Troppo connessi?

Recensione di Cinzia Picchioni


Martin Blank, Troppo connessi?, Macro, Cesena 2016, pp. 296, € 15,50

Troppo connessi

La domanda del titolo è retorica. È ovvio che la risposta è «sì» anche  prima di leggere il contenuto del libro. Contenuto che è spiegato dal sotto-sottotitolo, come spesso accade nei libri Macro (una casa editrice pioniera di temi non popolari che fra i molti pregi annovera la non trascurabile caratteristica di aver scelto da anni di stampare con carta riciclata e riciclabile, e inchiostro e sbiancanti ecocompatibili. Informazioni nel colophon e in frontespizio del libro).

Scuola dannosa non solo per la schiena

Se oltre a preoccuparvi per il peso degli zaini e per la scorretta posizione sui banchi e per la scarsa attenzione all’educazione fisica delle scuola frequentate dai vostri figli temete anche per il Wi-Fi e per le onde elettromagnetiche in cui saranno immersi (o sono già) per 5, 6… ore al giorno, potete trovare consigli al cap. 13 – Bambini ed elettrosensibilità – compreso quello di cercare di evitare che il Wi-Fi sia installato. Se siete fortunati e state ancora decidendo: «[…] in genere è più semplice prevenire l’installazione delle reti Wi-Fi piuttosto che farle rimuovere […] ci sono organizzazioni che possono aiutarvi […]», p. 261, e ci sono indirizzi anche italiani e un consiglio semplice: «i bambini non dovrebbero usare il cellulare o il cordless», p. 254.

Cordless? Ho letto bene?

Be’ sì, hai letto bene, e se è per questo i bambini non dovrebbero mai usare nemmeno il phon (e noi con loro!)… E noi dovremmo anche evitare di tenere in grembo il pc portatile, che – insieme al computer fisso – dovrebbe essere il più lontano possibile dal corpo quando si usa (e spento quando non si usa).

Riassunto delle pagine precedenti (e successive)

«Suggerisco di cercare di evitare prudentemente tutte le tecnologie che generano CEM [Campi ElettroMagnetici, NdR], che includono ovviamente i telefoni cellulari e il Wi-Fi, ma anche i forni a microonde, gli asciugacapelli, le televisioni, ogni dispositivo che funzioni a corrente alternata o che usi una comunicazione wireless come fonte; la vostra esposizione a quelle fonti deve essere ridotta al minimo», p. 249.

Quello qui sopra si trova alla fine del libro, come riassunto. Ma lungo le pagine ho incontrato indicazioni di pericolosità anche per:

  • lampadine (meglio classiche)
  • ripetitori (depressione e suicidio)
  • radiosveglia elettrica (“meglio” a batteria)
  • cavi e fili (non sotto letto e divano)
  • coperte elettriche (meglio non usarle)
  • materassi ad acqua riscaldati (ma perché dovremmo averne uno???)

Per conoscere il seguito, i dati precisi, i consigli e le riflessioni, potete proseguire la lettura nel mio articolo – Siamo forse troppo connessi, senza punto interrogativo – in questo stesso sito


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