Il Global Peace Initiative of Women al COP21


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Ven. Chang Ji, Ven. Guo Chan Fa Shih, Elizabeth Asch – by Philipa Daria


Iniziativa globale delle donne per la Pace (Global Peace Initiative of Women, GPIW). Partecipazione al Summit di Parigi sul clima, dicembre 2015

Grazie al sostegno di alcune Associazioni buddhiste è stato possibile – per una delegazione di maestri e maestre spirituali – partecipare al Summit di Parigi sui cambiamenti climatici. Durante il soggiorno a Parigi sono state organizzate alcune iniziative ufficiali e alcuni incontri informali, tra cui un pomeriggio di meditazione e preghiere per la Terra (nel Centro Buddhista Tibetano Kagyu-Dzong) e la presentazione del ‘Patto dei cittadini per la Terra’ con la studiosa e attivista indiana Vandana Shiva.

Durante il meeting ufficiale molta attenzione è stata dedicata a cercare strategie per limitare le emissioni di carbonio, e a individuare modi per finanziare la transizione alle energie alternative. Ma poca attenzione è stata dedicata alla dimensione spirituale della crisi climatica, al danno ecologico che la accompagna, alla distruzione di forme e sistemi di vita e all’impatto che da tali distruzioni deriva per le comunità umane.

L’incontro che abbiamo organizzato a Parigi, sulle dimensioni interiori del cambiamento climatico, aveva lo scopo di prendere in esame il problema da una prospettiva spirituale.  I nostri delegati, ciascuno partendo dalla propria tradizione meditativa, hanno parlato della necessità di rinnovare la nostra relazione con la Terra e con le Sue molteplici comunità di vita, per imparare ad ascoltare e a porsi nuovamente in una relazione di cura con la Terra.

[…] Al Summit convivevano ottimismo e pessimismo: ottimismo perché finalmente i Paesi sono stati concordi nel riconoscere che il cambiamento climatico è una minaccia grave; disperazione da parte delle ONG per la consapevolezza che ogni azione intrapresa sarà troppo debole e troppo lenta per fermare il cambiamento: l’unica speranza è di mitigare gli effetti e di adattarsi.

Ma un’altra dimensione era presente a Parigi, il ricordo del terribile attacco terrorista di poche settimane prima. Per noi è evidente la connessione tra la violenza crescente nella società umana e la violenza umana contro il mondo naturale. Causando danno al mondo naturale provochiamo danno a noi stessi. Via via che danneggiamo l’energia vitale del nostro pianeta portiamo squilibri e distruzioni alla società umana. Una società che si costruisce attraverso atti di violenza (deforestazione, estrazioni minerarie, danno alle vite animali e vegetali) insinua questa violenza sottilmente nelle menti delle persone. Le condizioni del nostro pianeta e quelle in cui ci troviamo noi come comunità umana sono profondamente interconnesse:gli squilibri provocati dalle azioni umane sulla natura provocano provocano squilibri profondi anche nella mente umana.

Uno dei problemi che abbiamo sollevato nel Summit (e che le NU stanno cercando di affrontare) è il contributo dell’agricoltura industrializzata e dell’industria della carne al cambiamento climatico – e a una cultura di violenza. Si calcola che circa 70 miliardi di animali ogni anno siano uccisi per la produzione di carne, dopo essere stati allevati in condizioni crudeli e innaturali. […] Vi è anche una mancanza di attenzione verso l’acqua e il suolo: ogni anno irroriamo i campi con miliardi di kg pesticidi e fertilizzanti, che avvelenano acque, suoli e forme di vita. Basterebbe cambiare due comportamenti – smettere di mangiare carne e scegliere la produzione organica di cibi – per ottenere una riduzione significativa della produzione di gas a effetto serra.

Alcuni commenti dei/delle delegate presenti a Parigi:

  • tante discussioni qui al COP 21 si sono focalizzate sui cambiamenti esterni che occorre produrre. Noi vogliamo guardare ai cambiamenti interiori che possono facilitarli. ~ Dena Merriam
  • Non stiamo curando la Terra, stiamo curando noi stessi, e per farlo dobbiamo avere il coraggio di riconoscere il danno che abbiamo inflitto alla nostra casa, ai nostri simili, e il potere che tale danno ha avuto.

~ Acarya Judy Lief

  • Nel linguaggio Dakota non esiste una parola per dire ‘dominazione’: come è possibile esprimere un concetto o un processo di pensiero di dominazione se si è in ralzione con tutto? ~ Tiokasin Ghosthorse 
  • Come possiamo fare pulizia fuori quando i nostri cuori sono inquinati… dobbiamo prima pulire i nostri cuori. ~ Waheed Ur Rehman Para
  • Nella tradizione Hindu quando ci si alza dal letto al mattino e si posano i piedi per terra si dice “kshamaswa”, che vuo dire ‘perdonami’: ma non perché ci si sente in colpa o inadeguati, ma perché si riconosce che si sta camminando su Madre Terra. ~ Swami Atmarupananda 

    Traduzione e adattamento di Elena Camino per il Centro Studi Sereno Regis

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