Gene Sharp, il Machiavelli della nonviolenza

Enrico Peyretti

E’ morto Gene Sharp (1928- 28 gennaio 2018), filosofo, politico e intellettuale statunitense. Nell’Università di Harward diresse il Program of Nonviolent Sanctions e fondò l’Albert Einstein Istitution. Tra gli altri grandi maestri e autori, è sui suoi libri che ci siamo formati nella ricerca della nonviolenza. Sono veri manuali enciclopedici, carte di orientamento per gli ulteriori cammini di ricerca sulla storia delle lotte nonviolente e sulle dinamiche del potere liberato dalla violenza. Sono circolati clandestini sotto tante dittature. Sharp era detto “il Machiavelli della nonviolenza”, nella via pragmatica.

Fondamentali i tre volumi, ancora disponibili (www.serenoregis.org), “Politica dell’azione nonviolenta” (vol. 1 Potere e lotta. 2. Le tecniche. 3. La dinamica), tradotti nelle edizioni Gruppo Abele. Il suo libretto “Liberatevi!” (addeditore, 2011), entrava nella serie di grande diffusione aperta da Stéphane Hessel, “Indignatevi!” (idem), proseguita da Pietro Ingrao, Edgar Morin, Luciana Castellina.

Sharp venne più volte in Italia, anche a Torino, al Centro Studi Gobetti, nel seminario guidato da Bobbio. Sulla Difesa Popolare Nonviolenta gli feci un’intervista singificativa (disponibile in copia, qui allegata), comparsa su Rocca, 1 agosto 1987, “Il controllo nonviolento del potere”. Era il suo tema proprio. In più per avere aiutato e istruito le “rivoluzioni rosa” nei paesi dell’ex-Urss, nonviolente, sì, ma utili alla zona d’infuenza Usa, subì diverse critiche (anche su il foglio) in base al principio gandhiano  che devono essere nonviolenti i mezzi, ma anche i fini.

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