Una stella tranquilla – Recensione di Cinzia Picchioni

cop_Pietro Scarnera, Una stella tranquillaPietro Scarnera, Una stella tranquilla, comma 22, Bologna 2013, pp. 240, € 14,00

Il sottotitolo – ritratto sentimentale di Primo Levi – svela subito chi è, “una stella tranquilla”. Scopriamo invece alla fine come l’autore ha fatto il libro, perché, partendo da dove:

“[…] avevo due punti fermi in mente […] avrei cominciato a raccontare da dove Levi si era “fermato” […] dal suo ritorno a Torino […] avrei utilizzato solo episodi scritti o raccontati da Levi stesso […] o deciso di rispettare questo confine pubblico/privato, e il risultato è che la mia […] è una biografia dello scrittore, della figura di Levi come emerge dalle sue opere, ma non è una biografia dell’uomo. […] Ho usato tutto quello che avevo a disposizione: le copertine dei libri, le foto, i disegni fatti da Levi al computer e naturalmente i luoghi della sua vita (Torino, la fabbrica della Siva…)”.

Perciò leggendo questo libro troveremo le piazze di Torino, piazza Carignano (a p. 181, con Levi che guarda il porfido…), la Mole, porta Nuova, piazza Carlo Alberto, via Po, piazza San Carlo (anche alcuni quartieri devastati dai bombardamenti), il Museo del cinema (dentro!), però disegnati! Già, perché quello presentato questa settimana è un graphic novel; veramente interessante, soprattutto ora che si avvicina la Giornata della memoria, il 27 gennaio p.v.

Pietro Scarnera, nato a Torino nel 1979, nel 2009 ha vinto il primo premio al festival del fumetto di realtà, con Diario di un addio, in cui ha narrato i 5 anni trascorsi accanto a suo padre in stato vegetativo (pietroscarnera.blogspot.it).

Una specie di “legenda”

Per scrivere Una stella tranquilla Scarnera ha usato anche degli oggetti “simbolo”, che servono al lettore per comprendere dove si trova: un gufo spiega il confine tra il Levi pubblico e quello privato (esiste una foto – ripresa per la copertina del libro – in cui Levi “indossa” una testa di gufo, sorta di maschera in filo di rame intrecciato fatta da Levi stesso; Primo Levi un po’ si identificava con il gufo); un’altra foto, della recinzione di filo spinato ad Auschwitz, appare più volte lungo il libro: ogni volta in cui Levi “parla” del lager.

Per non dimenticare, per regalare

Ottimo per un regalo a giovani che conoscano Primo Levi “solo” per aver letto qualche brano di Se questo è un uomo; ottimo per dicussione nelle scuole – ripeto, in occasione della prossima, vicinissima Giornata della memoria – anche nelle scuole d’arte, di grafica ecc., visto il mezzo scelto; persino nelle scuole con allievi più piccoli ci si potrebbe divertire a riconoscere i luoghi della città, e/o colorarli, magari dal vivo. Ma il libro è tutt’altro che un fumetto; è un serio, ben scritto e meglio disegnato, racconto per immagini, da quando Levi – a 26 anni! – tornò a Torino dopo un anno di prigionia ad Auschwitz. “Una stella tranquilla ripercorre l’itinerario dello scrittore, da Se questo è un uomo a I sommersi e i salvati, fermandosi un attimo prima di quella mattina dell’aprile 1987 in cui Levi si tolse la vita. […] Una stella tranquilla è pensato per restituire, soprattutto alle nuove generazioni, la complessità di una delle figure più importanti della cultura italiana”, dalla iv di copertina.

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