteralmente prelevato qualche giorno fa in pieno giorno nei pressi della sua abitazione e tradotto al Carcere Le Vallette di Torino per una presunta aggressione ad un gendarme francese, durante la manifestazione pro migranti avvenuta a maggio scorso a Clavière. Oltre a Nicoletta Dosio e ad altri esponenti del Movimento NoTav, alla partenza del Corteo in Piazza della Chiesa, tra le bandiere No Tav e gli striscioni che sventolavano per il forte vento, ha preso la parola anche il sindaco di Bussoleno, Bruna Consolini. Ed ecco qui di seguito il suo intervento. (D.B.)


Bussoleno, 19 settembre

Questo appuntamento spontaneo, per esprimere solidarietà a Emilio Scalzo, e in attesa dell’udienza, per rispondere alla richiesta di estradizione da parte della Francia con l’accusa di scontri con la gendarmeria, è una buona occasione per riflettere sul clima di tensione che si vive in Valle di Susa.

In una Valle in forte crisi economica per la chiusura delle fabbriche subita negli anni 80-90 e per l’andamento generale legato alla pandemia, in aperto e prolungato contradditorio in merito all’inutilità e al disastro ambientale generato dal progetto della nuova linea ferroviaria ad alta velocità, in un corridoio di transito transfrontaliero di merci, di lavoratori, di turisti e anche di migranti, è prioritario ragionare con nuovi paradigmi fondati sul rispetto dei diritti di tutti.

Le persone individualmente e in forma associativa, le amministrazioni in autonomia o consorziate in enti sovracomunali, devono essere presenti con una logica di prevenzione e protezione del territorio per sviluppare un sistema che sia un “habitat” equilibrato e armonioso.

Emilio è una di queste persone. Nel suo articolo pubblicato sabato 18 settembre da ‘Il Fatto  Quotidiano’, Gad Lerner – che non solo è un giornalista prestigioso, ma è anche un conoscitore attento dei problemi della Val di Susa, spesso partecipe ad eventi locali (l’ultimo è stato la commemorazione partigiana del Colle Lys di quest’anno, dove ha tenuto l’orazione ufficiale http://www.lavalsusa.it/con-gad-lerner-al-colle-del-lys-per-non-perdere-la-memoria/) – ha definito Emilio Scalzo “un concentrato di generosità e di testardaggine montagnina, la Val di Susa”.

È importante partecipare alle prese di posizione sui temi importanti, come quello del passaggio dei migranti della rotta mediterranea e della rotta balcanica attraverso la nostra valle verso mete che sembrano garantire prospettive di sopravvivenza e di crescita sociale.

Non è sufficiente l’indignazione per il dramma delle donne afgane che ora devono rimanere chiuse in casa oppure uscire solo con il burka e accompagnate da un uomo di famiglia.

E Non è sufficiente la commozione alla vista della foto che mostra il console italiano Tommaso Claudi aiutare un bimbo di Kabul a valicare il muro dell’aeroporto, spinto dai genitori verso un mondo diverso, che sperano accogliente.

Non è sufficiente rimanere aggiornati sulle news che arrivano dalla stampa e ci raccontano di due afgani che sono precipitati nel lago di Rochemolles tentando di raggiungere la Francia lungo sentieri impervi e per giunta di notte; oppure della donna africana incinta al settimo mese di gravidanza respinta due volte alla frontiera che ha dovuto essere soccorsa dalla CRI ed essere ricoverata in ospedale.

Occorre partecipare alla solidarietà per il soccorso e il sostegno di queste persone che abbandonano paesi di guerra e di fame per sopravvivere, cercando di offrire loro non solo la sopravvivenza e la marginalità, ma una condizione di dignità umana.

Occorre esigere libertà per Emilio Scalzo. Libertà di manovra per tutti quelli che come Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi a Trieste, e come i volontari della nostra valle, cercano di assistere questi ragazzi e queste famiglie che stanno vivendo un momento di grande difficoltà e affrontando così tanti ostacoli.

Come Sindaco di Bussoleno, ritengo che è sì fondamentale amministrare seriamente il territorio comunale venendo incontro alle esigenze dei cittadini; ma che per garantire una buona qualità della vita occorre pensare non solo ed esclusivamente ai bussolenesi, ma a tutti i cittadini del mondo. Solo in questo modo si può instaurare un clima di serenità e di coesistenza pacifica e produttiva.

Il Sindaco di Bussoleno, Bruna Consolini


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