Raccolta di prove dei crimini di guerra in Siria

David Crane

Il professore di diritto David Crane, notoriamente attivo nel perseguire i criminali di guerra, sta registrando dettagliatamente gli eventi in Siria per futuri procedimenti. L’ultimo rapporto proveniente dal suo Progetto sulla Responsabilità Siriana (SAP) ha uno sguardo ravvicinato alla città di Aleppo.

Il SAP all’Università di Syracuse non conosce la parola riposo. “È un lavoro “sette giorni su sette” dice il capo-progetto e professore di diritto David Crane. Il team del SAP aggiorna costantemente il suo vasto database e fornisce ogni trimestre rapporti ai suoi clienti, “quali sono le Nazioni Unite, l’Ufficio [USA] del Consigliere Legale, il Procuratore Capo della Corte Penale Internazionale, l’Alto Commissario per i Diritti Umani come pure vari paesi”, aggiunge.

Dal 2011 il SAP sta documentando i crimini di guerra e quelli contro l’umanità in Siria. “È un impegno neutrale. Non ci concentriamo sull’uno o l’altro fronte, stiamo costruendo un corpus documentale per procedere penalmente contro chiunque commetta questi crimini”, dice Crane. Tale corpus è inteso per procuratori nazionali o internazionali che in futuro decidano di portare un caso in tribunale

Crane è fiducioso che avverrà, potrebbe solo volerci un po’ più di tempo. È uno esperto.

In qualità di Procuratore capo fondatore del Tribunale Speciale per la Sierra Leone, Crane ha aiutato a spedire in prigione Charles Taylor. Ha creato il SAP come un’organizzazione basata su “le tecniche sperimentate e affermate in Africa Occidentale e le ha applicate alla guerra civile in Siria.”
Syria Deeply ha discusso con Crane riguardo l’ultima ricerca del SAP su Aleppo, le sue tecniche e il controllo di qualità e il suo punto di vista sulle possibilità di perseguire i crimini di guerra nel contesto della crisi siriana.

Syria Deeply: Nel vostro ultimo resoconto “Covered in Dust, Veiled by Shadow: The Siege and Destruction of Aleppo” (coperto dalla polvere, velato dall’ombra: assedio e distruzione di Aleppo) avete fornito una narrazione storica della città partendo dal 3° millennio a.C. per arrivare ai giorni nostri. Perché avete deciso di guardare così indietro?

D.Crane: Come ogni libro bianco, si tratta di informazioni rivolte a tutti, da chi non sa niente di Aleppo a chi è direttamente coinvolto e i vari casi intermedi. L’obiettivo è di informare, ad esempio, un decisore politico, un diplomatico o chiunque sia interessato ai crimini internazionali e permettere a chi non è per nulla informato di ottenere una conoscenza generale – a 360° gradi – sugli avvenimenti di Aleppo degli ultimi 6-7 mesi. Abbiamo voluto anche sensibilizzare riguardo l’importante contesto storico di Aleppo e la tragica distruzione di questa antica città.

Syria Deeply: Che metodologia e quali strumenti avete utilizzato, lei e il vostro team?

D.Crane: Lavoriamo al fianco di ricercatori, investigatori e analisti criminali. Abbiamo adottato le stesse tecniche, analisi e raccolte di dati che avevamo usato per oltre 6 anni, e questo da varie fonti. Abbiamo un’incredibile quantità di informazioni a disposizione immediata. Abbiamo quel che si dice materiale open-source, accessibile a tutti in rete, social media e quant’altro. Inoltre disponiamo di informazioni walk-in, in altre parole riceviamo regolarmente informatori su avvenimenti e situazioni che ritengono di nostra attenzione. Poi abbiamo metodologie clandestine; abbiamo sviluppato una rete informativa in Siria connessa con noi clandestinamente. Usiamo queste informazioni per costruire un corpus istruttorio o, se ci arriva una problematica particolare che necessita l’attenzione e presa di posizione internazionale, per creare libri bianchi. Come per l’attacco chimico [di Khan Sheikhorun], di cui abbiamo pubblicato la documentazione 14 giorni dopo l’attacco.

Syria Deeply: Come verificate l’attendibilità di tutte queste informazioni?

D.Crane: Ogni episodio che venga affermato, ogni caso risaputo o denunciato va verificato almeno una volta, se non due, prima di essere considerato tale. Ci guardiamo attorno, rintracciando altre fonti con altri mezzi, che siano open-source o walk-in o ricorrendo a fonti specifiche. I nostri informatori non si conoscono tra di loro, così che non si ripetano o ci forniscano la stessa notizia. Andiamo sul posto e verifichiamo se qualcosa è realmente accaduto.

Syria Deeply: Quali sono le scoperte chiave del rapporto su Aleppo?

D.Crane: È la continuazione di un incubo iniziato nel Marzo del 2011. Tutti i fronti hanno abbandonato qualsiasi forma di decenza convenzionale in quanto al rispetto per i civili secondo i principi del diritto umanitario internazionale, le cui violazioni diventano crimini di guerra o crimini contro l’umanità. Abbiamo visto di nuovo un uso illegale delle armi, programmato per causare sofferenza non necessaria. Abbiamo assistito ad assalti indiscriminati a civili, ad attacchi a luoghi protetti, come li chiamiamo in termini giuridici internazionali, quali ospedali, chiese e moschee. Con questo documento volevamo sottolineare l’orrore del microcosmo siriano in e per sé.

Syria Deeply: Che risultati sperate di ottenere con la pubblicazione del rapporto?

D.Crane: Il SAP e il programma ausiliario “I am Syria” mirano a mantenere la tematica siriana in discussione. La Siria è lentamente ma sicuramente passata in secondo piano rispetto all’ISIS passando alle pagine interne o sparendone del tutto. Come Syria Deeply, vogliamo essere sicuri che l’opinione pubblica non ignori questo terribile ciclo continuo – anzi ormai di soli 5’ – di notizie in cui ci troviamo.

Il libro bianco è disponibile su internet. Ovviamente, i personaggi di spicco l’hanno ricevuto rispondendovi molto positivamente. È rivolto anche agli studenti delle scuole superiori intorno al mondo. Contiamo più di 12mila insegnanti che usano settimanalmente il nostro programma di lezioni mediante la campagna “I am Syria”.

Dobbiamo far capire al mondo che abbiamo a che fare con una macchina da guerra industrializzata pressoché inaudita da dopo Saddam Hussein. Non si vedeva una tale organizzazione industrializzata del la repressione dai tempi della Germania Nazista.

Syria Deeply: Come Procuratore capo fondatore del Tribunale Speciale per la Sierra Leone, quali possibilità vede di perseguire i crimini di guerra nel contesto della crisi siriana?

D.Crane: Ora come ora non ci sono possibilità, la situazione geopolitica non può fare nulla. Non vedo nulla all’orizzonte per i prossimi 5 o 10 anni. In ogni caso, questo non dovrebbe dissuaderci dal continuare il nostro lavoro.

Il presidente Assad e i suoi aguzzini sanno chi siamo, sentono i nostri passi e un giorno gli busseremo alla porta. Non ci sono norme limitative per i crimini internazionali. Quindi, che Assad venga processato la prossima settimana o tra vent’anni, prima o poi verrà processato.

Ecco perché è così fondamentale avere a disposizione un dettagliato insieme di documenti probatori da presentare in tribunale, perché potrebbe non succedere per un po’.

Ho deposto Charles Taylor e l’ho incriminato, si è rivelato colpevole di associazione in e favoreggiamento di crimini di guerra e contro l’umanità, e della morte di oltre 1.2 milioni di esseri umani. Non ha mai pensato che ne sarebbe potuto essere ritenuto responsabile, adesso sta in prigione per il resto della sua vita. Il tempo non è il fulcro. Dobbiamo avere la pazienza, la perseveranza e il desiderio di continuare ad andare avanti. Lui sa che lo abbiamo in pugno, è solo questione di tempo. Quando ci sia un’opportunità geopolitica desidero che lui e tutti gli altri con la maggiore responsabilità per tutta questa tragedia ne debbano rendere conto.


Questa intervista è stata rivista per lunghezza e chiarezza editoriale


Published on May. 18, 2017, Syria Deeply
Titolo originale: Collecting Evidence of War Crimes in Syria
Traduzione di Federica Cataldi e Federico Piasco per il Centro Studi Sereno Regis

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