La Rete Ebrei Contro l’Occupazione (ECO) aderisce alla Campagna Stop Technion
di seguito riportiamo il comunicato con cui la Rete-ECO aderisce ufficialmente alla Campagna italiana per la revoca degli accordi con il Technion.
L’Associazione Ebrei Contro l’Occupazione (ECO) di cui fanno parte alcuni accademici, ha aderito all’appello firmato da oltre 300 accademici italiani, che invitano a non collaborare con il Technion di Haifa, una Università Israeliana che ha collaborato e collabora con il governo di Israele alla produzione e messa a punto di armi e sistemi d’arma che vengono poi usati per la repressione del popolo palestinese, nei Territori Palestinesi Occupati ed a Gaza.. In particolare, l’attività di ricerca del Technion per lo sviluppo di armi sofisticate è servita recentemente per la criminale aggressione a Gaza, che ha portato al massacro di oltre 2200 palestinesi, in gran maggioranza civili, inclusi molti bambini, ed a disastrosi danni alle attrezzature civili ed alle abitazioni della Striscia.
Riteniamo che la solidarietà scientifica tra studiosi non debba applicarsi a istituzioni che, anche se di carattere scientifico, perseguono una ricerca finalizzata ad applicazioni belliche, tanto più in un contesto totalmente illegale, con piena consapevolezza ed accordo sul come queste armi vengono poi impiegate. La non collaborazione si applica al Technion ed altre istituzioni scientifiche che non distinguano la ricerca dalle sue applicazioni belliche. Non si applica invece ai rapporti di ricerca con singoli studiosi, purché questi non siano parte di progetti destinati all’oppressione ed all’aggressione.
ECO giudica illegittime le pratiche dei governi italiani che hanno messo in atto le attuali collaborazioni militari con Israele, e giudica severamente come immorali le attività di quegli universitari e ricercatori italiani che prestano la loro opera in appoggio a tali attività.
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