CIBO non CIBO. La fragilità alimentare. Dai campi alla tavola conoscere per cambiare.

martedì 24 febbraio 2015
ore 18.00, sala Gandhi

Continuano le attività di #EXPOniamoci, incontrando l’autore di CIBO non CIBO, Roberto Meregalli.

cop_Cibo_non_cibo_545743d767a91Cosa sta succedendo al cibo? Come e in che modo ci nutriamo? Si parla di cibo come il petrolio del futuro: cosa avviene in agricoltura? Chi sono oggi i proprietari della terra, dei semi e degli alimenti?
Un terzo della popolazione mondiale ha problemi alimentari e si muore di più per la cattiva alimentazione che per la fame; mentre proliferano le diete, gli obesi hanno superato i 2 miliardi a fronte di 800 milioni di persone che non riescono a sfamarsi; si sbandiera la sicurezza alimentare ma, in campo agricolo, la nostra sopravvivenza è affidata a sole 30 specie vegetali e il 75% di ciò che mangiamo proviene da 9; si sfruttano terra e animali per produrre sempre di più e oltre il 30% del cibo va nella spazzatura. La FAO ha evidenziato che la sicurezza alimentare è ormai una questione globale con conseguenze cruciali sulla salute di tutti: occorre capire meglio cosa c’è dietro a quanto ci arriva sulla tavola.
Il libro spiega in modo chiaro, documentato e avvincente come funziona il complesso sistema agroalimentare e ne mette in luce le tante contraddizioni: una grande clessidra che vede a un’estremità 1,3 miliardi di agricoltori e all’altra 7 miliardi di persone da sfamare. Per passare da un capo all’altro, il cibo deve attraversare una strozzatura composta da chi commercia, compra e distribuisce, un numero assai ridotto di soggetti.
Dieci imprese controllano quasi per intero il mercato delle sementi e quello dei prodotti chimici per l’agricoltura: con quali conseguenze per coltivatori e consumatori? Le industrie alimentari si riforniscono da una manciata di multinazionali che trasportano cereali e carni da una parte all’altra del pianeta.
Da un lato, iper-igiene nel sistema produttivo, che toglie di mezzo le tipiche produzioni locali; dall’altro, contaminazioni da antibiotici, ormoni, batteri.
Il cibo è merce, i fondi di investimento vanno a caccia di terre coltivabili, i prezzi degli alimenti base sono oggetto di speculazione finanziaria; l’agricoltura, come l’allevamento, è un’industria per la produzione di cibo, entrata negli Accordi internazionali di libero scambio, come il TTIP.
Il nostro modo di coltivare, trasformare, distribuire e mangiare cibo produce troppe emissioni di gas serra, consuma combustibili fossili, distrugge foreste, spreca e inquina le acque, contamina e impoverisce la terra. Questo modello di globalizzazione che ha rotto il legame fra un territorio e la sua produzione alimentare va compreso nelle sue conseguenze e abbandonato: il libro dedica un lungo capitolo alle nuove agricolture e alle possibilità di cambiamento che anche come consumatori possiamo mettere in campo.

 

Roberto Meregalli si occupa di energia e ambiente da venticinque anni. Ha all’attivo diverse pubblicazioni e articoli sul tema dell’economia e dell’energia. Partecipa alle Associazioni Beati i costruttori di pace e Energia Felice. Per MC ha pubblicato Acqua Terra Energia. Progettare il futuro in tempo di crisi (2013), Energia. Un nuovo inizio (2011), e ha collaborato al libro Non è Vero. I dogmi del neoliberismo alla prova dei fatti (2003). Lavora nel settore ICT ed è tra i garanti dell’Associazione nazionale «Beati i costruttori di pace». Nel 1998 ha partecipato alla nascita della rete di Lilliput, network per il quale ha fatto da portavoce nazionale relativamente al tema del commercio internazionale. Collabora a Tradewatch. Fa parte del Coordinamento lombardo energiafelice.

Ecoistituto del Piemonte ‘Pasquale Cavaliere’
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