Più vicini che mai – 100 secondi al Doomsday Clock – all’Apocalisse Nucleare! | John Mecklin

L’umanità continua ad aver di fronte due pericoli esistenziali simultanei: la guerra nucleare e il cambiamento climatico, — aggravati dalla minaccia della guerra cibernetica, che indebolisce la reattività delle società. La situazione della sicurezza internazionale è già temibile, non solo per l’esistenza di queste minacce, ma perché i dirigenti mondiali hanno permesso l’erosione dell’infrastruttura politica per gestirle.

Disponibilità di testate nucleari degli stati possessori (stima 2018): >14.570, di cui 9.600 pronte all’uso (il resto da smantellare e, minimamente, in upgrading); 92% USA e Russia.

Russia: 6850 – USA: 6550 – Francia: 300 – Cina: 280 – Gr.Bretn: 215 – Pakistan: 145 – India: 135 – Israele: >80 – N-Corea: 15.

Nel solo 2019, i capi di stati con armi nucleari hanno posto fine o indebolito vari trattati e negoziati per il controllo degli armamenti, creando così un ambiente favorevole a una nuova gara negli armamenti, alla proliferazione di quelli nucleari, e a barriere più basse contro la guerra nucleare. I conflitti politici per i programmi nucleari in Iran e N-Corea restano irrisolti, se non in peggioramento; e sostanzialmente avvizzita la pur modesta cooperazione USA-Russia nel controllo degli armamenti e nel disarmo.

La consapevolezza pubblica della crisi climatica è cresciuta nel 2019, se non altro per le proteste giovanili di massa nel mondo; pur così l’azione governativa in merito è ancora ben lungi dalle necessità riconosciute negli stessi vertici ONU del 2019, con insufficienti piani attuativi per ridurre le emissioni di CO2, nonostante un anno di incalzanti evidenze degli effetti dell’attività umana sui mutamenti in corso: uno degli anni più caldi registrati, vasti incendi, fusione più rapida e abbondante dei ghiacci polari e montani.  Il continuo degrado dell’ecosfera informativa da cui dipende il processo decisionale pubblico e la democrazia nell’insieme ha intensificato le minacce climatiche e nucleari con campagne cibernetiche disinformative di semina di sfiducia nelle istituzioni e fra le nazioni, contro gli sforzi internazionali di promuovere la pace e proteggere il pianeta.

La situazione sarebbe già abbastanza grave — con due grosse minacce alla civiltà umana, amplificate da una sofisticata propaganda hi-tech — con dirigenti intenti a gestire il rischio ed evitare la catastrofe. Mentre invece nei due ultimi anni si sono visti capi influenti denigrare e demolire i metodi più efficaci per affrontare minacce complesse, cioè accordi internazionali con robuste verifiche, a favore di loro angusti interessi e un [labile] vantaggio politico nazionale. Minando approcci gestionali cooperativi con basi scientifiche e legali alle minacce più urgenti all’umanità, questi capi hanno contribuito a creare una situazione che se non affrontata condurrà alla catastrofe, prima piuttosto che poi.

Tali rischi e il rifiuto di affrontarli mediante negoziati e istituzioni in grado di proteggere la civiltà a lungo termine comportano un ulteriore avvicinamento di 20 secondi all’incombente mezzanotte d’Apocalisse – più azzardato che mai – secondo i criteri universalmente riconosciuti del Consiglio scientifico e di sicurezza del Bulletin of the [US] Atomic Scientists. Ammonimento esplicito a dirigenti e cittadini del mondo che la situazione di sicurezza internazionale è adesso più pericolosa di quanto sia mai stata, anche all’apice della Guerra Fredda: una guerra terminale della civiltà — iniziata per intento, errore, o semplice fraintendimento — è un’autentica possibilità. Un cambiamento climatico potenzialmente devastante per il pianeta è indubbiamente in corso; e per una serie di ragioni fra le quali un ambiente mediatico corrotto e manipolato, i governi (democratici) e altre istituzioni preposte a trattare queste minacce non sono all’altezza della sfida.

Il Bulletin ritiene che gli esseri umani possano gestire i pericoli insorti per la tecnologia da essi creata. Di fatto, negli anni 1990 i capi negli Stati Uniti e nell’URSS intrapresero azioni audaci che resero nettamente meno probabile la guerra nucleare—con il corrispondente arretramento della lancetta dei minuti dell’Orologio dell’Apocalisse più lontano che mai dalla mezzanotte.

Ma data l’inerzia e troppo spesso addirittura le azioni controproducenti dei leader internazionali, si è costretti a dichiarare lo stato d’emergenza dei soli 100 secondi dall’Apocalisse, che richiede l’attenzione immediata, focalizzata e incessante del mondo intero e azione corrispondente. L’Orologio continua a ticchettare.

Fine 1a parte. Continua


SPOTLIGHT, 27 Jan 2020 | John Mecklin | Bulletin of the Atomic Scientists – TRANSCEND Media Service
Titolo originale: Closer than Ever: It Is 100 Seconds to Midnight
Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

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