Napoli città di Pace e di Giustizia

Gianmarco Pisa

Una notizia, piuttosto confortante se consideriamo il quadro generale, relativa all’approvazione, avvenuta nel Consiglio Comunale del 20 marzo, della delibera con la quale si riconosce, in via istituzionale, alla Città di Napoli, la qualifica di “Città di Pace e di Giustizia”, integrando lo Statuto della Città di Napoli, al suo art. 3, con il seguente comma:

Il Comune riconosce alla Città di Napoli il ruolo di Città di Pace, a vocazione mediterranea e solidaristica, rispettosa dei diritti fondamentali di ciascuno, convinta che il disarmo, lo sviluppo umano e la cooperazione internazionale sono indispensabili per il rispetto dei principi della giustizia sociale e della interdipendenza e indivisibilità di tutti i diritti umani: economici, sociali, civili, politici, culturali.

Quest’ultimo, emendato nel senso di assegnare alla città la qualifica di “Città di Pace e di Giustizia”, come riportato sopra, è stato approvato con 27 favorevoli, 4 astenuti e nessun contrario. Lo stesso sindaco, in una successiva dichiarazione, ha confermato il carattere di “Napoli città di pace declinata nel senso di città di giustizia, dei diritti” aggiungendo che “al di là dei sindaci che passano, questo messaggio resterà scolpito nello statuto. Come “capitale del mediterraneo”, come città che intende costruire ponti e non muri, è un messaggio forte”. Inoltre, “siamo stati, siamo e saremo sempre per la nonviolenza fisica, morale, psicologica, istituzionale, e sempre solidali con le persone vittime di violenza, senza legarla alla contingenza del momento”.

È importante, inoltre, il fatto che nelle motivazioni, recuperando il testo della delibera originaria, non approvata nella precedente consiliatura, il Comune di Napoli rivendichi “il proprio contributo per il riconoscimento del diritto umano alla pace, in particolare in quei territori martoriati da violenti conflitti ormai da decenni, mettendo in campo azioni concrete mirate a sostenere i popoli coinvolti nelle guerre, cercando di alleviare le sofferenze delle vittime innocenti dei conflitti”; segnali inoltre, in delibera, il proprio impegno, con riferimento specifico a tre ambiti di intervento:

la “questione medio-orientale, mirando soprattutto alla affermazione dei diritti umani ed alla pace, con numerosi viaggi in Palestina e iniziative mirate a sempre più strette relazioni istituzionali con l’Autorità Nazionale Palestinese […]”;

la “comunità siriana di Kobane, vittima delle forze dittatoriali dell’Isis, con la sottoscrizione di un documento condiviso di amicizia tra il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris e il copresidente del cantone di Kobane […]”;

la “questione dei diritti umani in Mauritania, sia con l’adesione alla campagna di sensibilizzazione sui diritti umani nel Mediterraneo, denominata Io sostegno Mohamed Ould M’Kheitir, sia sostenendo campagne di informazione e di sensibilizzazione sulla tragica situazione della schiavitù in Mauritania e sulla inquietante minaccia che grava sulla libertà e sulla vita di Biram dah Ould Abeid, e di attivisti e attiviste di IRA Mauritania” […];

e confermi infine il punto di principio in base al quale “i valori di solidarietà e giustizia tra i popoli […] altro non sono che strumenti privilegiati di risoluzione delle controversie”, nonché la propria partecipazione “alle diverse iniziative internazionali per il riconoscimento del diritto umano alla pace”.

Insomma, un atto importante, sicuramente di valenza simbolica, ma anche significativo, nel senso di indicare una propensione alla pace, alla cooperazione e alla convivenza e nel proporsi di consolidare un impegno per la pace, contro la guerra, nel senso della solidarietà e della cooperazione internazionale. A maggior ragione diventerà adesso importante chiedere comportamenti coerenti con lo statuto democratico della città, ogni qual volta saranno a tema le questioni della lotta per la pace e contro la guerra.

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