Crescere i bambini con la Comunicazione Nonviolenta
Marshall B. Rosenberg, Crescere i bambini con la Comunicazione Nonviolenta, Esserci Edizioni, Reggio Emilia 20122, pp. 64, € 7,00.
«”Brett, perché papà ti vuole bene?”.
Mi guardò e rispose immediatamente: “Perché ho imparato a fare popò nel vasino?”.
Mi sentii molto triste quando disse questo perché, ovviamente, cos’altro poteva pensare? Il mio modo di reagire è molto diverso quando i miei figli fanno quello che voglio io, rispetto a quando non lo fanno.
Così gli dissi: “Ma certo, questo mi fa piacere. Ma non è il motivo per cui ti voglio bene”.
E allora aggiunse: “È perché non butto più la pappa per terra?”. Stava pensando a un piccolo diverbio che avevamo avuto la sera prima, quando aveva gettato del cibo sul pavimento. E io: “Se tieni il cibo nel piatto mi fa piacere, ma non è il motivo per cui ti voglio bene”.
Allora si fece serio, mi guardò e chiese: “Papà, allora perché mi vuoi bene?”.
A quel punto mi domandai: “Perché mi sono infilato in una conversazione astratta sull’amore incondizionato con un bambino di tre anni? Come posso esprimere questo concetto ad un bambino della sua età?”. E così gli dissi: “Beh, ti voglio bene perché sei tu!”. In quel momento pensai di aver detto una cosa vaga e banale. Ma lui capì il messaggio. Lo lessi dal suo volto. Si illuminò e mi disse: “Oh, mi vuoi bene perché io sono io, papà. Mi vuoi bene perché io sono io”. Nei due giorni successivi ogni dieci minuti veniva da me, mi tirava per la manica e mi diceva: “Papà, mi vuoi bene perché io sono io. Mi vuoi bene perché io sono io!».
Crescere i bambini con la Comunicazione Nonviolenta è un breve testo importante di Marshall Rosenberg che integra la fondamentale lettura per avvicinarsi alla Comunicazione Nonviolenta – Le parole sono finestre (oppure muri) – da una prospettiva particolare, quella dei genitori.
La Comunicazione Nonviolenta ci insegna che il modo di dire le cose non è solo un esercizio di stile ma ha il potere di nutrire delle relazioni attorno a noi o affaticarle e depotenziarle. La Comunicazione Nonviolenta è difficile da praticare e lo è ancora di più quando attraversa le nostre relazioni più profonde, sulle quali tendiamo a riprodurre i modelli dominanti, quelli con cui siamo cresciuti, che, diciamocelo chiaramente, non funzionano… ma la posta in gioco è troppo importante: abbiamo un’opportunità, abbiamo l’opportunità di crescere una generazione più empatica, più consapevole delle proprie emozioni e di quelle altrui, di sospendere il giudizio, capace di riconoscere i proprio bisogni e fare richieste agli altri per soddisfarli senza prevaricare.
È un libro che è importante leggere proprio ora, ci aspetta un nuovo momento complicato, con scuole e parchi chiusi, non potremo delegare ad altri il nostro ruolo genitoriale, saremo di nuovo costretti in uno spazio e un tempo «ristretti» con i nostri bambini. Questa è un’occasione importante per comunicare quotidianamente ai nostri bambini con le parole e con i fatti che gli vogliamo bene non per cosa fanno, non per quanto rispondono alle nostre aspettative, non per quanto «ubbidiscono» alle nostre pretese ma per chi sono… incondizionatamente.
Forse continueremo a sbagliare, forse non saremo genitori perfetti ma possiamo puntare ad essere genitori «buoni abbastanza». Un esercizio non facile ma su cui vale la pena impegnarsi.
Buona lettura ma soprattutto buon lavoro genitori!
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