Il maestro dentro
Mario Tagliani, Il maestro dentro, Prefazione di Fabio Geda, add editore, Torino 2014, pp. 189, € 14,00
Il maestro dentro è un bel libro
Dentro a che cosa? Il titolo può essere interpretato come sintesi e allusione di quel che il libro esprime e contiene. Dentro è il carcere minorile Ferrante Aporti e chi lo scrive lavora tra i banchi di questo carcere da trent’anni. Quindi esperienza, valutazioni critiche, sentimenti sono il patrimonio culturale dell’autore. E a lettura compiuta di queste pagine si capisce che il termine dentro è il solo appropriato.
Perché – per quanto l’insegnante Tagliani faccia di tutto per rendere il suo insegnamento il più possibile uguale a quello di qualsiasi altra scuola (come è suo dovere etico e pedagogico) – i suoi ragazzi portano a scuola, nella grande maggioranza dei casi, un’esperienza “triste”, e “penosa” di cui occorre tener conto in ogni momento dell’insegnamento e in ogni momento della vita condivisa con loro.
E Tagliani condivide queste storie con l’entusiasmo che sempre si rinnova ogni giorno, che trae linfa dalle stesse sensibilità dei ragazzi, colpevoli e vittime di una società che non sempre sa offrire loro un sostegno particolare come si scorge nelle lezioni, nei lavori al computer, nelle entusiasmanti partite di calcio organizzate da Tagliani stesso.
E invece la società dovrebbe perché il carcere è per legge un luogo di riabilitazione, di ricerca e di ritrovamento di nuove forze vitali che consentano a questi allievi “particolari” di rinascere, di individuare altri valori su cui impostare la vita. Non lo spaccio, la rapina e altro. È difficile, molto difficile, anche perché spesso sono lasciati soli.
La solitudine di questi ragazzi, molto spesso “non accompagnati”, se sono stranieri (questa è la formula), è una delle cause primarie. E Tagliani fa di tutto perché questa solitudine la scuola la combatta con gli strumenti che ha a disposizione. Troppo pochi per un compito così importante, sia per i colpevoli, sia per la comunità che va protetta.
Questo si coglie nelle pagine del libro, e è detto con misura, senza eccessi, con equilibrio.
Lo condividiamo interamente.
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