gli occhiali di Gandhi al 33° TFF | I premi e le motivazioni
Mettersi gli occhiali di Gandhi significa pensare un cinema nuovo, che offra visioni di pace invece che di guerra, di condivisione più che di esclusione, di partecipazione e non di antagonismo.
33° Torino Film Festival 2015
Premio alla cinematografia nonviolenta
GLI OCCHIALI DI GANDHI
a cura del Centro Studi Sereno Regis
La giuria della quinta edizione del premio “Gli occhiali di Gandhi” conferisce il premio a
DUSTUR di Marco Santarelli
Citando dal film: “Per creare una società buona gli individui devono essere in relazione, consultarsi tra loro e agire in base ai propri accordi. Non si faccia discriminazione in base a posizione sociale, ricchezza, fama, religione. Affinché la società si sviluppi culturalmente e moralmente e sia coesa è necessario che si proceda in accordo all’opinione della maggioranza, e che si faccia prossima alla classe dei più deboli e poveri, dialoghi con loro e prenda in considerazione le loro richieste”
Menzione speciale a:
LA PATOTA – PAULINA di Santiago Mitre
Per la rinuncia a una risposta violenta davanti ad una aggressione; benché risarcimento e vendetta vengano offerti da più parti, la protagonista li rifiuta in favore di un percorso personale di comprensione e di ricerca della verità, anche a costo di non essere sostenuta e compresa.
Menzione speciale a:
IDEALISTEN – THE IDEALIST di Christina Rosendahl
Per l’esempio di giornalismo di pace applicato alla denuncia del rischio nucleare, spesso rimosso. Pur non facendo atti clamorosi, il protagonista diventa un eroe nella sua normale e ostinata ricerca della verità.
Il premio “gli occhiali di Gandhi” 2014 è stato consegnato sabato 28 novembre, alle ore 16
sala Poli, Centro Studi Sereno Regis, via Garibaldi 13
Ha conferito il premio Alessandro Bertani, vice-presidente di Emergency
con un contributo video di Cecilia Strada
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