Può darci pace la scienza empirica?
Per alcune tra le migliori intuizioni scientifiche vedi Peter Atkins, Galileo’s Finger-The Ten Great Ideas of Science: evolution, DNA, energy, entropy, atoms, symmetry, quanta, cosmology, spacetime, arithmetics (Il dito di Galileo – Le dieci grandi idee della scienza: evoluzione, DNA, energia, entropia, atomi, simmetria, quanti, cosmologia, spaziotempo, aritmetica), Oxford University Press, 2003. Tutte occidentali nello spazio, e la maggior parte abbastanza recenti nel tempo. Qui potrebbe esserci una certa qual miopia spaziale e temporale in azione. Ma il libro è assolutamente consigliabile.
Il dito di Galileo indica due pilastri della scienza: la conoscenza scientifica deve basarsi sull’osservazione o la sperimentazione di fatti empirici; e la matematica è il linguaggio usato per esporre questa conoscenza scientifica.
Prima obiezione: soltanto il passato può produrre fatti empirici; il che limita quello che potrebbe essere o che dovrebbe essere a ciò che già è manifesto in alcuni fatti. Ma gli esseri umani sono in grado di trascendere il passato e creare fatti nuovi.
Seconda obiezione: le proposizioni matematiche sono “o vere o false” e non possono conciliare le contraddizioni di “né – né” oppure di “sia – sia”. Ma contraddizioni-incertezze possono stimolare soluzioni-chiarezza e possono anche essere fatti positivi in sé stessi, un bene per sé
C’è bellezza nella semplicità di molte formule matematiche. Tuttavia sovente esse non riflettono la natura reale bensì una natura ideale, semplificata (nessuna discordanza, e simili), ideata dentro la natura reale, complessa, caotica. Questo, e la semplicità matematica, si adattano reciprocamente e diventano “leggi”; anche solo bidimensionali, una “indipendente” e una “dipendente”, X, Y.
Per sopravvivere gli esseri umani semplificano, ma quello è pragmatismo. La matematica iterativa di Benoit Mandelbrot, erroneamente chiamata “teoria del caos”, ha portato ordine a una natura complessa, caotica, senza alcuna teoria.
Un interrogativo fondamentale è piuttosto la mancanza di attenzione alla variazione dei parametri. I CFC, clorofluorocarburi nei refrigeratori e nei contenitori spray di aerosol, sono innocui sulla superficie terrestre ma, alterati dalla più alta energia solare nella stratosfera, essi distruggono lo strato di ozono. Da qui, i medici esaminano in anticipo gli effetti della mancanza di peso (parametro g=0) sul corpo umano.
Generalmente una legge è valida solo in una categoria subordinata dello spazio-parametro, come “0°C, 760mm”. Le variazioni del parametro rendono le leggi multidimensionali? Sì, ma sappiamo noi in quale modo reagisce la natura a trovarsi nella camicia di forza di una legge? Se lo sapessimo, ciò sarebbe un’ulteriore legge. Meglio dubitare a questo proposito.
Come reagisce la natura umana all’essere prevedibile? Alcuni accettano, “sono così”. Altri dicono “glielo proverò” e dimostrano che le “leggi” sono infondate. Un parametro chiave è la cognizione delle “leggi”; esse devono essere conosciute per essere confutate. Un motivo per cui le agenzie di spionaggio tengono segreta la maggior parte di quanto scoprono e del perché coloro che sono spiati vogliono vedere i loro schedari (Norvegia: “mappa mi”).
Come reagiscono i gruppi umani, le categorie umane, all’essere resi prevedibili? Le leggi negative sono percepite come pregiudizievoli, pre-giudizio; le positive come fatti. Se nessun fatto nuovo sconfessa il pregiudizio, questo diventa una legge convalidata, un verdetto. I gruppi convalidano i pregiudizi a loro proprio, considerevole, rischio.
Come funziona tutto questo nelle scienze sociali in genere, e nelle scienze umane?
Le scienze sociali documentano un enorme numero di fatti a livello micro-meso-macro-mega. Le più ideografiche scienze sociali, storia e antropologia operano con “molto a proposito di poco”; le più nomotetiche (economia, sociologia, politologia, relazioni internazionali) con leggi “poco a proposito di molto”.
Prendete il titolo dell’articolo. Trovate le condizioni {C}–variabili e valori del parametro–, una serie di caratteristiche della pace {P}, e provate {C}–>{P}. Ma i parametri sono molti e cambiano. Una velocità massima di 20 km/h era idonea per piccoli stati e per grandi confederazioni; le velocità di oggigiorno sono idonee per regioni-sovrastati-comunità. Seguendo logiche differenti, le leggi del passato possono essere oggi senza senso.
Più si vuole forte {P}, più ricerca è necessaria per {C}. Mantieni {P} e crea un {C*} aperto, con {P}–>{C*}, “–>” a significare “indica quale ipotesi che deve essere confermata”, non una legge. {P} indirizza la ricerca così che {C*} può contenere nuovi fatti fino a che “si osserva dato {C*} ottenuto {P}”, e non si osserva il suo contrario . E’ reso scientifico dalla concomitanza delle due osservazioni.
Il punto fondamentale è se vogliamo {P} con determinazione sufficientemente forte, tanto forte quanto quella che abbiamo avuto per ottenere agi materiali e salute, e ottenerli per molte, veramente molte persone.
Le scienze umane indicano un enorme numero di norme a livello micro-meso-macro-mega, quali spiegazioni sull’uso corretto della lingua, su come fare prosa, poesia, libri, arti in genere: “critica”. La filosofia ne fa parte quanto a spiegazioni su come pensare correttamente; ma la storia è una scienza sociale e la geografia una scienza sociale e naturale. Invero la giurisprudenza qui appartiene, come se fosse un ramo che è più grosso dell’albero.
Non ha limiti la ricerca dell’uomo per dare un senso alle cose, e il Genio del 17° Secolo ha condizionato i successivi quattro secoli. Esempi:
- Galileo Galilei (1564-1642): I due massimi sistemi del mondo, 1630
- René Descartes (1596-1650): Discours de la Méthode, 1637
- Isaac Newton (1642-1729): Principia: Mathematics-Natural Philosophy, 1687
Il metodo di Descartes consisteva in “fatti derivanti dal suddividere la realtà in parti più piccole”; quello di Newton in “equilibri matematici che spiegano molti fatti diversi”. Considerare la natura priva di cognizione e gli esseri umani provvisti di cognizione per comprendere la natura quale oggetto; l’epistemologia taoista che nega gli equilibri era a loro sconosciuta.
Non conosce limiti neppure il plauso che l’Occidente si concede per questo atteggiamento [i]; ma si mormora che non tutto vada bene nella Casa della Scienza [ii].
Cresce la normativa-prescrittiva, che usa come strumento la descrittiva-predittiva. Di questo trattano l’ingegneria e l’architettura. Ci troviamo in una situazione di incertezza, impegnativa, che ci fa sentire a disagio. E’ passato il tempo in cui avremmo dovuto andare oltre il 17° DC.
Esiste alla base un parametro fondamentale? Se c’è, è la tecnologia. Giustamente Marx vide nei mezzi di produzione dei modi per modellare l’organizzazione sociale; ma sbagliò nel presumere che le relazioni fossero a senso unico. L’epistemologia buddista insiste sulla simmetria. Iniziamo con il più orizzontale e pacifico modo che desideriamo, sviluppiamo mezzi come una radio gestita dalla società civile, con programmi che prevedono la partecipazione degli ascoltatori, invece di una TV verticale a direzione unica gestita dallo stato-capitale. Iniziamo a risolvere i conflitti e a guarire i traumi tramite relazioni dirette micro-meso attraverso i confini piuttosto che ricercare una “pace” verticale tramite macro stati pronti a sacrificare i propri cittadini.
E diamoci l’economia che desideriamo piuttosto che contabili a scimmiottare Galileo. Padroni a Casa nostra, sempre a migliorare la democrazia e i diritti umani.
NOTE:
[i]. Esempi: A.C Grayling, The Age of Genius: The Seventeenth Century and the Birth of the Modern Mind (L’Età del Genio, il diciassettesimo secolo e la nascita del pensiero moderno) Bloomsbury 2016, che segnala molto più numerosi geni dei tre qui mezionati; Steven Weinberg, To Explain the World: The Discovery of Modern Science (Interpretare il Mondo, la scoperta della scienza moderna), Harper 2016; Anthony Gottlieb The Dream of Enlightenment: The Rise of Modern Philosophy (Il Sogno dell’Illuminismo: l’ascesa della filosofia moderna), Liveright 2016.
[ii]. Esempi: Eugene P. Wigner, “On Some of Physics’ Problems”, Main Currents in Modern Thought Gen-Feb 1972 (“Su alcuni problemi della fisica”, Le principali correnti nel pensiero moderno), ne menziona quattro. Due sociali, il problema della comunicazione tra una branca della fisica e l’altra, e “qual è lo scopo dello studio della fisica o delle scienze naturali?” Per divertimento? Per migliorare la vita degli esseri umani, con l’energia nucleare magari, ma anche con le bombe? Due sono interni alla fisica: Cosmologia, Il Problema dell’Inizio, del tipo “qual era lo stato dell’universo prima del big bang”, ed Epistemologia, Il Ruolo dell’Osservatore, “può produrre sul sistema risultati diversi e si possono prevedere soltanto le probabilità dei vari risultati (la specialità dell’autore). Un problema non così fondamentale, “come possiamo stabilire se una teoria è conforme alla realtà se non può essere convalidata sperimentalmente”, fu dichiarato da due astrofisici, Adam Frank e Marcelo Geiser in “Una crisi ai margini della fisica”, NYT 9 giu 2015. Perché dovrebbe? Perché non la sola osservazione? O per simulazione?
#476 – Johan Galtung – 10 Aprile 2017
Titolo originale: Can Empirical Science Give Us Peace?
Traduzione di Franco Lovisolo per il Centro Studi Sereno Regis
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