Una graduale, non dichiarata eliminazione dell’industria nucleare | Dawn Stover

Secondo l’ultimo Report sullo Stato dell’Industria Nucleare Mondiale il numero di reattori nucleari attivi nel mondo è aumentato in modo significativo nell’ultimo anno. Tuttavia secondo Mycle Schneider, il coordinatore ed editore del Report di 323 pagine, presentato ieri presso l’Università Centrale Europea a Budapest, l’energia nucleare sta crescendo troppo lentamente per garantire la propria sopravvivenza. Secondo Schneider, siamo di fronte a una graduale, fisiologica e non dichiarata conclusione di questa attività industriale.
Nel 2018 sono entrati in funzione nove nuovi reattori, e altri quattro si sono aggiunti nella prima metà del 2019: un incremento modesto, alimentato soprattutto dalla Cina. Tuttavia il numero complessivo di reattori a livello mondiale, 417, è inferiore al numero massimo, 438, raggiunto nel 2002, e sta diminuendo il numero di reattori in costruzione. Per mantenere costante il numero complessivo si sarebbe dovuta avviare la costruzione di un numero almeno triplo, per sostituire le unità ormai obsolete. L’età media dei reattori in funzione è adesso di più di 30 anni.

Il Report, che ogni anno presenta una valutazione indipendente dell’industria nucleare, in questi ultimi anni ha anche analizzato le potenzialità dell’energia nucleare nel mitigare il cambiamento climatico. Ma anche in questo settore il ritmo è troppo lento. Alcuni degli scenari più ottimistici sulle strategie per limitare il riscaldamento entro 1,5 °C fanno riferimento a una rapida espansione della produzione di energia nucleare. Ma questa ipotesi sembra sempre più improbabile, di fronte ai gravi problemi economici di questo settore industriale.
NOTA dell’Editore. Il ‘Global Nuclear Power Database’ — una visualizzazione interattiva dell’andamento temporale della costruzione di reattori nucleari dal 1951 al 2017 — si può consultare qui.

Dawn Stover è una collaboratrice editoriale del Bulletin of the Atomic Scientists. Scrittrice scientifica vive e lavora nel Pacifico nord-occidentale, il suo lavoro è apparso su Scientific American, Conservation, Popular Science, New Scientist, The New York Times e altre pubblicazioni. Uno dei suoi articoli è incluso nel Best American Science and Nature Writing del 2010, e un altro articolo ha ricevuto una citazione speciale dal Premio Knight-Risser per il giornalismo ambientale occidentale.
25 settembre 2019,The Bulletin of Atomic Scientists.
Titolo originale: An “undeclared phaseout” of the nuclear industry
Traduzione di Elena Camino per il Centro Studi Sereno Regis
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