M’illumino di meno!


copertina-millumino-20162Eccoci, ci siamo di nuovo… M’illumino di meno è arrivata anche quest’anno, per la dodicesima edizione.

E per la dodicesima volta andrò a casa verso le 17, interrompendo ogni cosa che stia facendo, spegnerò ogni luce, staccherò ogni elettrodomestico (compreso il frigorifero, che può benissimo stare un’ora senza elettricità! Anzi io lo stacco anche ogni notte, e quando lo riattacco la mattina successiva dentro è ancora freddissimo!)

Lascerò invece collegata la radio, per seguire la trasmissione che su Rai2 ha dato l’avvio a questa intelligente iniziativa.

Ogni anno, per un’ora si chiede a privati, pubbliche amministrazione, Comuni e città, di spegnere le luci (appunto, «illuminarsi di meno»). No, dico: un’ora al giorno in un anno!!! Non ditemi che non si può, non ditemi che non potete organizzarvi un attimo per riuscire a stare un’ora senza la luce una volta all’anno!

Ecco anche perché ne scrivo nella «newsletter» che avete sotto gli occhi. Così abbiamo molti giorni per organizzarci, per non prendere impegni in quella data, per comprare eventualmente delle candele (ma l’ideale è proprio stare al buio, anche per provare; è bello che per un’ora tutto si fermi e voi stiate lì, a casa vostra, al buio, senza far nulla se non ascoltare la trasmissione che vi racconta lo spegnimento della torre di Pisa, della Mole di Torino, delle fontane di Roma, giù giù fino a Palermo; e le molte iniziative di gruppi, associazioni, scuole, Municipi e singoli cittadini aderenti).

Comunque, per scrivere questa «Pillola» ho visitato il sito relativo, e così ho trovato questo elenco di «buone pratiche», che riporto pari-pari, compreso il colore ufficiale della «campagna», il rosso-energia (cercare «caterpillar» in Internet).

Il decalogo di M’illumino di Meno

1. spegnere le luci quando non servono?

2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici?

3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria?

4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola?

5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre?

6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria?

7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne?

8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni?

9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni?

10. utilizzare l’automobile il meno possibile, condividerla con chi fa lo stesso tragitto. Utilizzare la bicicletta per gli spostamenti in città

Sì, vabbè… questo mi sembra proprio il «minimo sindacale» (il sindacato del Pianeta Terra)!!! Tutte queste cose vanno fatte tutto l’anno, ogni anno, inverno dopo inverno, estate dopo estate, continuamente. E mi sembra, ripeto, il minimo.

Così, non contenta, ho curiosato ancora un po’ nel sito di Caterpillar (quello dovete cercare se siete curiosi/e pure voi) e ho trovato il «Calendario dell’avvento sostenibile», in cui l’«avvento» si riferisce ovviamente all’avvento dell’iniziativa M’illumino di meno, e dura quindi i pochi giorni che ci separano dal 19 febbraio; ma quello sì mi è sembrato più interessante, con suggerimenti un po’ più «estremi» che ci fanno pensare un po’ di più:

Spegni il forno o i fornelli

qualche minuto prima del

termine della cottura e

lascia che il calore

residuo completi l’opera.

Questo già lo faccio da anni, e anzi, aggiungo anche di incappucciare la pentola con un grosso «copriteiera», così il fornello si può spegnere ancora prima!

Verifica la temperatura

dell’acqua. È inutile tenere

il termostato del boiler oltre

i 60°C. Lo stesso vale anche

per l’acqua necessaria al

riscaldamento.

Se quando facciamo la doccia dobbiamo miscelare l’acqua calda con quella fredda, vuol dire che l’abbiamo fatta scaldare troppo. Facile da capire, no? Se è così, accediamo al termostato del boiler o della caldaia e regoliamolo. Ora. E poi regoliamolo di nuovo quando la temperatura esterna si sarà alzata, e ancora quando si sarà alzata di più, e poi ri-regoliamolo quando ricomincerà l’autunno e poi di nuovo in inverno e di nuovo a inverno inoltrato… e d’estate laviamo i piatti con l’acqua fredda, e i capelli con l’acqua appena tiepida… e se abbiamo bisogno di acqua molto calda scaldiamola sul fornello!

Evita di tenere un notebook

continuamente collegato

alla rete elettrica. Assorbirà

inutilmente energia,

riducendo la vita delle

batterie.

Non so se un personal computer portatile sia un notebook, ma so che da sempre stacco la spina dalla presa non appena finisco di scrivere con il computer, e lo stacco sempre, anche se solo per un’ora di pausa. Proprio non sopporto l’idea di usare l’energia elettrica per fare… niente, nemmeno perché dopo è più comodo ricominciare a lavorare! Il gioco non vale la candela, anzi l’energia!

Evita di tenere continuamente

in tensione il cellulare e attiva

WiFi, Bluetooth e 3G solo

all’occorrenza. Questi moduli

consumano energia anche

quando non sono utilizzati.

Io, come forse sanno tutti coloro che leggono queste «Pillole», non ho e non voglio avere un cellulare. E mi basterebbe sapere che consuma energia anche quando non lo utilizzo per farmi passare la voglia di averlo. O almeno mi spingerebbe a spegnerlo (non silenziarlo, spegnerlo o meglio togliere la batteria) quando so che non lo userò di sicuro: quando dormo, quando vado al cinema (o a teatro, o a un museo, di qualunque tipo sia), quando vado a trovare amici a casa loro, quando amici vengono a trovarmi a casa mia, quando vado a lezione di yoga, o a farmi fare un massaggio, o a fare una sauna, o in piscina, o a un funerale, o in treno (quando l’usarlo fa più male del normale), o a una conferenza… vado avanti? No, perché in tutte le situazioni che ho elencato ho sentito un cellulare squillare. Il che significa che sono la sola a pensare che non bisognerebbe avere il cellulare con sé in quelle situazioni. Questo mi rende molto triste, perché c’era una volta l’educazione che suggeriva di non rispondere nemmeno al telefono fisso di casa se c’erano ospiti. Bello eh? Già… poi parliamo dell’ascolto vero dello stare insieme davvero, del rispetto vero. Be’ non so voi, ma se vado a vedere un film è per rispetto al regista (e agli altri spettatori) che taccio, sto attenta, non interrompo la visione così come non si interrompe la pellicola, proprio come, se sono con qualcuno, cerco di non interrompere ciò che stiamo facendo.

Ecco, anche, a che cosa serve M’illumino di meno! Commentando i consigli dell’iniziativa guarda un po’ che cosa viene fuori?

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