Il discorso del primo ministro giapponese Abe al Congress USA – e commenti Johan Galtung

Seguono 18 punti selezionati del discorso di Abe nella seduta parlamentare congiunta USA del 30 aprile 2015, “Verso un’alleanza di speranza”, con relativi commenti:

US-JAPAN-DIPLOMACY

Pearl Harbor, Bataan, Mar di Corallo

1. Le battaglie scolpite al Memoriale mi hanno attraversato la mente, e ho riflettuto sui sogni perduti e il futuro perduto di quei giovani americani.

Con profondo pentimento in cuore, sono rimasto lì in profonda preghiera per un po’.

Commento: Niente scuse, pentimenti, né condoglianze come quando si spegne qualcuno, per una guerra voluta e provocata da Washington, preoccupata da un Giappone in ascesa come per la Cina in ascesa oggi. Lo stupido Giappone cadde nella trappola; “pentirsi” lo esprime bene. Così erano i giochi di guerra giocati dagli stati come tuttora, sopra tutti gli USA cui il Giappone ora s’associa in un’alleanza ben più stretta.

2. Miei cari amici, per conto del Giappone e del popolo giapponese, offro con profondo rispetto le mie eterne condoglianze alle anime di tutti gli americani caduti durante la 2^ guerra mondiale.

E riguardo ai sogni e futuri perduti dei giovani giapponesi? La guerra, il problema, aveva due lati; non solo i giapponesi che uccidevano gli americani.

3. I nemici che si combatterono sono divenuti amici legati in spirito (la battaglia di Iwo Jima).

Nessun trauma in fremito sotto sotto dopo Hiroshima-Nagasaki e il bombardamento perfino peggiore di Tokyo? Nessun bisogno di riconciliazione, aldilà di elementi d’amicizia di veterani?

4. – sentimenti di profondo rimorso per la guerra. Le nostre azioni hanno arrecato sofferenza ai popoli dei paesi asiatici. – Manterrò le opinioni espresse in merito dai precedenti primi ministri.

Qui va meglio: Cina, Corea e Asia del SudEst non provocarono il Giappone agli attacchi e anche se il Giappone stava soprattutto attaccando i bianchi venuti da lontano, moltissimi asiatici furono uccisi in ogni luogo.

5. – il sistema economico postbellico promosso dagli USA aprendo il proprio mercato e richiedendo un’economia mondiale liberista.

Quando lo fa la massima potenza decidendone le regole, è per diventare ancora più grande. E riguardo alla “restrizione volontaria” quando le auto giapponesi divennero davvero competitive? E in quanto al pagare rendendo il Giappone occupato di fatto?

6. E la prosperità è nulla meno che l’alveo della pace.

I tre paesi più bellicosi (numero di guerre rispetto agli anni di esistenza) USA, Regno Unito e Israele sono ricchi. L’“alveo” è un commercio equo, sconosciuto a tutti e tre.

7. Possiamo diffondere per il mondo i nostri valori condivisi e far sì che si radichino: il dominio della legge, la democrazia, e la libertà. Questo è appunto lo scopo del TPP.

Il TPP è proprio il contrario: regole ignote rese leggi senza dibattito aperto – e nessuna clausola liberatoria nota per uscirne. Per di più, la “diffusione” a senso unico è imposizione.

8. L’agricoltura del Giappone è declinata – governance aziendale con standard globali – l’abbiamo resa più forte.

Ma l’agricoltura serve per rendere il Giappone meno vulnerabile in caso di guerra o d’altre calamità

9. Per invertire il nostro calo demografico diamo agibilità alle donne perché si rendano più attive in ogni ramo della vita

Ma le donne in “ogni ramo della vita” hanno anche posposto il matrimonio e i figli, anche indefinitamente.

10. La pace e la sicurezza del mondo postbellico non erano possibili senza la guida americana.

Oltre 70 interventi militari USA e oltre 50 tentativi di rovesciamento di dirigenti sono “pace e sicurezza”?

11. Alla fine, insieme agli USA e ad altre democrazie omologhe abbiamo vinto la Guerra Fredda.

Abe s’adagia su questa formula USA di destra, mentre è più proficuo per la pace “nessuno ha vinto, l’Unione Sovietica è implosa”.

12. – sosteniamo il “ribilanciamento” da parte USA per accentuare la pace e la sicurezza della regione Asia-Pacifico – [come] prima e ultima [misura] e fino in fondo.

Un’alleanza si basa sul mutuo sostegno, e la disponibilità alla guerra con un nemico: gli USA si fanno molti nemici e impegnano il Giappone.

13. – Il Giappone fornirà 2.8 miliardi di dollari per contribuire al miglioramento delle basi USA a Guam.

Notare chi paga per chi.

14. – Dobbiamo rendere i mari che s’estendono dal Pacifico all’Oceano Indiano mari di pace e libertà dove tutti seguono le norme di legge.

Un punto valido: la Cina perde di vista la Legge del Mare ricreando vecchie rotte marittime. Soluzione: negoziati e/o una Comunità Est-Asiatica

15. dobbiamo irrobustire l’alleanza USA-Giappone – nostra responsabilità.

In Giappone stiamo lavorando sodo per accrescere le fondamenta legislative per la nostra sicurezza. … [quando siano] operative il Giappone sarà molto più in grado di fornire risposte senza sbavature a ogni livello di crisi. Le Linee-guida per la Cooperazione alla Difesa (Defense Cooperation Guidlines, DCG) concordate sono [un passo] storico.

Tutto ciò comporta la “normalizzazione” del Giappone con l’abolizione dell’art. [costituzionale] 9, che lega il Giappone al paese più bellicoso al mondo – anziché operare per un “art.9 per tutti gli stati”, normalizzando l’indisponibilità di un esercito o quanto meno nessuna capacità offensiva.

16. Ergiamo ora in alto una nuova bandiera del “contributo proattivo alla pace basato sul principio della cooperazione internazionale”.

Un’alleanza basata sull’eguaglianza – non questa – può costruire pace al suo interno – e una (minaccia di) guerra al di fuori. Tradotta come pace “positiva” in giapponese, termine che ho introdotto nel 1958 per la cooperazione e l’armonia trasversalmente alle linee di faglia.

17. – un’alleanza che connette la più grande e la seconda più grande potenza democratica del mondo libero nell’operare insieme.

L’India è grande quasi tre volte gli USA e il Giappone insieme, e altrettanto democratica nel senso di elezioni regolari e libere.

18. Verso un’Alleanza di Speranza.

Speranza che USA-Giappone emergano in cima alla regione Asia-Pacifico?

Pensiamo a che cosa avrebbe potuto fare il Giappone se la cosiddetta opposizione avesse fatto la sua parte. Con l’art.9, non le DCG, come bandiera, il Giappone potrebbe formare con le due Cine e le due Coree una Comunità Est-Asiatica, con le isole contese in proprietà congiunta, pur mantenendo contemporaneamente l’amicizia e il trattato di sicurezza di SanFrancisco con gli USA.

4 maggio 2015

Traduzione di Miky Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

Titolo originale: Japanese Prime Minister Abe’s Speech in US Congress–With Comments

http://www.transcend.org/tms/2015/05/japanese-prime-minister-abes-speech-in-us-congress-with-comments/

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