La sicurezza nonviolenta e le scuole senza polizia

La sicurezza nonviolenta e le scuole senza polizia non sono un sogno utopico

Rivera Sun

Emerge e Twin Cities Nonviolent ci mostrano come usare la sicurezza nonviolenta per creare scuole più sicure e accoglienti: la sicurezza nonviolenta e le scuole senza polizia non sono un sogno utopico


In una scuola nel nord di Minneapolis, la giornata scolastica inizia con una squadra di quattro peacekeepers che scortano gli insegnanti e il personale nell’edificio. Successivamente la squadra sorveglia gli studenti quando scendono dall’autobus ed entrano nel cortile della scuola. Per tutto il giorno sono a disposizione per sedare le risse e aiutare gli studenti nella risoluzione dei conflitti.  Non sono volontari. Questo è il loro lavoro. Hanno sostituito la polizia (resource officer: funzionari delle risorse scolastiche ossia “ufficiali delle forze dell’ordine giurati responsabili della sicurezza e della prevenzione del crimine nelle scuole) in questa scuola.

Questa non è una favola o un racconto utopico. A due isolati di distanza c’è una piazza di spaccio. In questo quartiere, la violenza esercitata con armi da fuoco è frequente. I quattro peacekeepers fanno parte di EMERGE, un programma che offre tirocini, lavori e tutoraggio ai giovani che vivono in mezzo ad un ciclo di violenza, traumi, bande e in balia del sistema giudiziario. Nel corso di diversi decenni, EMERGE ha aiutato centinaia di giovani come loro. Questi quattro peacekeepers, e altri sei giovani, hanno svolto una formazione di un anno con Nonviolent Peaceforce, organizzata con il supporto di Twin Cities Nonviolent.

Stanno dimostrando che un altro mondo è possibile ed è già qui.

Twin Cities Nonviolent fa parte del nostro Nonviolent Cities Project. In decine di città e paesi, le persone stanno condividendo competenze, conoscenze, soluzioni e strategie per smantellare i sistemi di violenza e implementare alternative nonviolente. Il direttore di EMERGE Will Wallace dice che lavorare con il Reverendo Harry Bury, il coordinatore di Twin Cities Nonviolent, <<ha aperto un sacco di porte>> e ha reso possibili cose come sostituire i poliziotti nelle classi.

Nella scuola, gli studenti non devono passare davanti a poliziotti armati per andare in classe. Invece, interagiscono con i peacekeepers disarmati che capiscono ciò che stanno vivendo e attraversando.

Il reverendo Bury è un attivista di pace da sempre. Novantenne e apparentemente instancabile, è stato invitato a parlare con i the Brothers – i Fratelli Ndt- (come sono conosciuti i partecipanti di EMERGE) della nonviolenza. Invece di predicare, ha chiesto loro delle loro vite, dei loro sogni e dei loro obiettivi. Verso la fine della conversazione, disse che aveva bisogno del loro aiuto. Il reverendo Bury voleva partecipare alla Campaign Nonviolence Action Week. Migliaia di persone in tutti i 50 stati e decine di paesi avrebbero agito per la pace e una cultura della nonviolenza attiva, libera dalla guerra, dalla povertà, dal razzismo e dalla distruzione ambientale.

Riusciranno i Fratelli a mantenere il loro isolato senza violenza per 10 giorni a settembre?

La risposta è stata sì.

L’approccio di formare e assumere questi giovani per affrontare i conflitti nella loro comunità è un approccio potente. Si “liberano due colombe con una mano” (l’alternativa nonviolenta all’uccisione di uccelli con pietre). Dà lavoro con dignità ai giovani. Sfrutta la loro conoscenza riguardo la loro comunità. Li abilita come “messaggeri credibili” per aiutare i vicini a risolvere le loro dispute senza violenza. Nella scuola, gli studenti non devono passare davanti a poliziotti armati per andare in classe. Invece, interagiscono con i peacekeepers disarmati che capiscono ciò che stanno vivendo e attraversando.

Vogliamo che ogni scuola garantisca una sicurezza nonviolenta.

Dalla sicurezza del quartiere e dalla riduzione della violenza alla sicurezza della scuola, i Fratelli hanno reso reale l’audace visione di una cultura della nonviolenza attiva. Recentemente, i Fratelli hanno anche partecipato alla sicurezza nonviolenta del locale “Festival dell’Indipendenza Somala”, unendosi alla Nonviolent Peaceforce per sostituire la polizia all’evento. Tutto è andato bene. Come dovrebbe essere.

Il loro esempio ci mostra che una cultura della nonviolenza attiva è già in atto. Possiamo imparare da loro. E possiamo sostenerli. Il reverendo Bury e Will Wallace dicono che le uniche cose che li trattengono dal portare le forze di pace in più scuole sono il sostegno e i finanziamenti. Hanno altri sei giovani completamente addestrati e pronti a dare una mano. Mentre ci attiviamo per una cultura della nonviolenza, sostenere questi sforzi è criticamente importante.

Qui è dove puoi dare una mano. (Quando fate una donazione, annotate che la vostra donazione deve andare al programma N4).

Il lavoro di squadra per la pace (un’altra parola per la sicurezza nonviolenta) è un pilastro fondamentale della nostra visione di una cultura della nonviolenza. Vogliamo vedere ogni scuola fornire sicurezza nonviolenta come stanno facendo i Fratelli. Vogliamo che ogni Città Nonviolenta abbia una squadra locale per la pace e addestramenti regolari sulla de intensificazione della violenza.  Se questo ti entusiasma, mettiti in contatto con noi. Pace e Bene/Campaign Nonviolence collabora con squadre di pace in tutto il paese. Possiamo metterti in contatto con un gruppo, un corso di formazione o maggiori informazioni su come potresti fare questo nella tua comunità. Ogni  gruppo Nonviolent City and Campaign Nonviolence può aiutare a far crescere la cultura della nonviolenza attiva sostenendo questi sforzi.

Contattateci qui e iscrivetevi qui per una formazione sulle competenze.


Fonte: La sicurezza nonviolenta e le scuole senza polizia non sono un sogno utopico, Waging Nonviolence, Campaign Nonviolence, 19 luglio 2021

Traduzione di Germana Marchese per il Centro Studi Sereno Regis


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