Manifesto per la terra e per l’uomo

Cinzia Picchioni

Pierre Rabhi, Manifesto per la terra e per l’uomo, add editore, Torino 2011, pp. 176, € 15,00

Manifesto per la terra e per l'uomo

Primo:

il libro è stampato su carta FSC (misto), cioè proveniente da fonti gestite in maniera responsabile.

Secondo:

la «dedica» dell’autore è in fondo, affinché la ricordiamo, ed è collegata alla notizia di cui sopra – «Affinché gli alberi e le piante si schiudano, affinché gli animali che se nutrono prosperino, affinché gli uomini vivano, la terra deve essere onorata» (p. 171).

Terzo:

la fame è uno dei temi che Rabhi tratta da un punto di vista particolare. Egli afferma «L’agricoltura occidentale è così, paradossalmente, una delle grandi cause della fame nel mondo».

Quarto:

l’affermazione del Terzo punto è spiegata poche righe prima, dove Rabhi spiega che «[…] l’agricoltura cosiddetta moderna, l’avrete ormai capito, non può produrre senza distruggere. È d’altro canto impensabile che un’attività il cui flusso energetico necessita della combustione di dodici calorie di petrolio per produrre una caloria alimentare possa andare avanti a tempo indefinito», p. 36

Quinto:

mangiare o nutrirsi? Per rispondere alla domanda troviamo una meravigliosa riflessione alle pp. 39-40, dove spicca quella sul termine «nutrimento», che ha «[…] risonanze simboliche e poetiche [ma che] ha ceduto il passo all’abbuffata, che designa una materia sovrabbondante, adulterata, manipolata e inquinata […] un carosello permanente di navi, aerei, cargo, treni e camion fa transitare e incrociare cibo proveniente da tutti i punti del globo. […] prodotti anonimi che hanno percorso migliaia di chilometri. […] Così vuole la legge del mercato».

Sesto:

il mercato siamo anche noi, dall’altra parte di banconi e (meglio) bancarelle! Il condizionamento non è a senso unico (il mercato influenza le nostre scelte), ma a doppio senso di circolazione (le nostre scelte – come consum-attori – influenzano il mercato).

Settimo:

prenotare il libro alla Biblioteca del Centro Studi Sereno Regis di Torino e/o alla piccola libreria sotto casa (o anche lontano da casa, perché le librerie sono rimaste sempre aperte, anche durante gli ultimi confinamenti) e leggerlo. È breve, intenso, scorrevole e pieno di suggestioni per ragionare sulle cose ma soprattutto per agire, subito, secondo un magnifico progetto scritto alle pp. 66-67 «La stravagante prosperità, spesso senza gioie, di un piccolo numero convive con l’indigenza di un numero sempre crescente di nostri simili. A quanto pare, disponiamo di un arsenale bellico in grado di distruggere cinquanta pianeti, quando sarebbe sufficiente il potenziale di distruzione di uno o due. Le risorse così risparmiate potrebbero essere stanziate per un magnifico progetto [la sottolineatura è mia, NdA] per la creazione di benessere equamente suddiviso e per la costruzione del nostro magnifico pianeta. Come è possibile che realtà così evidenti possano sfuggire all’intelletto umano?»

Manifesto per la terra e per l'uomo

«Un quinto del genere umano […] consuma i quattro quinti delle ricchezze mondiali e il quinto rimanente è ripartito in modo ineguale. […] immaginiamo cinque persone riunite attorno a una tavola per dividersi una pagnotta. Una delle cinque persone si prende quattro quinti di questo tesoro, lasciandone un quinto agli altri quattro. Uno dei quattro prende la metà della porzione rimasta, il secondo un quarto, lasciando che l’ultimo quarto venga diviso fra gli ultimi due». Manifesto per la terra e per l’uomo, p. 61.

Recensione di
Cinzia Picchioni


 

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