La creatività che trasforma: un progetto sperimentale

venerdì 29 maggio 2015 – ore 18:00
sala Poli – 
Centro Studi Sereno Regis – via Garibaldi, 13 – Torino

Presentazione di namVisualArt-obliterazioni 2015. Intervengono Gian Luigi Braggio e Federico Mattioni. Modera Marco Scarnera per il progetto Irenea: cinema e arte per la pace del CSSR

Per condividere le motivazioni, l’evoluzione e gli aspetti più significativi del progetto namVisualArt-obliterazioni, verranno illustrati i contributi dei 24 artisti presenti nella pubblicazione online “Obliterazioni 2015” (opere figurative, video, poesie) a partire dalle considerazioni di Braggio e di Mattioni intorno al ruolo della creatività come contributo alla cultura nonviolenta.

Obliterazioni rappresenta un’iniziativa nell’ambito di namVisualArt, progetto sperimentale e inclusivo che porta l’arte nel quotidiano per dar forma alla qualità e per stimolare la riflessione sui temi sensibili nel segno di un atteggiamento attivo, etico, responsabile. Riprendendo il concetto di Levinas, obliterazione è un segno (non segno) che interrompe il consueto, la logica dell’interesse, dell’apparire, il pregiudizio, l’indifferenza e non trova altra giustificazione se non in questa sua privazione che diventa la chiave d’accesso alla coscienza. Fotografie, dipinti, sculture, piccoli oggetti d’arte, accompagnati dalla parola o puramente testuali, entrano così in un locale o nella vetrina, dialogano con la merce esposta e con la gente, vi si mescolano non per pretendere uno spazio, ma per instaurare un rapporto diretto con il pubblico anche al di fuori dello spazio espositivo tradizionale.

I primi interventi sono stati realizzati a partire da Marzo 2014 in sette negozi di Torino, disponibili ad accogliere oggetti all’interno dei locali e nelle vetrine. Per gli allestimenti hanno collaborato con Gian Luigi Braggio diversi artisti, a titolo gratuito e disinteressato. Nel corso dell’anno si sono rinnovati sei allestimenti, molti interventi dislocati e due mostre. Su internet, in particolare sul sito namvisualart.net e su Facebook, è stata data puntuale comunicazione degli eventi e aggiornata regolarmente la documentazione con testi ed immagini.

Per il 2015 attraverso open call sono state accolte anche opere di poesia, testi, video e immagini di ogni tipologia liberamente ispirate da una citazione di M.Luther King: “Un uomo chiamato a fare lo spazzino dovrebbe spazzare le strade così come Michelangelo dipingeva, o Beethoven componeva, o Shakespeare scriveva poesie. Egli dovrebbe spazzare le strade così bene al punto che tutti gli ospiti del cielo e della terra si fermerebbero per dire che qui ha vissuto un grande spazzino che faceva bene il suo lavoro.” Sono consultabili online (www.namvisualart.net) le proposte destinate a proseguire le tracce dell’edizione 2014.

Gian Luigi Braggio insegna Arte e Immagine alle scuole medie. Partecipa al gruppo Arti Figurative del progetto Irenea: cinema e arte per la pace. Nella sua ricerca artistica indaga il confine tra coscienza e realtà e valorizza l’aspetto relazionale dell’opera d’arte per riflettere sul senso dell’arte e della cultura nella società contemporanea, spostando l’attenzione dall’oggetto alla persona, dall’ideale estetico alla scoperta della bellezza intrinseca delle cose. Affascinato dalle filosofie orientali e dalla fisica dei quanti, approfondisce l’aspetto spirituale dell’arte che diventa capace di espandere e di arricchire la persona, esprimendo il legame cosmico, originario tra natura e cultura. E’ autore di disegni, sculture, installazioni, video, testi e performance.

“Oggi più che mai è necessario contribuire a risvegliare la coscienza critica narcotizzata dalla dipendenza televisiva, dalla rassegnazione, dai modelli inculcati a forza dalla macchina del consenso. Viviamo in una società dominata da logiche di potere e di mercato che non risparmiano nessuno, neanche la cultura che, addomesticata, si piega alle esigenze dell’industria culturale e rinuncia alla libertà e alla sua vocazione sperimentale. Il compito dell’arte, della cultura, è di mirare alla persona, di farsi inclusiva esplorando le alchimie del possibile e offrire una visione del mondo etica e nonviolenta. Un nuovo Umanesimo è possibile soltanto se vi si crede.” (gianluigibraggio.it ; namvisualart.net)

Federico Mattioni è autore di poesie, racconti, saggi e recensioni cinematografiche. Fonda il sito cinemadeisensi.com nel quale pubblica recensioni e alcuni dei suoi saggi. Scrive e dirige una ventina di cortometraggi dal 2008 a oggi, pubblicati su web e finalisti di alcuni festival italiani. Scrive e dirige, autoproducendosi, il film Dalle parti di Astrid attualmente in post-produzione. Pubblica la raccolta di racconti La ruota della vita con la Sovera nel 2003 e si autopubblica su Ilmiolibro e Lulu il breve romanzo Umanamente Uomo.

“L’arte è quanto di più vicino all’anima delle persone. Tutto ciò che concerne l’anima deve avere il proprio spazio di luce nel meccanismo di creazione che concerne tutti gli esseri umani. “Quando si scopre che in una società come questa, non solo si cerca di addomesticare le personalità altrui, specie se escono eccessivamente dagli schemi preordinati, ma anche di emarginare chi sente il bisogno di perseguire questa strada, allora logica vuole che si senta il bisogno di dover rintracciare da qualche parte una propria dimensione, prima di tutto spirituale, ma essenzialmente ancorata alla realtà. La pace e l’armonia sono evidenti laddove c’è coscienza. Si prende coscienza delle storture ma anche delle proprie armonie che qualcuno cerca a tutti i costi di disarmonizzare demonizzandole. In tutto questo i media svolgono di certo un ruolo importante”. (artistalibero.wix.com/mattionico-creazioni ; twitter.com/Fermattionico)

 

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