Il riscaldamento climatico in giro per il mondo | a cura di Elena Camino


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Il più caldo Aprile mai registrato: cresce l’emergenza climatica1

Questo Aprile è stato il mese più caldo, e il settimo mese consecutivo a superare le temperature medie globali. La NASA informa che il 2016 si sta avviando a conquistare il record di anno più caldo mai registrato, da quando si prendono misure sistematiche della temperatura atmosferica.

Non solo: anche il ‘salto’ di temperatura media è il maggiore rispetto al passato. In una intervista al Guardian qualche giorno fa il direttore dell’ ARC Center of Excellence for Climate System Science (Università di South Wales in Australia) ha puntato l’attenzione sulla velocità con cui si stanno verificando i cambiamenti. Ed ha aggiunto: “Gli scienziati che studiano il clima hanno espresso le loro preoccupazioni da molto tempo, almeno dal 1980. E le cose sono diventate terribilmente chiare dal 2000. Quindi, perché sorprendersi?

In Febbraio, quando ebbe inizio questo andamento record delle temperature, gli scienziati parlarono di ‘emergenza climatica’. I dati più recenti, di queste ultime settimane, sono resi disponibili proprio mentre i leaders mondiali si riuniscono a Bonn, in Germania, per cercare di concretizzare gli accordi presi a Parigi per rallentare le emissioni dei gas a effetto serra.

Gli studiosi sono ormai dubbiosi sulle possibilità di arrestare un cambiamento climatico che sembra irreparabile.


La concentrazione di diossido di carbonio sta raggiungendo il punto di non ritorno.2

Il mondo si sta precipitando verso un’era in cui la concentrazione atmosferica di CO2 non scenderà più al di sotto di 400 parti per milione (ppm): così risulta dai dati registrati in due importanti stazioni di misurazione. Una di queste stazioni meteorologiche si trova a Cape Grim, in Australia: nell’emisfero Sud (dove si trova questa stazione) il valore della CO2 non subisce oscillazioni nel corso dell’anno quindi, raggiunto il valore di 400, continuerà a crescere. L’altra stazione meteorologica di riferimento si trova nell’emisfero Nord, a Mauna Loa (Hawaii). Qui si registra un’oscillazione annuale del diossido di carbonio, dovuto alla presenza di grandi estensioni di vegetazione che ogni anno, grazie alla loro attività di fotosintesi, catturano una piccola parte di CO2 , riducendo un po’ la concentrazione totale. Fino al 2015 la concentrazione di CO2 scendeva ogni anno al di sotto della soglia di 400 ppm: dal 2016 questo non succederà più.

Stiamo entrando in un territorio inesplorato,” ha affermato James Butler, responsabile dei monitoraggi oceanografici ed atmosferici dell’Amministrazione USA.

Le crescenti concentrazioni di CO2 sono il sintomo di una situazione che sta andando fuori controllo in tutto il mondo. Il 2016 è stato un anno record per le temperature degli oceani, con la conseguenza di aver ucciso gli organismi delle barriere coralline e devastato la Grande Barriera Corallina in Australia.

CO2 e correnti oceaniche3

Mentre la CO2 registrata all’osservatorio di Mauna Loa si avvicina al suo picco annuale, nelle scorse settimane sono state registrate singole misure vicine a 410 pmm. Si pensa che ciò sia dovuto in parte all’influenza di El Niño, un fenomeno periodico e transitorio di riscaldamento dell’Oceano Centro-Meridionale e Orientale, che quest’anno è stato eccezionalmente intenso.

El Niño si manifesta nel periodo natalizio, a intervalli variabili tra 3 e 7 anni. Oltre a modificare la circolazione oceanica, porta intense precipitazioni e tornado sull’America centro-meridionale, violenti uragani sull’intero Pacifico meridionale e in Australia settentrionale, e determina periodi di siccità in Africa centro-occidentale fino all’Indonesia: questo significa più incendi spontanei e più CO2 emessa in atmosfera.

L’India segnala la più alta temperatura mai registrata, mentre la siccità porta disperazione4

Pochi giorni fa, a maggio 2016, nella città di Phalodi in Rajasthan è stata registrata la temperatura di 51°C, ed è stato superato il record precedente (50,6°C nel 1956).

BP Yadav, un direttore del dipartimento di meteorologia, osserva che – mentre temperature intorno ai 40°C sono abbastanza comuni nel Nord dell’India nei mesi di maggio e giugno – arrivare a 50 gradi è davvero straordinario.

Murari Lal Thanvi, un abitante di Phalodi, intervistato dalla BBC, ha dichiarato di aver fatto fatica a stare fuori casa: persino il suo telefono cellulare si è bloccato mentre cercava di fare alcune foto.

L’ufficio meteorologico ha trasmesso un allarme per “intensa onda di calore” in gran parte degli Stati settentrionali e occidentali dell’India per un intero week-end. Si calcola che finora almeno 370 persone siano morte per il caldo. E la temperatura non accenna a scendere. Alcuni studiosi attribuiscono questa situazione anomala al cambiamento climatico globale: dal 2001 infatti nell’India del Nord – soprattutto in Rajasthan – si registra un andamento crescente della temperatura. Questa situazione ha causato una grave riduzione della disponibilità di acqua in molte regioni centrali e occidentali: si sono verificate numerose proteste, e il governo ha dovuto razionare l’acqua e presidiare i serbatoi di riserva con guardie armate.

Nel frattempo una siccità prolungata che si accompagna all’onda di calore fa appassire le colture nei campo, e porta i contadini alla disperazione. Sette Stati hanno dichiarato lo stato di

calamità.

 Trasferire i primi ‘rifugiati climatici’ degli Stati Uniti 5

Ogni giorno, quando al mattino presto Joann Bourg esce di casa – un edificio malandato che i suoi genitori avevano costruito su un terreno di proprietà del nonno – è preoccupata perché teme che il ponte che collega l’area in cui vive alla terraferma della Luisiana sia di nuovo allagato, così perderebbe di nuovo un giorno di lavoro.

La signora Bourg fa la custode in un negozio di articoli sportivi in città, ma vive con le sorelle e la madre di 82 anni in una zona nel sud-est della Luisiana, in cui si erano stabiliti, molte generazioni fa , i suoi antenati, membri delle tribù di Nativi Americani. Questa terra sta morendo, annegando nel sale e sprofondando nel mare, e lei è ormai pronta ad andarsene.

In gennaio il Dipartimento di Housing and Urban Development degli Stati Uniti ha annunciato lo stanziamento di un miliardo di $ per aiutare alcune comunità ad adattarsi al cambiamento climatico: costruire dighe e argini, installare sistemi di drenaggio.

Uno degli stanziamenti – 48 milioni di $ per l’Isola di Jean Charles – è qualcosa di nuovo: è la prima destinazione di fondi federali per spostare una intera comunità. I problemi e i dilemmi che occorre affrontare in questo singolo caso sono la premessa di quanto si dovrà affrontare – su scala ben più grande – nei prossimi anni in tutto il mondo.

Per più di cento anni gli Indiani Nativi Americani che vivevano nell’Isola di Jean Charles hanno pescato, cacciato, coltivato banane e pesche. Ma dagli anni ’50 la terra è stata gradualmente portata via dall’acqua: prima i canali tracciati dalle imprese per il legname e dalle imprese petrolifere, poi decenni di inondazioni e tempeste… ora l’innalzamento del livello del mare causato dalla fusione del ghiaccio polare costringe gli abitanti ad abbandonare il loro territorio, anche se molti non vorrebbero lasciare l’isola dove sono vissuti gli antenati, e dove c’è il loro cimitero.

Secondo le stime fatte da istituzioni internazionali, entro il 2050 le persone che dovranno abbandonare le loro case e le loro terre saranno tra 50 e 200 milioni, per lo più contadini poveri e pescatori.


Traduzioni e sintesi di Elena Camino per il Centro Studi Sereno Regis


Note

1 April 2016 Hottest On Record As ‘Climate Emergency’ Grows By Nadia Prupis 17 May, 2016 http://www.countercurrents.org/prupis170516.htm

2 World’s carbon dioxide concentration teetering on the point of no return Future in which global concentration of CO2 is permanently above 400 parts per million loom

http://www.theguardian.com/environment/2016/may/11/worlds-carbon-dioxide-concentration-teetering-on-the-point-of-no-return

3 J CO2 Nears Peak: Are We Permanently Above 400 PPM? Andrea Thompson

http://www.climatecentral.org/news/co2-are-we-permanently-above-400-ppm-20351

4 India Records Highest Temperature Ever As Drought Drives Despair

http://www.countercurrents.org/cc210516.htm

5 Resettling the First American Climate Refugees’ By CORAL DAVENPORT and CAMPBELL ROBERTSONMAY 2, http://www.nytimes.com/2016/05/03/us/resettling-the-first-american-climate-refugees.html?_r=0

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