Badee Dwaik incontra Torino

lunedì 26 ottobre 2015 – ore 18
Centro Studi Sereno Regis – via Garibaldi 13 – Torino

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In collaborazione con InMinds, lo Human Rights Defenders e il Centro Studi Sereno Regis presentano BADEE DWAIK, palestinese, nato e crescuito ad Al Khalil, fondatore dello Human Rights Defenders, che ci parlerà della situazione in cui vivono i Palestinesi in una città in cui l’apartheid imposto dal regime israeliano è palpable, della sua attività, della situazione di tutta la Cisgiordania, Palestina Occupata, in questi giorni.

1240332_249373931885946_173363882_nBadee Dwaik è  coordinatore del Gruppo dei Difensori dei Diritti Umani in Palestina.
Laureato in Servizi Sociali all’University di Al Quds, Badee   è  impegnato nella divulgazione e nella lotta, come attivista. per la sua terra,   dei principi della nonviolenza contro l’occupazione illegale di Israele

Ha collaborato con l’International Solidarity Movement (ISM), e il Christian Peacemaker Team, ed è stato uno dei principali contatti a Hebron del programma riguardante il percorso Ecumenico in Palestina e Israele (EAPPI) dal 2007 .

Lui è uno dei fondatori dell’Associazione Solidarietà e Libertà per la Palestina (SFP). Badee ha preso parte a molti seminari, conferenze, seminari per la formazione riguardanti  diritti umani, la pace, i media e la risoluzione dei conflitti.

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Badee è un membro fondatore della Gioventù contro gli insediamenti che coinvolge giovani palestinesi nella resistenza non violenta contro gli insediamenti ed è il fondatore del gruppo di difensori dei diritti umani di reclutamento palestinesi di resistenza non violenta, compresi i membri dei partiti principali. Uno dei suoi attuali progetti riguarda la registrazione e le denunce di famiglie che sono state molestate o aggredite dai coloni o dall’esercito. L’HRDG si curerà di inviare le relazioni al relatore delle Nazioni Unite responsabile per il Territorio palestinese occupato.

Badee è uno degli organizzatori di azione Bab Alshamss e ha scritto una poesia su questo avvenimento.

All’età di 19 anni, Badee ha trascorso tre anni in carcere . Questa esperienza ha molto peggiorato la sua visione a riguardo degli israeliani. Tuttavia, il suo tempo in carcere è stato anche un momento di studio e di lettura su argomenti diversi: “Dopo il mio rilascio dal carcere, ho cominciato a pensare in modo diverso circa il modo di vedere il nemico , sia per me che per la mia gente. Ho sentito, anche, parlare di israeliani che lottano contro l’occupazione. Questo mi ha incoraggiato apprezzando molto  tutti quegli ebrei che dimostrano solidarietà con il nostro problema. Sono giunto a credere che se vogliamo ottenere i nostri diritti di palestinesi, dobbiamo farlo con la resistenza non violenta. ”

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Badee, iniziò a lavorare quando era ancora un bambino, per aiutare la famiglia. Mi racconta di ricordare la sua infanzia come una corsa nel buio, per via che l’ha trascorsa fra studio , lavoro e casa, senza giochi e senza amici.

” Io sono nato e vivo nella città palestinese di Al-Kalil (ribattezzata Hebron dall’occupazione). Durante la prima Intifada , avevo circa 5 anni , quando mio padre venne arrestato e passò circa 6 mesi in un carcere israeliano poichè era molto attivo nel Sindacato dei Lavoratori e Israele lo accusò (senza alcuna prova) di essere uno dei leader dell’Intifada

Io sono il più grande dei miei fratelli   e dopo l’arresto di mio padre dovetti crescere di colpo perchè sentii il dovere di rendermi utile per il sostegno dei miei cari. Trovai un lavoro e dimenticai cosa significa la parola “spensieratezza”. Studiavo e lavoravo e le poche ore rimaste libere mi servivano per riposare. Non più svaghi, amici o giochi. Solo doveri e tanta amarezza infondo al cuore.

Questo episodio segnò la mia vita in maniera profonda e irreversibile, facendo maturare in me’ la determinazione  di difendere la mia famiglia e la mia terra.
Ottenni una  borsa di studio e mi sembrò di potere realizzare il mio più grande sogno: proseguire i miei studi all’estero.  Finalmente!  Ma così non fu.

A me, come a tutti i ragazzi palestinesi, non è concesso di sognare, solo di sperare.

Ricordo ancora quando nel 1993, con entusiasmo, preparai tutti i documenti  per trasferirmi a Baghdad per continuare i miei studi. Pochi giorni prima della partenza irruppero nella mia casa, molti militari , armati fino ai denti, che iniziarono a perquisire ogni recondito angolo, senza nulla trovare che potesse associarsi all’appellativo di “terrorista”. Erano circa le 2:00 del mattino,  quando mi arrestarono a causa del mio attivismo politico.

I miei progetti e i miei sogni si disgregarono sotto il peso della detenzione amministrativa  alla quale mi condannarono , senza alcuna possibilità di appello.

Trascorsero quasi tre anni prima che io comparissi davanti  ad un tribunale militare.

Quando venni liberato, non ero più lo stesso.

Essere privati della libertà senza una ragione e senza ne’ accusa, ne’ processo, ne’ condanna , con l’unica colpa di essere palestinese, quindi “terrorista”, segna l’anima, ma anche il corpo e la mente in maniera irreversibile!

Ho visto troppe case di palestinesi abbattute e troppi ulivi divelti da buldozer israeliani per far posto a sempre più insediamenti, o visto troppi muri di 8 metri innalzarsi spaccando in due villaggi e campi , ho visto troppo sangue palestinese versato su questa terra di selvaggia espansione. Giorno per giorno subiamo prepotenze, violenze e ingiustizie e giorno per giorno lottiamo contro l’apartheid imposta dal potere sionista.

Badee Dwaik con una delle sue figlie, neo-diplomata.

Uscito dal carcere, dopo 6 mesi, mi sposai e i miei figli oggi sono lo scopo principale della mia vita, per il loro futuro lotto. Il mio impegno sociale è pacifico e costante, contro l’ingiustizia e per la libertà della Palestina.”

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