L’alloro, allora?

L’estate. Tempo di fioritura di tutto, di molte foglie ovunque, di crescita “esagerata” di ogni pianta o filo d’erba. Anche l’alloro. “Allora” è tempo di tagliarne qualche ramo, staccarne le foglie e metterle a seccare. Così faccio da un po’ di giorni. Ho organizzato un sistema di cesti che, legati con delle corde, salgono e scendono al bisogno dal soffitto a travi, nella mia cucina.

Le erbe, lassù, seccano benissimo, mantenendo tutto il loro colore e l’intera loro fragranza.

È stato il caso delle foglie di alloro raccolte nell’ultimo mese, a più riprese. Così, l’altro giorno mi viene un’idea: non so se sapete che, tra gli innumerevoli usi dell’alloro c’è anche quello di “antitarme naturale”. Pare che il profumo delle foglie che ornavano il capo dei vincitori (oggi dei laureati) sia fastidioso per i dannosi insetti che si nutrono dei nostri maglioni.

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Da anni uso l’alloro al posto della velenosa naftalina – buona solo per Eta Beta, il personaggio dei fumetti che se ne nutre – mettendone dei rami tra la parete del baule e le maglie e le gonne riposte lì per l’inverno. Ma l’idea che ho avuto è più raffinata.

Raccolgo e conservo sempre le retine dei limoni, dell’aglio, delle cipolle. Le conservo anche prendendole in casa d’altri, quando mi capita di vedere che sarebbero buttate via. Così ne ho molte, di tutti i colori, sempre carini. Ed ecco l’idea: mettere le foglie d’alloro – staccate dal ramo e ben seccate – dentro una retina, chiudendola con un nodo, o un nastrino colorato. E cos’è questo se non un regalo di Natale? Potrei impreziosire il tutto attaccandovi un cartoncino artistico con la scritta “Antitarme naturale” e la data… Non avete idea di come sia bello il primo sacchetto che ho realizzato: le foglie verdi-verdi si vedono benissimo attraverso la retina di colore rosso-natalizio (e inoltre il loro profumo che terrà lontane le tarme può uscire più che liberamente, senza entrare in contatto coi tessuti né spargersi per il baule, sbriciolandosi col tempo).

Non è troppo presto, come dico sempre, per pensare al Natale, se vogliamo fare noi i regali per i nostri amici. Se provaste a far seccare le foglie di alloro a novembre otterreste solo di vederle ammuffire (e a volte ammuffirebbero mentre sono chiuse nel baule, perché ce le abbiamo messe mentre erano ancora un po’ umide). Inoltre, se le facessimo seccare velocemente (o nel forno) non manterrebbero il loro bel colore verde.

Il sacchetto che ho realizzato come “campione” resterà ora ancora per un po’ di tempo appeso alle travi del soffitto, e raccoglierò altre foglie, e le lascerò seccare per il tempo dovuto, e realizzerò un altro sacchetto, di colore diverso, e così via finché ne avrò abbastanza per tutte le persone cui intendo regalarli per Natale. L’estate che confluisce – e continua – nell’inverno… tutto è collegato.

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