Attacco d’arte contro il bullismo

Federica Ercoli

Il progetto “Non bull-Arti di me 2.0” è giunto finalmente alla conclusione della sua prima fase, che ha coinvolto circa 300 ragazzi provenienti da sette Istituti superiori della città di Torino, dando loro l’occasione di confrontarsi con gli educatori sul tema del cyberbullismo attraverso attività di educazione non formale. I ragazzi sono stati quindi impegnati in giochi interattivi che attraverso il divertimento ma soprattutto la discussione e lo scambio reciproco hanno permesso loro di esprimere le loro opinioni e conoscere meglio il fenomeno.

I feedback sono stati molto positivi. I giovani studenti hanno sempre partecipato con interesse alle attività proposte. Qualcuno ha osato sbilanciarsi di più, altri sono intervenuti meno, ma tutti, in un modo o nell’altro, hanno partecipato attivamente e hanno saputo cogliere l’utilità di ogni gioco fatto in classe, approfondendo temi che già conoscevano, apprendendo nuovi significati e cogliendo gli stimoli che noi educatori di volta in volta abbiamo cercato di offrire loro.

Gli incontri nelle classi non sono stati però il solo strumento di sensibilizzazione previsto dal progetto.

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Venerdì 20 marzo 2015, infatti, presso il Centro Studi Sereno Regis, sono iniziati i laboratori artistici di“Non bull-Arti di me 2.0”, che rappresentano la seconda fase del progetto e che ogni settimana vedono la partecipazione di circa 60 giovani. I ragazzi che partecipano ai 5 laboratori proposti, scrittura creativa, hip hop, teatro sociale, video making e comix, sono stati intercettati durante gli incontri fatti nelle classi ma anche durante le presentazioni che si sono tenute negli istituti e che hanno coinvolto classi che purtroppo non avevano avuto modo di partecipare alla prima fase del progetto. Alcuni giovani sono stati coinvolti da compagni o amici, spinti dall’entusiasmo di maneggiare la telecamera, dall’interesse per il disegno e i racconti, dall’emozione del palcoscenico o dal ritmo della musica.

 

Attraverso i laboratori abbiamo voluto offrire a ragazzi e ragazze uno spazio all’interno del quale dare vita ed esprimere la loro creatività, convertendola in un’efficace strumento di resistenza non-violenta alla violenza diretta, culturale e strutturale rappresentata proprio dal fenomeno del cyberbullismo. L’arte, in questo contesto, diventa un volano di attivismo e protagonismo sociale e l’occasione dei giovani di esprimere se stessi contribuendo alla lotta di un fenomeno sempre più radicato nella nostra società. Attraverso l’arte essi possono dimostrare di esistere ma, soprattutto, spingere i loro coetanei a non avere paura ed esistere essi stessi, dimostrandosi per quello che sono e per quello che vogliono essere.

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Sensibilizzare gli adolescenti rispetto al problema del cyberbullismo non ci è sembrato quindi sufficiente: abbiamo ritenuto invece necessario fornire loro spazi e strumenti concreti affinché non si sentano più “schiacciati” dal problema ma possano intravedere l’opportunità di essere protagonisti attivi nel suo contrasto.

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I ragazzi dovranno, con l’aiuto di formatori preparati e competenti, realizzare un prodotto artistico finale che racconti il cyberbullismo, e lasci intravvedere concrete vie d’uscita da questo tunnel di violenza in cui sempre più giovani si trovano intrappolati. I video girati, le rappresentazioni messe in scena, le coreografie, i racconti e i fumetti realizzati dovranno rappresentare uno strumento di sensibilizzazione peer-to-peer, ovvero il mezzo attraverso il quale i nostri giovani artisti cercheranno di comunicare con i loro coetanei per spiegare il fenomeno ma soprattutto per spiegare che il cyberbullismo si può e si deve contrastare.

 

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