Giornata internazionale del rifugiato – 20 giugno

Politiche di morte della Fortezza Europa: 33.305 decessi documentati di rifugiati dal 1993. È tempo di cambiare!

Per segnalare la Giornata Internazionale del rifugiato, UNITED sta pubblicando una edizione aggiornata della sua Lista delle Morti e della sua mappa interattiva. Esortiamo la società civile a protestare contro le politiche della Fortezza Europa che portano alla morte troppe persone disperate che cercano un rifugio sicuro.

Quest’anno il Mediterraneo si è già preso 1650 vite. La rotta dalla Turchia alla Grecia è stata chiusa dopo l’’accordo di migrazione’ tra Turchia ed UE dello scorso anno e, di conseguenza, la rotta dalla Libia all’Italia è quasi l’unico modo rimasto ai migranti di raggiungere l’Europa. E’ anche la più lunga e la più pericolosa e lo diventa sempre più dato che i trafficanti stipano sempre più persone su barche più piccole e meno equipaggiate. Allo stesso tempo, il numero di minori non accompagnati che rischiano il viaggio si sta alzando. A causa del blocco della rotta balcanica, migliaia di migranti sono bloccati in Serbia, e non possono entrare nell’UE né tornare a casa. Come sfortunatamente ha mostrato ancora una volta l’inconcludente meeting dei ministri di asilo (per i richiedenti asilo) dell’EU del 9 Giugno in Lussemburgo, i rappresentanti UE sembrano incapaci di arrivare a un qualsiasi accordo sulla suddivisione del carico delle ondate migratorie tra le nazioni membro, con interessi nazionalistici che dominano le discussioni. Nel frattempo la migrazione continua, con le condizioni rischiose del mare che non sembrano togliere il coraggio ai migranti.

Sebbene molte persone muoiano nel Mar Mediterraneo e questo tenda ad attirare la maggior parte dell’attenzione, i rifugiati muoiono anche soffocati nei camion, congelati nelle stive degli aerei, attraversando fiumi e montagne, in incidenti stradali, folgorati sui treni o colpiti dalle guardie. Muoiono a causa delle condizioni disumane dei centri di detenzione e di mancanza di cure mediche, si suicidano per la disperazione o vengono uccisi dopo essere stati deportati di nuovo nella propria nazione. Gli sono negate la protezione delle autorità e il ricorso alla giustizia. Per quanto diverse possano sembrare, tutte queste morti sono il diretto risultato dei confini militarizzati, delle leggi sull’asilo, delle politiche di detenzione e deportazione. Sono queste le politiche di morte della fortezza Europa: l’agenda politica che mette la protezione dei confini europei davanti alla protezione delle vite della gente più disperata e vulnerabile del mondo. Questa è morte imposta dalla politica.

Svegliate chi fa la politica! E’ estremamente importante per i propositi della campagna aumentare la consapevolezza riguardo a questo problema in tutta l’Europa. Il principale obiettivo sono i media e il pubblico generale.

Dal 1993, UNITED documenta gli effetti di queste politiche di morte compilando una lista di migliaia di persone che sono morte nel tentativo di raggiungere l’Europa. Adesso, questa include 33.305 persone (certamente un numero inferiore al numero reale di vittime). Noi vi incoraggiamo a usare la lista nel vostro modo personale per raggiungere questo obiettivo, e per raggiungere i media in modo da dare alla lista la maggior attenzione possibile. Se farete così, per piacere inviateci una lista di quali media avete contattato. Mettetevi pure in contatto con noi in ogni momento, quando avrete notizie riguardo i rifugiati che sono morti a causa delle politiche europee. Nello specifico, le informazioni dai media locali e non inglesi sono molto apprezzate. L’aiuto delle organizzazioni nostre partner è essenziale sia per aiutarci a compilare la lista, sia a renderla visibile!

La Lista delle Morti UNITED è diventata uno strumento chiave per gli attivisti, artisti, ricercatori e giornalisti che si occupano dei diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Al momento, la lista può essere vista a Hollywood e a Milano grazie all’artista di Istanbul Banu Cennetoglu. All’inizio di quest’anno è stata inclusa nell’esposizione “Insecurities: Tracing Displacement and Shelter” (Insicurezze: Tracciando Percorsi e Rifugi) al Museo di Arte Moderna (MOMA) di New York, e precedentemente è stata usata in molti altri posti.

(La Lista delle Morti UNITED e altre pubblicazioni UNITED possono essere usate liberamente, tradotte e redistribuite, a patto che la fonte (www.unitedagainstracism.org) sia menzionata e una copia sia inviata al segretariato UNITED.)

Perché il 20 Giugno?

Per portare nuove prospettive (anche: nuovi argomenti) al dibattito e per sottolineare il problema dei diritti dei migranti e delle morti dei rifugiati, UNITED coordina una campagna annuale attorno a questa data dal 1996. Nel 2001, in seguito ad anni di pressione da parte dei grandi gruppi di campagne come UNITED, una Risoluzione speciale dell’Assemblea Generale dell’ONU fu adottata per dichiarare il 20 Giugno come Giornata Internazionale del Rifugiato. Siccome questa era già la Giornata Africana dei Rifugiati, la data fu scelta come espressione di solidarietà con l’Africa, che è il continente che ospita la maggior parte dei rifugiati.

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