Silenzio di tomba sui rischi di una catastrofe nucleare | Patricia Lombroso intervista Theodore Postol
Intervista. Per Theodore Postol, autore del nuovo rapporto del Bulletin of Atomic Scientists, «l’idea che hanno al Pentagono di una guerra nucleare limitata e dagli effetti controllabili dovrebbe preoccupare tutti»
«Storicamente viviamo uno dei momenti piu pericolosi per la nostra esistenza sul pianeta terra, in relazione al rischio di una catastrofe nucleare che viene ignorato dai governi e dai media, negli Stati uniti e a livello internazionale, sullo scenario dei conflitti attuali, tra incidenti imprevedibili e quanto si annuncia per i prossimi anni». Il fisico nucleare Theodore Postol, autore del rapporto conclusivo del Bulletin of Atomic Scientists, secondo il quali mancano due minuti alla catastrofe nucleare per annientare la specie umana sulla Terra, non esita a esprimersi nei termini, di una prossima «apocalisse».
Gli Stati uniti non sono interessati a perseguire vie diplomatiche nei confronti della Corea del Nord, anche se hanno cominciato a denunciare il potenziale nucleare di Pyongyang evocando la minaccia di un attacco diretto contro gli alleati degli Stati uniti, quali Giappone e Corea del sud. Il pericolo della minaccia immediata viene agitato dai media americani, ma malgrado la retorica minacciosa, la Corea del Nord è estremamente timorosa, e con buone ragioni, delle capacita militari e dell’arsenale nucleare di cui sono dotatigli Stati uniti. I nord coreani hanno tutte le intenzioni di combattere sino alle estreme conseguenze per continuare a esistere come uno stato indipendente. La leadership è riuscita a convincere popolazione e militari a resistere come fecero contro il Giappone durante la seconda guerra mondiale. Ma nel caso eventuale di un attacco preventivo e unilaterale da parte degli Stati uniti, se verranno messi nella condizione di reagire impiegheranno tutte le capacita nucleari in loro possesso. Ripeto, non credo che questo avrà come conseguenza un attacco militare che possa raggiungere gli Stati uniti, ma altri paesi nel Pacifico, alleati importanti degli Stati uniti, sicuramente sì. L’amministrazione Trump sta aggravando il rischio di una guerra nucleare perché i “dottor Stranamore” del Pentagono sono in grado di usare molto l’immaginazione sugli effetti catastrofici delle nuove armi nucleari. Ma la loro “idea” di guerra nucleare limitata e dagli effetti controllabili dovrebbero preoccupare tutti. Invece il silenzio è tombale. Sia qui negli Usa che a livello mondiale.
il manifesto,
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