Lottiamo insieme contro l’odio e le discriminazioni online!

APPELLO PER LA COSTRUZIONE DI UNA CAMPAGNA CITTADINA PER CONTRASTARE L’HATE SPEECH

Odio e intolleranza non sono certo fenomeni nuovi. Quel che c’è di nuovo oggi è invece il mezzo attraverso cui si diffondono: il web. Internet offre infinite possibilità di conoscenza e comunicazione ed è ormai parte integrante della vita sociale, lavorativa e affettiva di molte persone. Come tutte le tecnologie, se usato bene è una risorsa preziosa – purtroppo non sempre è usato bene.

In rete sembrano sempre più frequenti i messaggi di hate speech, che si basano su pregiudizi e false rappresentazioni e incitano all’odio, alla violenza e all’esclusione. Anche se sono pochi rispetto al totale, raccolgono grande attenzione perché sono urlati, scioccanti, brutali1. Per questi messaggi, il web funziona da cassa di risonanza, diffondendoli ovunque; da archivio permanente, indicizzandoli nei motori di ricerca; da cortina protettiva, dando agli haters l’illusione di essere anonimi e rendendo incorporee le vittime; e da strumento di potere, perché è in grado di influenzare l’opinione pubblica e il sentire comune.

Questo fenomeno colpisce per la sua normalizzazione, soprattutto tra i giovani. In altre parole, ci stiamo abituando ad essere circondati da odio e intolleranza. Circa 1 giovane su 10 non ritiene grave diffondere hate speech online, circa 1 su 4 dichiara di averlo fatto almeno una volta2.

Di fronte a questa situazione le istituzioni hanno dato i primi segnali. L’Unione Europea dispone, già da tempo, di alcuni strumenti giuridici che vietano l’hate speech3, mentre alcuni Paesi europei si sono recentemente mossi in questa direzione (prima di tutti la Germania, con una legge che chiama in causa chi gestisce le piattaforma social). In Italia invece manca uno strumento pensato esplicitamente per contrastare l’hate speech sul web, e crediamo che ce ne sia un urgente bisogno.

Senza voler cadere nella censura, deve essere chiaro che la libertà di espressione non può in alcun modo essere usata per minacciare o violare la sicurezza, la dignità e i diritti altrui. Noi crediamo in questo e vogliamo che le nostre istituzioni locali e nazionali avviino l’iter legislativo per la discussione di una legge sull’incitamento all’odio online.

Molte associazioni e soggetti privati sono già attivi da tempo nel contrasto ad ogni forma di violenza e discriminazione, nella promozione di una cultura di pace e diversità e nell’educazione a un uso corretto dei nuovi media. Crediamo che sia importante mettere insieme la forza e l’esperienza di tutti per costituire una rete di soggetti con un obiettivo comune: contrastare l’odio, sul web e fuori dal web.

Per questo vogliamo organizzare un ciclo di incontri, rivolti a chiunque voglia impiegare le proprie competenze per questo obiettivo, con lo scopo di progettare insieme una campagna di denuncia e contronarrazione da lanciare online in corrispondenza del 21 marzo, giornata mondiale contro le discriminazioni. La campagna dovrebbe prevedere delle azioni di supporto alla mobilitazione tradizionale, che coinvolgano gli utenti in modo rapido e possano diventare virali.

Il primo incontro si terrà a Torino presso il Centro Studi Sereno Regis il 2 dicembre 2017 dalle ore 14 alle ore 17.

Diffondete questa comunicazione a tutti i gruppi e i singoli interessati o che abbiano competenze da mettere in campo.


Per aderire o per informazioni scrivete a :

Gruppo di attivisti BeCome Viral – against hate speech online

[email protected]

011-532824

Centro Studi Sereno Regis

via Garibaldi 13

[email protected]

3483466294


  • Chi siamo – il Centro Studi Sereno Regis si occupa da trentacinque anni di ricerca, educazione e azione sui temi come partecipazione politica, pace e intercultura, azione nonviolenta, modelli di sviluppo sostenibili. Recentemente, vista la preoccupante diffusione del fenomeno, ha cominciato ad occuparsi di odio in rete – il cosiddetto hate speech.

    A novembre 2016 si è quindi costituito intorno al Centro Studi un gruppo informale di attivisti, BeCome Viral, con l’obiettivo di costruire un bagaglio di conoscenze e competenze sull’hate speech e sulle forme di media-attivismo per contrastarlo.

  • Cosa stiamo facendo – a un ciclo di incontri con formatori esperti e a vari approfondimenti autogestiti, è seguita l’organizzazione di un workshop aperto al pubblico, pensato come il primo di una serie di incontri volti non solo a informare e sensibilizzare, ma soprattutto a costituire un gruppo allargato di attivisti pronti a progettare una campagna online contro l’hate speech.

  • L’obiettivo – sono ormai numerosi i soggetti che hanno cominciato a occuparsi di hate speech, a livello locale, nazionale ed europeo. Il nostro obiettivo è costituire una rete di attivisti, esperti e associazioni che, ciascuno con le sue competenze specifiche, siano in grado di progettare insieme una campagna online di denuncia e contronarrazione. Crediamo sia fondamentale unire le forze in questa battaglia contro un fenomeno pericoloso nell’attuale frangente. Considerato il rischio di derive populiste e identitarie, è fondamentale anche avere il peso necessario per fare pressioni sulle istituzioni locali e nazionali per la creazione di strumenti legislativi, educativi e tecnologici adeguati alle sfide del presente.

  • Le azioni – vorremmo preparare una campagna con delle azioni specifiche da lanciare in concomitanza con le mobilitazioni organizzate per il 21 marzo 2018, Giornata Mondiale contro il razzismo. Questo permetterebbe di ampliare la portata della mobilitazione, potenziando le azioni online e prolungandola nel tempo. Per costruire queste azioni immaginiamo una serie di workshop aperti ai soggetti interessati, che siano un’occasione di formazione di alto livello e insieme di progettazione partecipata.

  • Le sinergie – Conoscendo il settore di impegno e le competenze dell’associazione Trepuntozero, una collaborazione nella progettazione dei workshop e della campagna ci sembra uno strumento prezioso per massimizzare l’efficacia del progetto.


NOTE

G. Ziccardi, “Perché l’odio sembra più forte”. La Repubblica, 30 luglio 2017. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/07/30/perche-lodio-sembra-piu-forte46.html

Dati dal Rapporto 2017 dell’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo. www.paroleostili.it

Ad esempio, l’International Covenant on Civil and Political Rights (ICCPR), art. 19-20, o la Recommendation Nr. R 97(20) del Consiglio d’Europa.

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