Apprendimento cooperativo all’università – Alba D’Elia e Federica Ercoli
Il 23 febbraio 2015, presso il nuovo Campus dell’Università degli Studi di Torino, è ripreso il corso in “Economia ed Etica”, che, per il quarto anno successivo, in seguito alle valutazioni positive riscosse negli anni precedenti, il professor Roberto Burlando ha voluto riproporre secondo le modalità dell’apprendimento cooperativo.
L’idea di fondo dell’apprendimento cooperativo consiste nell’ottenere il coinvolgimento attivo degli studenti nel processo di apprendimento, consentendo loro di mettere in gioco le risorse personali. Esso si distingue dai metodi di insegnamento tradizionali in quanto, non punta esclusivamente a fornire conoscenze didattiche agli studenti ma punta piuttosto alla loro partecipazione attiva. Esso si basa infatti sulla collaborazione dei partecipanti che sono chiamati a lavorare insieme per creare qualcosa di nuovo e differente, a gestire e organizzare insieme nuove esperienze di apprendimento, sviluppando collaborazione, solidarietà, responsabilità e relazione attraverso la continua interazione e lo scambio reciproco di nozioni e conoscenze. L’approccio dell’apprendimento cooperativo consente infatti agli studenti di risolvere problemi e rispondere a quesiti interagendo l’uno con l’altro, condividendo idee e nozioni, cercando nuovi dati, prendendo decisioni comuni e confrontandosi prima all’interno di un gruppo ristretto e poi con l’intera classe. All’interno di un gruppo gli studenti possono dare assistenza ai compagni e riceverne a loro volta e raggiungere un livello di responsabilizzazione che non sarebbe possibile conseguire né con le lezioni frontali normalmente tenute in classe, né con un dibattito, tenuto da tutta la classe sotto la guida del docente.
L’efficacia dell’apprendimento cooperativo dipende ovviamente dalla capacità e dalla volontà degli studenti di mettersi in gioco e sperimentare nuove modalità di studio, mettendo a disposizione le proprie conoscenze e abilità ma soprattutto investendo tempo, risorse ed energie. É importante che ogni membro del gruppo sappia assumersi le proprie responsabilità assolvendo di volta in volta ai propri compiti e dando il proprio contributo. Il continuo confronto, l’ascolto reciproco, il riconoscimento dei propri limiti e la costruzione di critiche costruttive sono tutti elementi indispensabili affinché il gruppo di lavoro possa esistere e lavorare in modo efficace e produttivo. Solo un totale investimento dello studente e la costante interazione tra i membri del gruppo fanno di questo strumento di didattica un mezzo efficace e significativo ai fini dell’apprendimento. È l’intera individualità che si mette a servizio del gruppo e si sviluppa grazie al gruppo, in un continuo meccanismo di scambio reciproco: individuo e gruppo risultano essere inestricabilmente intrecciati l’uno all’altro in modo tale che l’uno favorisca lo sviluppo dell’altro.
Il metodo dell’appredimento cooperativo promuove:
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la responsabilità individuale e di gruppo;
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lo sviluppo di competenze sociali;
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la costruzione dell’interdipendenza positiva;
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meccanismi di valutazione e di revisione;
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l’interazione promozionale face-to-face e l’interazione simultanea.
IL PROCEDIMENTO SEGUITO DURANTE LA LEZIONE
Durante la prima lezione, dopo una prima parte di presentazione del corso, è stato introdotto ai nuovi studenti l’approccio dell’apprendimento cooperativo, mettendo immediatamente in pratica una delle modalità utilizzate dal cooperative-learning: il metodo a “T”. E’ stato mostrato ai partecipanti un cartellone con su scritto “vedo”, inteso come la comunicazione non verbale che avviene all’interno del gruppo, e “sento”, ovvero la comunicazione verbale. Le idee esposte dagli studenti in merito ai due quesiti, sono state trascritte su dei foglietti e appiccicate al cartellone, visibile all’intera classe. Il cartellone sarà quindi lo spunto per elaborare le regole fondamentali su sui si basa il lavoro in apprendimento cooperativo.
Durante la seconda lezione, invece, si è entrati nel vivo dell’apprendimento cooperativo, proponendo agli studenti una tecnica per svolgere un dibattito silenzioso: il round-table.
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Gli studenti sono stati divisi in gruppi da 3-4 persone ciascuno, chiedendo loro di raggrupparsi a seconda del percorso scolastico svolto da ognuno sino a quel momento (l’eterogeneità all’interno del gruppo consente ai membri di arricchire le proprie conoscenze).
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E’ stato consegnato ad ogni gruppo un cartellone, che è stato quindi diviso in tanti spicchi quanti erano i membri del gruppo. A ciascuno studente è stato chiesto di rispondere, individualmente, all’interno di uno spicchio alla domanda posta dal docente all’inizio della lezione.
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Una volta conclusa questa prima parte, gli studenti hanno fatto ruotare il cartellone in modo da consentire a ciascuno di commentare quanto scritto dai propri compagni.
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Nella discussione finale, ogni gruppo ha quindi elaborato una risposta comune alla domanda iniziale, successivamente esposta in plenaria al resto della classe.
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