Ringraziamo per la resistenza indigena | Amy Goodman e Denis Moynihan

Il Giorno del Ringraziamento [comunemente «Ringraziamento», NdR] è uno dei grandi miti fondamentali degli Stati Uniti, che ha trasformato un singolo raduno di indigeni nel Massachusetts con i coloni inglesi nel 1621 in uno dei più grandi occultamento di genocidio nella storia del mondo. Anche a quel tempo, i nativi di tutto l’emisfero occidentale avevano già subito orribili violenze per oltre un secolo, per mano di Cristoforo Colombo e di altri esploratori europei intenti a ridurre in schiavitù i nativi e sfruttare le vaste risorse della regione.

Il Ringraziamento si è trasformato in un evento che celebra la famiglia, le feste e il calcio, un giorno libero prima dell’assalto commerciale dello shopping natalizio (anche se la frenesia delle vendite del Black Friday si è intromessa anche nel giorno del Ringraziamento).

Nell’attuale Festa del Ringraziamento dovremmo riflettere sulla nostra vera storia e sulla straordinaria, continua resistenza indigena alla colonizzazione.

Non molto tempo dopo quel mitico primo Ringraziamento, i coloni si riversarono nel New England in oltre 1.000 nel 1630, per diventare più di 10.000 nel 1640. La rapida domanda di terra e risorse portò alla Guerra di Pequot nel 1636 – quando centinaia di nativi furono massacrati dalle milizie coloniali – seguita dalla «guerra di r Filippo» (a volte chiamata The First Indian War, [NdR] nel 1675, quando i nativi uccisi furono circa 3.000.

Uno dei primi proclami che definivano la festa del Ringraziamento, fatto dal governatore della Baia del Massachusetts William Dummer nel 1723, ringraziò Dio per aver permesso loro di «sconfiggere in qualche misura i ripetuti tentativi del nemico indiano contro di noi e di difendere così tante nostre frontiere Piantagioni dalla loro rabbia e furia». Simile linguaggio razzista apparve poco più di 50 anni dopo, nella Dichiarazione di Indipendenza, condannando «gli spietati selvaggi indiani».

Il genocidio procedette, dallo sfollamento forzato di Cherokee e di altre nazioni native in quello che fu ricordato come il Sentiero delle Lacrime, all’inesorabile espansione verso ovest, sotto la dottrina razzista del Manifest Destiny, l’imposizione del sistema delle Riserve, seguita dai collegi indiani, che separò bambini nativi dalle loro famiglie, vietando che parlassero le loro lingue native e forzando l’assimilazione, spesso in condizioni di abuso criminale. I trattati furono stipulati da presidenti successivi e sempre infranti. Come ha detto il leader di Oglala Lakota Red Cloud, «Ci hanno fatto molte promesse, più di quanto possa ricordare, ma ne hanno mantenuto solo una; hanno promesso di prendere la nostra terra e l’hanno fatto».

Nell’autunno del 1969, un gruppo di attivisti nativi americani occupò la prigione federale abbandonata sull’isola di Alcatraz nella baia di San Francisco. Il loro manifesto usava il sarcasmo, chiedendo al governo federale di consegnare Alcatraz perché possedeva tutte le qualità di una riserva per i nativi americani:

  • 1. È isolata da strutture moderne e senza mezzi di trasporto adeguati.
  • 2. Non ha acqua corrente fresca.
  • 3. Ha strutture sanitarie inadeguate.
  • 4. Non ci sono diritti petroliferi o minerali.
  • 5. Non c’è industria e quindi la disoccupazione è molto grande.
  • 6. Non ci sono strutture sanitarie.
  • 7. Il terreno è roccioso e non produttivo.
  • 8. Non ci sono strutture educative.
  • 9. La popolazione ha sempre superato il numero massimo di capienza.
  • 10. La popolazione è sempre stata detenuta come prigioniera e mantenuta in isolamento.

L’occupazione di 19 mesi ha coinvolto migliaia di persone e ha ispirato gli indigeni in tutto il Nordamerica a chiedere giustizia. Fu fondato l’American Indian Movement, conducendo all’occupazione attivista del 1973 della città di Wounded Knee, nella riserva di Pine Ridge in South Dakota, galvanizzando la solidarietà internazionale per i diritti degli indigeni.

Nel Ringraziamento del 1970, i membri della tribù Wampanoag organizzarono la prima Giornata Nazionale del Lutto a Plymouth, nel Massachusetts, con una marcia, veglia e digiuno. L’evento si avvicina ormai al suo 50° anniversario, come «un giorno di ricordo e connessione spirituale, nonché una protesta contro il razzismo e l’oppressione che i nativi americani continuano a sperimentare».

I giovani di quell’epoca, ora anziani, si sono uniti a migliaia di giovani indigeni protettori dell’acqua nella riserva sioux Standing Rock, nel North Dakota nel 2016, per opporsi alla costruzione del Dakota Access Pipeline (oleodotto). Tra questi giovani attivisti c’era lo storico Nick Estes della Lower Brule Sioux Tribe. Estes, parlando di «Democracy Now! News hour», ha ricordato il Ringraziamento del 2016:

«Abbiamo condotto una marcia di preghiera nel centro commerciale di Bismarck, in North Dakota, per attirare l’attenzione sulla lotta di Standing Rock durante un evento commerciale del Black Friday, dove la polizia armata con gli AR-15 ha iniziato a tirare pugni e calci ai protettori dell’acqua che stavano pregando. È stato un contrasto davvero sconvolgente tra passato e presente … tra il massacro di Pequots in Massachusetts e la lotta contemporanea contro un oleodotto».

Ora, a quasi 400 anni da quel primo, mitico Ringraziamento, gli indigeni sono in prima linea nella lotta contro i catastrofici cambiamenti climatici. Per questo, ringraziamo.


*Amy Goodman conduce«Democracy Now!», un quotidiano internazionale tv/ radio trasmesso da oltre 900 stazioni in Nordamerica. È autrice di Breaking the Sound Barrier, pubblicato di recente in edizione economica e ora un best-seller del «New York Times».

Denis Moynihan è co-fondatore di «Democracy Now!». Dal 2002, ha partecipato alla distribuzione mondiale dell’organizzazione, allo sviluppo delle infrastrutture e al coordinamento di complesse trasmissioni in diretta da molti continenti. Vive a Denver, dove sta sviluppando una nuova stazione radio comunitaria non commerciale.

Il contenuto originale di questo programma è concesso in licenza con licenza Creative Commons Attribution-Non commercial-No Derivative Works 3.0 negli Stati Uniti.

Fonte: democrazianow.org

ANGLO AMERICA, 2 Dec 2019 | Amy Goodman and Denis Moynihan – Democracy NOW!

Titolo originale: Let’s Give Thanks for Indigenous Resistance

Traduzione di Cinzia Picchioni per il Centro Studi Sereno Regis

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