Fondamentalismo – Estremismo – Violenza Religiosi

Johan Galtung

Per navigare in queste difficili acque concettuali ci servono alcune norme. Ecco tre suggerimenti (la violenza può essere diretta – come talvolta prescritto dalle religioni abramitiche – o strutturale come con l’hinduismo): ancorare il “fondamentalismo religioso” nelle scritture religiose prese alla lettera secondo i fondamentalisti, non in quanto “interpretate”; ancorare l’“estremismo” all’azione violenta, verbale o fisica; ancorare l’“estremismo religioso” all’azione violenta giustificata-legittimata da scritture religiose, da parte di fondamentalisti o meno.

Il fondamentalismo ha a che fare con la fede interiore, un credo. L’estremismo ha a che fare con la violenza esteriore contro l’Altro e contro di Sé (come il flagellarsi per essere un peccatore). Li si tenga separati; e cautela.

Si può avere fondamentalismo senza estremismo. Il fondamentalista può credere molto, aldilà delle credenze altrui, eppure non sconfinare nella violenza. Si può dire: si lasci far così; non è scontato che i fondamentalisti siano più violenti che i non-fondamentalisti.

Si può avere estremismo senza fondamentalismo. La gran parte delle persone che fanno violenza non credono in alcunché, oltre al “fare il proprio lavoro”.

Ci sono due criteri per l’”estremismo religioso”: la violenza e la legittimazione religiosa; la quale può essere fondamentalista o meno; potrebbe essere anche citazioni ben note delle Scritture. Si potrebbe perfino supporre che per un fondamentalista possa bastare la fede.

La combinazione nell’“estremismo religioso” è maligna se implica che la violenza sarà sostenuta da forze divine e/o che il non essere violenti incorrerà nella loro ira. Probabilmente una categoria in declino.

La secolarizzazione odierna, il mondo “illuminato” ci ha recato statalismo, nazionalismo, e la loro combinazione; fondamentalisti ed estremisti laici, e la loro combinazione. Che hanno dato al mondo altra violenza per la vittoria per una qualunque causa si prospetti al di fuori delle religioni. Ma con una razionalità che può aprirsi alla soluzione dei conflitti sottostanti.

Che ne è delle “religioni mondiali” tradizionali in questa prospettiva? Le tre abramitiche e l’hinduismo con forze divine; e il buddhismo, il taoismo-confucianismo e lo shintoismo senza? Dove troviamo un estremismo religioso come definito qui sopra, e dove no? Ovviamente, un po’ ovunque, nulla da qualche parte, ma in linea generale?

Il giudaismo ha estremismo religioso in quanto diritto-dovere di conquistare e difendere la Sacra Terra Promessa (Genesi 15:18, ira divina nel Deuteronomio, violenza strutturale in Isaia 2:1-4).

Il cristianesimo ha estremismo religioso incorporato in quanto violenza contro i non-credenti (Luca 19:26) – quindi anche per diffondere il cristianesimo – ma ha norme contro la vendetta (porgere l’altra guancia).

L’islam ha norme contro la propria diffusione mediante la spada, ma usa violenza contro gli infedeli, particolarmente contro gli apostati, e usa violenza per un “castigo con moderazione”.

Riassumendo: l’estremismo religioso giudaico è territoriale, quello cristiano è missionario, quello islamico è punitivo. Insomma: ex occidente bellum.

L’hinduismo ha una violenza strutturale interna incorporata nel sistema di caste, con una storia di violenza diretta per instaurarlo e mantenerlo. La nonviolenza verso le vacche serve da apertura alla nonviolenza in generale.

Il buddhismo ha violenza in testi oscuri ma generalmente prescrive la nonviolenza. Se i buddhisti sono violenti (Sri Lanka, Myanmar, Thailandia) non è in quanto buddhisti, ma come difensori di uno stato con il buddhismo.

Il taoismo è ambiguo: ogni holon (=insieme) umano ha forze-controforze, non necessariamente violente; ma uno yin o uno yang in ascesa può essere “aiutato”.

Il confucianismo deplora la violenza di un “cattivo” imperatore”, ma è violenza strutturale feudale, con diritti e doveri sia in alto sia in basso. Lo scintoismo è pacifico, ma lo scintoismo di stato fu una costruzione ispirata dalle religioni di stato cristiane a giustificazione della violenza esterna guerresca sotto la dea del Sole Amaterasu-o-mikami e i suoi discendenti, gli Imperatori.

Conclusione: non abbastanza valida da dichiarare ex oriente pax.

E per quanto riguarda le controparti secolari delle religioni, le ideologie, gli ismi? Sostenute dalle forze umane della razionalità e della compassione, e dalle forze sociali trasversali alle linee di faglia nazionali interne e globali di natura-genere-generazione-razza-classa-nazione-territorio. Le religioni le considerano come parti dell’ordine divino; la laicità le considera mutevoli, nel male (schiavitù, colonialismo, guerra), nel bene (diritti umani, l’articolo 28).

L’illuminismo sopraggiunse con la crescita capitalista contro la natura e le classi lavoratrici; con il governo degli Uomini, d’età media/avanzata, Bianchi; la classe con una mobilità determinata dalla concorrenza; il nazionalismo e lo statalismo. Emersero gli ismi, dualisti-manichei come Dio contro Satana, che promettevano il paradiso o l’inferno, e mettevano in lizza il Sé – buono – contro l’Altro – male, con meccanismi per la scelta di vincitori-perdenti.

La Natura si difende, magari adesso pure vincendo. Donne, giovani e vecchi, non-bianchi lottano in modo nonviolento per la parità. Non essendo più disponibili Paradiso e Inferno nell’Aldilà, i partiti politici combattono per remunerazioni da alta borghesia = paradiso derivanti dalla crescita capitalista contro la povertà-miseria = inferno; significative solo se la disuguaglianza prevale sulla distribuzione. Nazionalismo e statalismo lottano per la parità e la dominanza, perfino globalmente; con il meccanismo della guerra da parte militare e del negoziato da parte diplomatica.

Fondamentalismo laico vuol dire forte attaccamento ad un versante di una linea di faglia considerato fondamentale: risolta tale problematica (di genere, razza, classe, nazione, stato), le altre seguiranno automaticamente!

L’estremismo laico, fondamentalista o meno, usa violenza contro l’Altro in genere, razza, classe, nazione, stato; se fondamentalista, è per la salvezza dell’umanità, col paradiso in terra dietro l’angolo.

Il secolarismo è occidentale. Viene respinto dall’islam e dall’hinduismo. Il buddhismo si focalizza sui mezzi: nonviolenza; la Cina sul procedimento: yin-yang. Solo il Giappone con Abe segue la logica bellica USA. Il secolarismo occidentale può effettivamente risultare un mero episodio in resa alla marea di revivalismo religioso.

Lavorare piuttosto con modalità nonviolenta su moltissimi conflitti e traumi anziché su un solo gigantesco passo avanti verso la salvezza / il paradiso, magari persino con violenza.

fondamentalismo


8 febbraio 2016
Titolo originale: Religious Fundamentalism-Extremism-Violence

Traduzione di Franco Lovisolo per il Centro Studi Sereno Regis


1 commento
  1. Rosa Dalmiglio
    Rosa Dalmiglio dice:

    manca una reale visione del ruolo della Cina nel combattere il terrorismo religioso, consiglio di leggere il programma del Presidente Xi Jinping in Governance of China ed il ruolo dei media cinesi nel web
    vedi recente intervento di Xi Jinping nel summit internet in China, China Radio International in rete in questi giorni il questionario in 65 lingue, un sondaggio online sulle sessioni annuali 2016 dell'APN e della CCPPC
    Rosa Dalmiglio

    Rispondi

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