Indicatori delle comunità locali trasformative
Autrice
Noemi Epoté
Il relatore di questo 12° incontro all’insegna dell’Economia Trasformativa sul tema degli indicatori delle comunità locali trasformative è Salvatore Esposito, psicoterapeuta e importante componente del comitato scientifico dell’Osservatorio per l’economia civile del Consiglio regionale della Campania.
Per presentare il tema, Esposito parte da due prospettive: la prima riguarda la necessità mentre la seconda fa riferimento alla capacità mostrare un pensiero nuovo e divergente nella “scena pubblica”, un pensiero che supera il condizionamento dell’homo œconomicus.
Infatti, la proposta di riflessione centrale di questo incontro si focalizza sul processo trasformativo versus il mainstream dell’homo œconomicus: questo infatti, afferma Esposito, è simbolicamente morto.
L’homo œconomicus è morto perché oggigiorno il lavoro deve essere ripensato seguendo un’altra prospettiva, ovvero quella di un’epoca post-patriarcale dove l’idea di economia deve allontanarsi dalla distruttività dei modelli economici e culturali dominanti.
Inoltre, è opportuno entrare nell’ottica di un confronto con la trappola ormai globalizzata, commerciale e consumistica. Questa antepone i modelli patriarcali e capitalistici alle esperienze materiali e simboliche.
Antonio Genovesi
Esposito si rifà alla logica di Antonio Genovesi, filosofo ed economista del ‘700. Questi sosteneva che si dovesse evitare la falsità ideale, nonché la convinzione di vedere ciò che non c’è; per cominciare a vedere ciò che realmente c’è. È proprio questa falsità ideale che caratterizza l’homo œconomicus che crede di vedere la crescita e naviga nel falso progresso.
Come possiamo uscire da questo modello? Attraverso il modello dell’homo reciprocans, nel quale l’interesse generale prevale sull’interesse privato e la cui predisposizione ci aiuta a riconoscere un processo trasformativo.
Così nascono le comunità locali trasformative. Nella loro essenza, si definiscono come un processo che dà sostanza a una pratica condivisa che mira a raggiungere un obiettivo. Raccogliere tutti quegli indicatori e quelle variabili che qualificano tali comunità per il bene comune della collettività.
Alcuni degli indicatori di processo della comunità trasformativa sul territorio di cui ci parla Esposito prendono come modello il singolo ente e non il contesto socio-economico generale. Solo così facendo possono realmente avviare la pratica per un modello di vita etico-ideale.
Invitiamo gli interessati a seguire il prossimo incontro del 28 aprile, ore 17.30, sul tema della cultura della decrescita nei comportamenti quotidiani.
Credo di condividere le riflessioni di Sanatore, conosciuto al meeting organizzato dall'Università per la Pace. Avrei piacere di poter avere la mail o telefono di Salvatore Esposito per approfondire le relazioni.