Educazione e pace. Don Milani a 50 anni dalla morte

Angela Dogliotti

Si è concluso sabato 7 ottobre il ciclo di iniziative “Educazione e pace”, organizzato dal Centro Studi Sereno Regis, in collaborazione con la Fondazione Nocentini, il MIR-Movimento Nonviolento piemontese e il Convitto Nazionale Umberto I, nel cinquantesimo anniversario della morte di don Lorenzo Milani.

Sono state giornate molto intense e ricche di testimonianze, di esperienze e di riflessioni.

Martedì 3, al Polo del ‘900, alla presenza di un folto pubblico, è stato presentato il libro di Michele Gesualdi, Don Lorenzo Milani. L’esilio di Barbiana, (San Paolo, 2016), con la partecipazione della figlia di Michele, Sandra, che ha proiettato un commovente filmato d’epoca sulla scuola di Barbiana, girato a suo tempo dal prof. Agostino Ammannati, docente del Liceo Cicognini di Prato, collaboratore e amico di don Lorenzo. Ricche e profonde le relazioni di Marco Labbate e Leopoldo Grosso.

Venerdì 6 ottobre si sono svolti nella mattinata 4 laboratori nelle classi prime e seconde della Scuola Media Verga, sui temi del contrasto al bullismo, della trasformazione nonviolenta dei conflitti e del giornale scuola, con un’equipe di formatori e peer del Centro Studi Sereno Regis, con Carlo Bellisai, insegnante di Cagliari, autore del libro Non so come sia da voi, ma da noi è così ( infinito, 2017) e Andrea Schiavon, giornalista e autore di Don Milani. Parole per timidi e disobbedienti (add, 2017)

Nel pomeriggio, dopo il saluto del Rettore, professoressa Guglielmini, nell’Aula Magna del Convitto Nazionale Umberto I alcune classi degli Istituti Santorre di Santarosa e Grassi hanno animato, con competenza ed entusiasmo , con la tecnica del World Cafè , loro coetanei presenti in sala, attualizzando il messaggio di Lettera a una professoressa e di L’obbedienza non è più una virtù, alla luce di dati e problemi di oggi.

Alla sera, nella Sala Gabriella Poli del Centro Studi Sereno Regis, è stato messo in scena dagli studenti del Santorre di Santarosa coordinati da Ilaria Zomer e guidati nella regia da Federica Imasso e Davide Simonetti e nella sceneggiatura da Ferdinando De Blasio, un coinvolgente spettacolo teatrale liberamente ispirato a Il maestro, graphic novel di Fabrizio Silei e Simone Massi (Orecchio Acerbo, 2017) , con grande successo di pubblico. Al termine sono state proiettate immagini e testimonianze su don Milani.

Sabato mattina, al Convitto Nazionale Umberto I, si sono svolte tre tavole rotonde, ricche di spunti e di esperienze e coordinate da Paolo Candelari e Zaira Zafarana, sulle seguenti tematiche milaniane:

  1. Dare la parola, oggi (con interventi di Rocco De Paolis, Erika Atzori, Elisa Lupano e Gabriella Bordin, su esperienze di insegnamento, animazione e teatro con giovani e donne immigrati/e)
  2. Non collaborare con la violenza ( in collegamento con l’associazione The Children and Youth Center, che opera nel campo profughi di Shatila, in Libano; con Tommaso Panero di Operazione Colomba, presente in diversi scenari di conflitto e con Federica Dadone che ha lavorato in Nema Frontiera, nei Balcani)
  3. Imparare facendo (con Ilaria Zomer, del CSSR, sulle esperienze di peer education in diverse scuole torinesi; Anna Perazzone, sull ’”imparare facendo “ nelle scienze naturali nei corsi di Scienze della formazione per gli insegnanti della scuola primaria; Stefano Delprete, direttore editoriale di add, sulle risonanze che Lettera a una professoressa, nella riproposta di Andrea Schiavon, ha negli studenti di oggi, e con Elena Bonato sull’esperienza di Football3, in cui si propone a ragazzi e ragazze di diversa età e provenienza, il gioco del calcio in tre fasi e senza arbitro.

Sabato pomeriggio, infine, presso la sala didattica del Polo del ‘900, introdotta e coordinata da Marcella Filippa della Fondazione Nocentini, si è svolta l’ultima iniziativa: un convegno sull’attualità e inattualità del messaggio di don Milani. Sono intervenuti, con corpose e stimolanti relazioni, Claudio Ciancio (Università del Piemonte orientale) su quanto resta tuttora vivo del messaggio educativo milaniano e quanto è superato dalle attuali condizioni; Nicola Alberta, sindacalista Cisl, su cosa significa educare oggi alla cittadinanza e ai diritti e Norberto Patrignani (Politecnico), sugli elementi di innovazione e di criticità che l’infosfera, con i suoi nuovi linguaggi, presenta per i giovani di oggi e per la diffusione di una cultura di pace. Questi tre interventi si sono alternati ad alcune letture di brani di don MIlani, scelti da Massimiliano Fortuna e interpretati da Walter Cassani, tra i fondatori di Assemblea Teatro di Torino, e da Mariella Lazzarin e Elisa Campanella, impegnate nel servizio civile presso la Fondazione Nocentini.

Nel loro insieme queste diverse iniziative hanno coinvolto almeno 250 persone.

In un comunicato stampa di alcuni mesi fa, Francuccio e Michele Gesualdi, allievi della scuola di don Lorenzo, scrivevano: Quest’anno, in cui ricorre il cinquantesimo dalla sua morte, sentiamo il bisogno di esprimere quello che a nostro avviso è il modo giusto di avvicinarsi a don Lorenzo Milani rispettando il suo spirito. Crediamo che di fronte ad una persona che come lui ha lasciato un segno nella storia, l’unico atteggiamento corretto è capire cosa ha ancora di importante da dirci, per assumerci le nostre responsabilità. Ossia per chiederci come applicare nel nostro tempo la sua proposta intramontabile.

Abbiamo cercato di fare questo e di metterci anche noi su questa strada.

Voglio infine concludere ricordando che gli amici di Rivoli, che hanno organizzato tra fine settembre e inizio ottobre diverse iniziative in ricordo di don Milani, termineranno i loro appuntamenti giovedì 12 ottobre , alle 17, con l’ultima serata di approfondimento, su don Milani e la Chiesa, all’Oratorio della Stella, via Piol 44.

 

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