Algeria: nuovi (e vecchi) scenari possibili per il futuro del paese

Karim Metref
Il Generale Maggiore Ahmed Gaid Salah

Il Generale-maggiore Ahmed Gaid Salah, capo dello Stato Maggiore e Vice-ministro della Difesa della Repubblica Algerina, è deceduto la mattina del 23 dicembre alle 6 nell’ospedale Militare di Algeri. Il decesso sarebbe dovuto a un arresto cardiaco avvenuto verso le 3 di quella notte. Un evento che avviene in un momento molto delicato della Storia dell’Algeria e che apre una serie di scenari per il futuro del paese, alcuni nuovi, altri già visti e rivisti.

Le voci hanno cominciato a circolare nella notte. Alcuni siti di informazione e alcuni media-attivisti, blogger e youtuber hanno cominciato ad annunciarla nelle prime ore del giorno.

Il Generale-maggiore Saïd Chengriha

Verso le 10 del mattino, la Tv nazionale e l’agenzia Nazionale di Stampa la confermano e la rendono ufficiale, citando un comunicato della Presidenza della repubblica.
Il comunicato citato da vari organi di stampa, oltre a annunciare il decesso, ha decretato tre giorni di lutto nazionale e ha anche informato della nomina di un nuovo Capo dello Stato Maggiore. Si tratta del Generale-maggiore Saïd Chengriha, già Comandante capo delle Forze terrestri.

Gaid Salah, secondo la stessa fonte, avrebbe avuto un attacco cardiaco alle 3 di questa notte. evacuato in emergenza all’ospedale militare di Ain Naadja, nelle alture di Algeri, a pochi passi dall’alto commando militare dove era residente, è stato dichiarato morto alle 6 del mattino.

L’annuncio quasi in tempo reale sia della morte che della successione è molto strano. In Algeria le successioni al potere sono state sempre risultato di lunghissime trattative tra i vari poteri forti. Il decesso del Colonnello Houari Boumedienne alla fine degli anni 70, ad esempio, fu tenuto segreto per tanti giorni, fino a quando fu trovato un consenso sul suo successore nella figura del Colonnello Chadli Bendjedid.
Questa volta, invece, una riunione in grande emergenza di 4 o 5 generali sarebbe avvenuta all’alba prima dell’annuncio ufficiale e la scelta del successore è stata fatta con pochissimi consensi. Questo più che segno di forza è segno di estrema debolezza.

I pochi giorni che hanno seguito l’elezione o, per l’esattezza, la nomina di Abdelmadjid Tebboune alla presidenza della Repubblica, sono uscite varie voci che parlavano di forti tensioni all’interno del regime. Sembra che il cavallo vincente della corsa non era quello su cui aveva scommesso tutto l’establishment.

Un Youtuber conosciuto per i suoi rapporti molto ambigui con il regme militare algerino, pochi giorni fa, mostrava una nota interna all’esercito nazionale e coperta con il segreto militare, dove il defunto Generale Gaid-Salah ha dato ordini per aumentare l’intensità della repressione contro i “nemici della nazione ». con « nemici” si intendeva l’opposizione ovviamente.

Ma il fatto che la nota segreta sia finita in mano a questi siti di informazione, è segno di una forte divisione all’interno stesso dell’alto commando dell’esercito nazionale.

Il generale-maggiore Saïd Chengriha è dato da alcune fonti vicine ai servizi segreti come un ufficiale favorevole invece ad un’esercito meno presente nella vita politica e per la fine della repressione. Insomma, la vecchia storia del poliziotto buono Vs poliziotto cattivo. (qui un intervento su Facebook in questo senso)

La realtà è che l’opacità tradizionale del regime algerino e le molte manipolazioni che lancia tramite media ufficiali e falsi media alternativi, fanno sì che è sempre difficile sapere quello che succede veramente.

Che la morte del Generale sia naturale o dovuta a qualche congiura, nessuno, tranne forse il suo entourage diretto, lo può dire. E non vale nemmeno la pena di seguire la polemica sulle vere cause del decesso. Si sa sin dall’alba dei tempi che il potere è un mestiere molto pericoloso.

Le folle oceaniche della protesta popolare

E’ difficile anche dire che effetto questa morte avrà sulla situazione politica in Algeria. Il sistema di governo in Algeria non è mai stato una piramide. Chi sembra avere il potere assoluto ha in realtà sempre dovuto fare i conti con vari gruppi, clan, interessi… Quindi anche se il Generalissimo è morto, il regime algerino resta in posto.

Bisogna capire quale tendenza interna emergerà con questi nuovi cambiamenti al vertice. La volontà per ora sembra essere quella di presentare il generale Chengriha come il portatore dell’apertura. Questo pomeriggio stesso c’è stata una liberazione di qualche decina di prigionieri d’opinione. Probabilmente nei giorni prossimi ce ne saranno molte altre.

Tazmalt – Cabilia Orientale: scene di festa per la liberazione dei prigionieri del Hirak.

Bisogna vedere se questa apertura sarà vera o se è solo una delle tante manovre di un regime che non sa cosa inventare per mettere fine a un movimento popolare che lo tormenta da ormai quasi un anno e che chiede la fine della menzogna, la fine della violenza, la fine del regime stesso, tutto il regime e che di sicuro non si calmerà con l’uscita di scena di uno solo dei suoi attori.


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