I tempi richiedono azioni radicali!

David Adams

Guerra e minacce di guerra. Rinascita di fascismo. Spie ammonitrici di un crollo economico globale. Accelerazione del riscaldamento globale. Ovunque ci si volga, ci sono segni di cambiamento drammatico, radicale, pericoloso.

Che c’è da fare? Dov’è la leva che può far avanzare la storia? Ci serve un’azione radicale, ma a quale dovremmo dare priorità?

Personalmente, sono attivo da un po’ in tutti i movimenti rilevanti, per: il socialismo, l’ecologia, la pace, la democrazia, e ciascuno ha le proprie proposte. Quale dev’essere la priorità? Consideriamo la sequenza probabile, tenendo a mente quel che successe 30 anni fa all’impero sovietico.

Johan Galtung predisse il crollo dell’impero sovietico entro un anno, e predice la fine dell’impero americanoentro i prossimi due anni. Se vede giusto, lo schianto dell’economia globale arriverà probabilmente prima delle guerre minacciate, prima del pieno sviluppo del fascismo, e prima dei pieni effetti del riscaldamento globale. E se ha ragione, ci fornirà un varco di opportunità nei prossimi due anni per rifondare il sistema politico globale.

Il mutamento più efficace sarebbe la rifondazione delle Nazioni Unite affinché siano sotto la regia dei popoli, non degli stati. Lo Stato è inestricabilmente legato alla cultura della guerra, mentre la gente è sempre più consapevole della necessità di una cultura di pace.

Con questo in mente, ritorno alla proposta che ho fatto due anni fa d’istituzione e effettivo funzionamento di un Coniglio di Sicurezza Alternativo. A suo tempo , la proposta finì su orecchie sorde, ma forse il tempo non era ancora maturo. Dopo tutto, è sovente il caso che proposte radicali richiedano un certo momento della storia per essere avviate.

Ecco che cosa proponevo:

“Propongo l’istituzione di un “Consiglio di Sicurezza Alternativo” (CSA) compost dei sindaci o dei rappresentanti parlamentari di tutte le regioni del mondo. Tale CSA considererebbe regolarmente le tematiche affrontate dall’effettivo Consiglio di Sicurezza ONU e pubblicherebbe le proprie “decisioni” per fornire una visione alternativa di come si potrebbero trattare le tematiche di guerra e di pace a livello globale.

Ci si può immaginare che le sue decisioni sarebbero radicalmente differenti a proposito, ad esempio, di disarmo nucleare, approcci ai disastri in Siria, Iraq, Afghanistan, Yemen, Libia, etc.  Il che sarebbe una forza potente per la coscientizzazione del pubblico in generale, e potrebbe fornire un modello per una conclusive riforma radicale dell’ONU”.

Oltre a tale proposta, due anni fa feci presente la necessità di un anfitrione istituzionale, un accordo per lo status di membro, una piccola segretaria, un mezzo di disseminazione di media e un piccolo budget.

Siamo giunti a un momento della storia maturo per tale azione? C’è qualche motivo di pensarlo:

1) continua a crescere la consapevolezza della gente che abbiamo bisogno di sostituire la cultura di guerra con una cultura di pace;

2) si fa più evidente giorno dopo giorno che l’Impero Americano sta per schiantarsi, il che fornirà un varco d’opportunità per un cambiamento radicale;

3) le organizzazioni internazionali delle città stanno tenendo incontro d’alto livello dedicati alla pace.

Finora non sono stato in grado di mettere la proposta del CSA nell’agenda degli incontri fra le città, ma continuerò a provarci.

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1 May 2018 | Transition to a Culture of Peace – TRANSCEND Media Service

 

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

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